Registrato a porte chiuse a inizio febbraio, il nuovo allestimento in versione film-opera dell’Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea – firmato da Rosetta Cucchi e diretto da Asher Fisch – prodotto dal Teatro Comunale di Bologna insieme a Rai Cultura sarà trasmesso in prima visione su Rai5 mercoledì 10 marzo alle ore 21:15 con la regia televisiva di Arnalda Canali.
Assente dalla programmazione del Comunale da ventotto anni, il capolavoro che consacrò Cilea come uno dei più importanti compositori del panorama italiano a cavallo fra Otto e Novecento, sarà proposto per questa versione film-opera nel nuovo allestimento con scene, costumi e luci firmati rispettivamente da Tiziano Santi, Claudia Pernigotti e Daniele Naldi, con le coreografie di Luisa Baldinetti, presente anche nella veste di ballerina, e i video di Roberto Recchia.

In un momento difficile e incerto per la vita dei teatri, la sfida è quella di trovare soluzioni percorribili e sicure, mantenendo alta la qualità della proposta artistica come nel caso di questo film-opera.
Lo spettacolo teatrale, originariamente previsto lo scorso maggio, venne sospeso a causa dell’emergenza sanitaria, e ora aprirà in modo inedito l’anno operistico 2021 del teatro felsineo.

Adriana Lecouvreur venne rappresentata per la prima volta al Teatro Lirico di Milano il 6 novembre 1902; Cilea e il librettista Arturo Colautti trassero il soggetto dell’opera dal dramma Adrienne Lecouvreur di Eugène Scribe ed Ernest Legouvé, che a loro volta si ispirarono alla figura storica di Adrienne Couvreur, la celebre attrice teatrale francese che nel Settecento rivoluzionò il modo di recitare ricercando un’espressività più naturale. Nella storia del Comunale di Bologna le traversie amorose dalle tinte crepuscolari dell’eroina di Cilea sono state messe in scena con grandi interpreti del Novecento nel ruolo del titolo: Magda Olivero nel 1956, Raina Kabaivanska nel 1982, Mirella Freni nel 1988 e, per l’ultima volta, nel 1993. 

Protagonista in un doppio debutto, nel ruolo del titolo e nella Sala Bibiena, è il soprano lettone Kristine Opolais, reduce dal successo televisivo di “A riveder le stelle” a Bologna ha potuto interpretare una parte che «insegue da sempre». Insieme a lei Luciano Ganci nei panni di Maurizio, Veronica Simeoni in quelli della Principessa di Bouillon e Nicola Alaimo di Michonnet.
Completano la compagine vocale Romano Dal Zovo (Principe di Bouillon), Gianluca Sorrentino (L’abate di Chazeuil), Elena Borin (Mad.lla Jouvenot), Aloisa Aisemberg (Mad.lla Dangeville), Luca Gallo (Quinault) e Stefano Consolini (Poisson).

La regista Rosetta Cucchi, ha spiegato: «I quattro atti dell’opera diventano quattro spaccati di epoche diverse, con le muse che hanno ispirato il proprio tempo. Un omaggio al teatro e al cinema che, in questa produzione in collaborazione con la Rai, si trasforma in un film per la televisione. La vera Adriana Lecouvreur ci racconta il primo capitolo della storia, in un retropalco della prima metà del Settecento. Nel secondo atto saltiamo all’Ottocento ed ecco che la storia si colora di toni più romantici: lei idealmente è una Sarah Bernhardt, tra le attrici che più hanno interpretato il ruolo di Adriana nella tragedia di Legouvé e Scribe. Nel terzo atto approdiamo agli anni ’20 del secolo scorso, dove il cinema entra prepotente nella società del tempo e i sentimenti sono filtrati da una macchina da presa».

Il direttore artistico del Wexford Festival Opera, prosegue il racconto della sua regia: «Tante sono le muse ispiratrici di quel periodo: da Yvonne Printemps, protagonista di uno dei primi film muti ispirati alla Lecouvreur, per arrivare a Greta Garbo o a Loie Fuller. Nell’ultimo capitolo arriviamo agli anni ’70 del Novecento in una Parigi dominata dalla Nouvelle Vague: una sorta di diario intimo di una generazione nuova ma inquieta dove la nostra protagonista, che potrebbe ispirarsi ad Anna Karina o a Catherine Deneuve, si confronta con se stessa e con l’immagine che il mondo ha di lei, come in un film di Jean-Luc Godard e in questo spazio vuoto trova finalmente la sua vera essenza».

Sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale torna l’israeliano Asher Fisch, Direttore principale della West Australian Symphony Orchestra di Perth, dopo aver diretto il Fidelio di Beethoven nel 2019 e ancora più recentemente i concerti della riapertura del teatro negli scorsi mesi e quelli a porte chiuse trasmessi in streaming su YouTube.
Come di consueto, il Coro del TCBO è istruito da Alberto Malazzi.

Dettagli

Didascalie immagini
alcuni scatti durante la registrazione dell'opera
foto © 2021 Andrea Ranzi (Casaluci-Ranzi)

 

 

ADRIANA LECOUVREUR
Commedia-dramma in quattro atti
Musica di Francesco Cilea
Libretto di Arturo Colautti

Direttore Asher Fisch
Regia Rosetta Cucchi
Maestro del Coro Alberto Malazzi
Scene Tiziano Santi
Costumi Claudia Pernigotti
Luci Daniele Naldi
Coreografie Luisa Baldinetti
Video Roberto Recchia
Assistente alla regia Davide Gasparro
Collaboratore alla regia Stefania Panighini
Assistente alle scene Serena Treppiedi
Assistente ai costumi Massimo Carlotto

Personaggi e interpreti
Maurizio, Conte di Sassonia Luciano Ganci
Il principe di Bouillon Romano Dal Zovo
L’abate di Chazeuil Gianluca Sorrentino
Michonnet, direttore di scena della Comédie Française Nicola Alaimo
Adriana Lecouvreur, della Comédie Kristine Opolais
La principessa di Bouillon Veronica Simeoni
Mad.lla Jouvenot, socia della Comédie Elena Borin
Mad.lla Dangeville, Aloisa Aisemberg
Quinault, socio della Comédie Luca Gallo
Poisson, socio della Comédie Stefano Consolini
Acrobata Davide Riminucci
Ballerina Luisa Baldinetti
Maggiordomo Michele Piccolo

Figuranti Allievi della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”       

Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Comunale di Bologna

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Data: 10 March, 2021