Il drammaturgo e regista inglese Martin McDonagh, nato a Londra da genitori irlandesi, al suo quarto lungometraggio per il cinema omaggia le origini dei suoi avi e con Gli spiriti dell’isola realizza il suo primo film in costume, ambientato nel 1923 durante la Guerra Civile Irlandese sull’isola immaginaria di Inisherin, dove il suono del conflitto giunge dalla costa in lontananza come qualcosa che non interessa, né coinvolge, la piccola comunità insulare.
La vita scorre tranquilla nel tedio quotidiano di sempre quando Pádraic Súilleabháin raggiunge come tutti i giorni, puntuale alle due del pomeriggio, la casa dell’inseparabile amico Colm Doherty insieme al quale è solito recarsi all’unico pub del villaggio per le abituali pinte di birra.
Pádraic è un uomo semplice senza pretese, nato a Inisherin, l’unico posto che ha visto in vita sua, dove vive solo con la sorella Siobhán da quando i loro genitori sono morti; sempre sorridente, salutato e benvoluto da tutti, a eccezione dello sgradevole poliziotto locale Peadar Kearney, che in verità sembra non apprezzare nessuno. Ma quel giorno qualcosa di inaudito attende il tranquillo Pádraic, un imprevisto destinato a mandare in crisi lui e l’intera piccola comunità; contrariamente al solito Colm non apre la porta al suo bussare preferendo restare immobile seduto a fumare, sordo a ogni richiamo.
Il più anziano tra i due è deciso a interrompere quell’amicizia senza dare alcuna spiegazione, ponendo fine così a un rapporto che dura da tutta la vita, e intima all’altro di non rivolgergli più la parola per alcun motivo, minacciando azioni estreme se non asseconderà senza alcuna obbiezione questa sua richiesta.

Il desiderio di riportare insieme sullo schermo Colin Farrell e Brendan Gleeson, rispettivamente Pádraic e Colm, già protagonisti di In Bruges – la coscienza dell’assassino esordio alla regia di Martin McDonagh, insieme alla voglia di esplorare il paesaggio emotivo delle isole sulla costa occidentale irlandese, dove passava le vacanze dai parenti durante l’infanzia, sono le scintille iniziali che hanno dato il via all’ispirazione dell’autore per scrivere la sceneggiatura originale.

Gli spiriti dell’isola è una storia di conflitti intimi, che il cineasta fa diventare universali quando il movente della frattura tra i due sarà noto, innescando riflessioni profonde. Un’opera umoristica e cupa allo stesso tempo, capace d’indurre al riso anche nei momenti più tragici, grazie a una scrittura di alto livello che sa ben delineare il carattere anche dei personaggi minori, dando a ognuno luci e ombre, mischiando fragilità a meschinità, senza dividere i buoni dai cattivi.

Quasi un film western, non a caso trae ispirazione nel lessico cinematografico dal Cinema di John Ford e Sergio Leone, che vanta prove indimenticabili di un gruppo di attori davvero in stato di grazia. Kerry Condon è la sorella del protagonista Siobhán, la figura più equilibrata di tutta l’intera comunità, uno straordinario Barry Keoghan – da Oscar – offre il ritratto dolente, comico e tenero, del giovane Dominic, sfortunato figlio del poliziotto interpretato da Gary Lydon.

L’anziana Sheila Flitton regala un alone sinistro alla sua signora McCormick, una vecchia che con le sue premonizioni risulta quasi una figura ultraterrena, come le shakespeariane ‘fatali sorelle’ di Macbeth, e rappresentando l’ineludibilità del destino incarna il vero spirito delle ‘Banshees’ citate nel titolo originale; una sorta di mitiche streghe della tradizione popolare, fantasmi che popolano l’oscurità lamentando la perdita di quelli troppo prematuramente scivolati via dalla vita.

All’esordio in concorso a Venezia 79 Gli spiriti dell’isola di Martin McDonagh ha conquistato i premi per la sceneggiatura e per l’interpretazione maschile di Colin Farrell, adesso con le sue nove candidature all’Oscar sarà nelle sale italiane dal prossimo 2 febbraio: da non perdere.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Locandina italiana
  2. Un’amicizia interrotta sull’isola di Inisherin
  3. Colin Farrell e Brendan Gleeson sono gli amici in crisi, Pádraic Súilleabháin e Colm Doherty
  4. I vividi ritratti sfaccettati dei personaggi secondari
  5. Kerry Condon e Barry Keoghan sono Siobhán, sorella di Pádraic, e Dominic
  6. Sheila Flitton nel ruolo della signora McCormick incarna le Banshees di Inisherin
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    © 2022 20th Century Studios / TSG Entertainment Finance LLC

IN COPERTINA

Colin Farrell e Barry Keoghan sono Pádraic e Dominic
© 2022 20th Century Studios / TSG Entertainment Finance LLC

SCHEDA FILM

  • Titolo originale: The Banshees of Inisherin
  • Regia: Martin McDonagh
  • Con: Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Pat Shortt, Gary Lydon, Jon Kenny, Barry Keoghan, Sheila Flitton, John Carty, Oliver Farrelly, Lasaírfhiona Ní Chonaola, David Pearse, Bríd Ní Neachtain, Aaron Monaghan, James Carty, Conor Connolly, Ryan Owens, Jenny, Morse, Minnie
  • Sceneggiatura: Martin McDonagh
  • Fotografia: Ben Davis
  • Musica: Carter Burwell
  • Montaggio: Mikkel E.G. Nielsen
  • Scenografia: Mark Tildesley
  • Costumi: Eimer Ni Mhaoldomhnaigh
  • Produzione: Graham Broadbent, Pete Czernin e Martin McDonagh in coproduzione con Jo Homewood, James Flynn e Morgan O’Sullivan in associazione con Peter Kohn per Blueprint Pictures con Searchlight Pictures in associazione con Film4 e TSG Entertainment
  • Genere: Drammatico
  • Origine: USA / Regno Unito / Irlanda, 2022
  • Durata: 114′ minuti