Arriva nelle sale un’opera non convenzionale, fuori formato nella struttura, ma soprattutto libera di perdersi nel divagare di un racconto che si dipana in un arco temporale di quasi quattro anni, lo stesso tempo che è stato necessario alla sua realizzazione: I delinquenti del cineasta argentino Rodrigo Moreno è un’ironica profonda riflessione sul senso della Libertà e da quella espressiva, prima di tutto, scaturisce.
Cos’è la libertà nella società contemporanea? Nella contrapposizione tra alienazione da routine quotidiana e anelito di libertà, chi non vive il conflitto tra obblighi imposti dal dovere, primo fra tutti quello di vendere il proprio tempo al datore di lavoro, e desiderio di tornare proprietari delle proprie giornate, com’era ai tempi dell’infanzia prescolare?
Morán è scapolo, vive a Buenos Aires e lavora come impiegato in una banca nel centro città, la sua vita è scandita dal ritmo ripetitivo delle azioni di tutti i giorni, come depositare valori nella cassaforte insieme a un altro incaricato. Un venerdì sera, approfittando dell’uscita anticipata del collega Román che costringe allo sportello dell’agenzia l’abituale accompagnatore, Morán scende da solo nel caveau e sottrae alle casse della banca l’esatto importo di venticinque anni di stipendio, per due impiegati, e non un centesimo di più. Assicurandosi il supporto di Román, quasi estorto, per la custodia del malloppo, il novello rapinatore preferisce scontare tre anni e mezzo di carcere, questa dovrebbe essere la condanna con le riduzioni per buona condotta, al grigiore quotidiano degli anni – così meticolosamente calcolati – che lo separano dalla pensione e dalla possibilità di tornare, finalmente, completo padrone dei suoi giorni.
La questione esistenziale della dicotomia tra dovere imposto dal lavoro, che nella nostra società ha assunto preminenza esasperata, e difficoltà oggettiva di emanciparsi dal bisogno di un reddito è tema portante dell’intero film, che offre spunti interessanti. Paradossale, ma acuto e insieme caustico, il discorso di Garrincha – boss del carcere – che si chiede chi sia davvero prigioniero, con quelli ‘là fuori’ sempre attaccati allo schermo del telefono, presi ad aggiornare le loro pagine in rete.
Originale nella forma – con un uso studiato e dinamico della divisione dello schermo, unito ai tempi lunghi di suggestive dissolvenze incrociate – I delinquenti di Rodrigo Moreno è una visione che chiede totale abbandono, da consueti vincoli temporali per essere davvero apprezzata; adesso, dopo l’esordio a Cannes 2023 nella sezione Un certain regard, il film arriva nelle sale distribuito da Lucky Red in collaborazione con Mubi, che lo avrà poi in esclusiva sulla propria piattaforma.
Istigazione a pensare la vita con spirito non convenzionale, senza appiattirsi in modo acritico nel profluvio tecnologico che ci circonda, I delinquenti vanta un bel gruppo di attori capitanato da Esteban Bigliardi e Daniel Elías, rispettivamente Róman e Móran, che include tra gli altri anche quella Laura Paredes già protagonista di un’altra opera sorprendentemente sfuggente alle catalogazioni come Trenque Lauquen di Laura Citarella.