Dopo varie tappe in giro per il mondo, tra cui anche una fiorentina, la mostra “I love Lego” giunge a Palermo presso il Loggiato di San Bartolomeo, con la promozione della Fondazione Sant’Elia, suggellando sempre più come opere d’arte i celebri mattoncini assemblabili. Una mostra di mondi in miniatura in cui tornare bambini, dunque, sebbene i risultati finali degli assemblamenti siano vere e proprie opere di architettura e ingegneria, difficili da realizzare anche per un adulto e che gli stessi adulti non possono che adorare.
A Palermo, insieme a varie installazioni, milioni e milioni di mattoncini compongono sei diorami, realizzati con la collaborazione di un gruppo di appassionati collezionisti.

Come nelle mostre precedenti le vignette comiche ideate dalla pagina social umoristica Legolize fanno da cornice ai minimondi Lego, mostrando dunque come i piccoli moduli siano divenuti ormai parte integrante del repertorio di vita collettivo e siano sconfinati in altri contesti.
L’iter espositivo comprende anche gli oli di Stefano Bolcato, artista contemporaneo che reinventa grandi opere della storia dell’arte rendendone protagonisti gli omini Lego.
Tra i diorami troveremo “Spazio”, ideato dal collezionista Massimiliano Valentini, un insediamento minerario lunare di stampo futuristico popolato da astronavi e droidi. Il “Grande Diorama City” affronta invece il tema cittadino, con ricostruzioni di duecentomila pezzi che compongono quartieri storici, tratte ferroviarie, zone verdi e un fantastico porto a completamento della City, sul cui molo approdano yacht di celebrità e barche di cittadini che vogliono godersi un momento di svago balneare. Una chicca: il solo catamarano Queen Mary consta ad esempio di tremila e ottocento pezzi.

Antonio Cerretti, con ottantamila mattoncini, realizza il diorama del Foro imperiale di Nerva, avviato dall’imperatore Domiziano e costituito da piazze monumentali, con l’arco quadrifronte del tempio di Giano, la Porticus Absidata, il tempio di Minerva.
Nel diorama “Pirati”, che si ispira alle avventure dei mari caraibici, un atollo vulcanico cela i tesori di varie incursioni, ma i gendarmi sono pronti a punire i malfattori e gli indigeni a proteggere la propria terra, mentre i marinai probabilmente sono inquietati dal kraken, mostro marino leggendario realizzato con cinquemila e trecentocinquanta pezzi. E perché non provare ad aprire la paratia laterale del vascello Sea Reaper? Contiene piccoli ponti e cabine arredate.
Il “Nido dell’aquila” è ispirato alla saga “A song of ice and fire” dello scrittore George R.R. Martin e alla serie tv Game of Thrones; presenta una roccaforte e occupa una superficie di quasi tre metri quadrati. Per la sua realizzazione, ben trecentomila pezzi.

Il “Grande diorama castello” comprende una città fortificata, una piccola foresta, il forte dei personaggi Lego Black Falcons e un castello ispirato a Game of Thrones; raggiunge la superficie record di ventisette metri quadrati.
La mostra, dunque, intende far riscoprire il piacere dei giochi manuali e la loro importanza come strumento pedagogico e di supporto alla creatività, rappresentando anche un’occasione di incontro tra generazioni diverse, tra genitori, figli e nipotini che possono ritrovarsi insieme in un momento di spensieratezza e diletto. E come riconosce Angela Fundarò, vicepresidente della Fondazione Sant’Elia, l’evento può rappresentare anche un’opportunità di inclusione per i bambini con patologie o disabilità; gli autistici, ad esempio, potrebbero giocare con le costruzioni e così scoprire un’attività appassionante e lieta.
