Dopo l’esordio al Festival di Cannes 2021, l’australiano Nitram di Justin Kurzel dovrebbe arrivare presto sugli schermi italiani distribuito da I Wonder Pictures, ma al momento non è disponibile ancora una data di uscita.
Tasmania, Australia, metà degli anni ’90 del Novecento. Un giovane ventenne, instabile e con un’insana passione per i petardi che già da bambino lo ha portato nel reparto ustionati del locale Royal Hobart Hospital, vive insieme ai genitori che, nel loro modo di volergli bene, non hanno mai contemplato l’idea di una diagnosi patologica. La fissazione del ragazzo per i giochi esplosivi gli ha procurato il soprannome Nitram, da parte dei compagni di scuola con intenti canzonatori, che nel tempo ha continuato a rimanergli incollato addosso, suo malgrado, anche in età adulta.
Nitram è un ragazzo problematico, capace di dare improvviso sfogo a impulsi incomprensibili e incontrollati, di cui è sempre molto difficile prevedere esplosione e conseguenze. Il padre Maurice, arrendevole e incapace di ogni autorità, con un temperamento al limite della fragilità, ha la tendenza a viziare il figlio con una pericolosa permissività che tenta sempre di nascondere a sua moglie. La madre Carleen, dal canto suo, è spesso attonita testimone degli eventi, cela dietro una maschera di freddezza le cicatrici profonde di un episodio, apparentemente insignificante, che le ha rivelato la natura del figlio già in tenera età.
Sempre isolato, del tutto incapace di adeguarsi a compromessi per trovare un suo posto nel mondo, il giovane un giorno fa amicizia per puro caso con la ricca ereditiera Helen, donna matura che vive con i suoi molti cani in una grande casa. È l’incontro di due solitudini, l’inizio di un rapporto che sfugge ogni convenzionale catalogazione, destinato a produrre imprevedibili conseguenze drammatiche, capaci di sconvolgere un intero Paese.

Shaun Grant, autore della sceneggiatura originale, con Nitram ricostruisce la genesi di un fatto di cronaca accaduto il 28 aprile 1996 per tentare di dare senso all’insensato, il desiderio di assecondare la necessità di comprendere e accettare gli abissi profondi della psiche. La violenza, che il film lascia accuratamente fuori campo, troppo spesso è liquidata con parole come follia e malvagità, letture semplicistiche che cercano sicurezza nella necessità di negare i lati oscuri dell’animo umano.

È il tentativo di assolvere la società da ogni responsabilità, con la figura del ‘mostro’ da prima pagina, assegnando la colpa solo all’individuo incapace della padronanza di sé. Il film pone l’accento sulla regolamentazione delle armi da fuoco mai davvero recepita dagli Stati australiani; le statistiche attuali registrano un aumento del possesso di armi nella popolazione civile in Australia rispetto al 1996, conferma della volontà di non disturbare i profitti della potente lobby.

Nitram adotta il punto di vista del suo protagonista, evitando ogni rischio di simpatizzare con lui attraverso il senso di inquietudine provocato dall’imprevedibilità delle sue azioni; grazie alla notevole interpretazione del texano Caleb Landry Jones – premiato a Cannes come miglior attore – capace di innescare un intenso crescendo di tensione, si delinea una figura inconsapevole, in grado di infliggere percosse per affetto e offrire fucili semiautomatici come comuni oggetti quotidiani.

Il trasformismo di Essie Davis nei panni della ricca Helen, straordinaria, la rende irriconoscibile rispetto al ruolo di Anna nel bellissimo Babyteeth di Shannon Murphy e ci regala il ritratto di un personaggio complesso e indimenticabile. Due attori di razza come Anthony LaPaglia e Judy Davis incarnano l’inadeguatezza dei genitori di Nitram, la fragilità estrema della figura paterna e il glaciale distacco della figura materna, attonita nel contemplare la propria dolorosa impotenza.

Nitram di Justin Kurzel è un’opera molto attuale e quanto mai utile a interrogarsi su questioni spinose e sempre aperte, al momento non è dato sapere quando sarà disponibile al pubblico italiano, ma se ne raccomanda vivamente la visione.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina originale
  2. L’ossessione per petardi e oggetti esplosivi
  3. L’abisso profondo dell’universo interiore può nascondere molte ombre
  4. Una straordinaria Essie Davis è la ricca ereditiera Helen
  5. Caleb Landry Jones è l’instabile Nitram
  6. Anthony LaPaglia e Judy Davis sono i genitori del protagonista
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    © 2021 Good Thing Productions Company Pty Ltd / Filmfest Limited

IN COPERTINA

Caleb Landry Jones è Nitram
© 2021 Good Thing Productions Company Pty Ltd / Filmfest Limited

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: Nitram
  • Regia: Justin Kurzel
  • Con: Caleb Landry Jones, Judy David, Sean Keenan, Essie Davis, Anthony LaPaglia, Phoebe Taylor, Conrad Brandt, Jessie Ward, Zaidee Ward, Ethan Cook, Kyan Hugh Mana Walters, Lucas Friend, Charlotte Friels, Annabel Marshall-Roth, Christiana Plitzco, Nick Batzias, Lucy-Rose Leonard, Ian Hume, Carolyn Hume, Trelawney Dewe, Anita Jenkins, Rick James, Fergus O’luanaigh, Josh Johansson, Simon Gilbertson, George Batzias
  • Sceneggiatura: Shaun Grant
  • Fotografia: Germain McMicking
  • Musica: Jed Kurzel
  • Montaggio: Nick Fenton
  • Scenografia: Alice Babidge
  • Costumi: Alice Babidge
  • Produzione: Nick Batzias, Virginia Whitwell, Justin Kurzel e Shaun Grant in associazione con James Hewison per Good Thing Productions in associazione con Wild Bunch International e Melbourne International Film Festival Premiere Fund e con Nude Run e Stan Originals
  • Genere: Drammatico
  • Origine: Australia, 2021
  • Durata: 112′ minuti