Sulle note della meravigliosa Historia de un amor del panamense Arturo “Chino” Hassán, nella struggente esecuzione del violoncellista croato Stjepan Hauser, si è aperta ieri sera la cerimonia di chiusura della 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia; un momento bellissimo insufficiente però a risarcire dallo squallore esibito a causa della propaganda nella serata di apertura, nel novantesimo anniversario del festival più antico del mondo che dovrebbe restare immune alla politica.
La giuria del concorso presieduta dall’attrice statunitense Julianne Moore, ma anche quella della sezione Orizzonti presieduta dalla regista spagnola Isabel Coixet, ha assegnato doppi premi a più di un titolo e soprattutto il verdetto sulle migliori interpretazioni nel concorso ha segnato la vittoria di celebri nomi già ampiamente affermati, come l’australiana Cate Blanchett per Tár di Todd Field – qualcuno parla già di ipoteca sull’Oscar – e l’irlandese Colin Farrell per Gli spiriti dell’isola di Martin McDonagh.
Il cineasta irlandese dopo aver già vinto il premio alla sceneggiatura col precedente Tre manifesti a Ebbing, Missouri nel 2017 conquista lo stesso premio anche quest’anno per questo suo nuovo lavoro Gli spiriti dell’isola. Unico italiano premiato Luca Guadagnino che torna a casa col Leone d’Argento alla regia per Bones and all [ossa e tutto] e procura anche il premio Marcello Mastroianni all’attore emergente alla sua protagonista femminile Taylor Russell.
Il Leone d’Oro è stato assegnato al documentario All the beauty and the bloodshed [tutta la bellezza e gli spargimenti di sangue] di Laura Poitras, che già con Citizenfour aveva illustrato la scelta decisiva di Edward Snowden di rivelare la sorveglianza illegale di cui tutto il mondo è oggetto da parte dei Servizi degli Stati Uniti, qui impegnata a delineare un ritratto professionale, ma anche privato, della fotografa e attivista Nan Goldin in lotta contro un colosso farmaceutico.
Il francese Saint Omer di Alice Diop, opera al femminile nei contenuti e nello sguardo con cui la sua autrice racconta un drammatico processo per infanticidio realmente accaduto, ha vinto il Gran Premio della Giuria e anche il premio Leone del Futuro alla miglior opera prima. La sezione Orizzonti assegna un doppio premio all’austriaco Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel, alla regia per la coppia di cineasti e alla protagonista Vera Gemma, che lo ha dedicato al padre Giuliano.
Ancora doppio riconoscimento all’iraniano Jang-e Jahani Sevom [Terza guerra mondiale] di Houman Seyedi, miglior film di Orizzonti, che torna a casa anche col premio all’interpretazione maschile andato al suo protagonista Moshen Tanabandeh. Di nuovo quest’anno il cinema iraniano dimostra tutta la sua vitalità, anche col premio Speciale della Giuria andato a Gli orsi non esistono di Jafar Panahi, che è in carcere per aver manifestato a favore dei colleghi imprigionati.
Citando una poesia Alice Diop ha detto “il nostro silenzio non ci proteggerà” e in quest’ottica è più che giusto manifestare e chiedere la liberazione di tutti coloro che nel mondo sono prigionieri a causa delle loro idee, come ha fatto Luca Guadagnino; ma nell’elenco andrebbero inseriti anche il già citato Edward Snowden, che non può lasciare la Russia che gli ha dato asilo, e il giornalista Julian Assange che rischia l’estradizione nel Paese che sa produrre la retorica più ipocrita del pianeta. A seguire i premi della 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia 2022.
- Leone d’Oro: All the beauty and the bloodshed (USA) di Laura Poitras
- Leone d’Argento Gran Premio della Giuria: Saint Omer (Francia) di Alice Diop
- Leone d’Argento alla miglior regia: Luca Guadagnino per Bones and all (USA, Italia)
- Premio Speciale della Giuria: Gli orsi non esistono di Jafar Panahi (Iran)
- Coppa Volpi interpretazione femminile: Cate Blanchett per Tár di Todd Field (USA)
- Coppa Volpi interpretazione maschile: Colin Farrell per Gli spiriti dell’isola di Martin McDonagh (Irlanda, Regno Unito, USA)
- Premio Marcello Mastroianni attore emergente: Taylor Russell per Bones and all di Luca Guadagnino (USA, Italia)
- Premio alla miglior sceneggiatura: Martin McDonagh per Gli spiriti dell’isola (Irlanda, Regno Unito, USA)
- Leone del Futuro – Premio Opera Prima (Luigi De Laurentis): Saint Omer di Alice Diop (Francia)
- Premio Orizzonti al miglior film: Jang-e Jahani Sevom [Terza guerra mondiale] di Houman Seyedi (Iran)
- Premio Orizzonti alla miglior regia: Tizza Covi & Rainer Frimmel per Vera (Austria)
- Premio Orizzonti alla miglior sceneggiatura: Fernando Guzzoni per Banquita di Fernando Guzzoni (Cile, Messico, Lussemburgo, Francia, Polonia)
- Premio Speciale della Giuria Orizzonti: Chleb i sól [Pane e sale] di Damian Kocur (Polonia)
- Premio Speciale Orizzonti per la miglior interpretazione maschile: Moshen Tanabandeh per Jang-e Jahani Sevom [Terza guerra mondiale] (Iran)
- Premio Speciale Orizzonti per la miglior interpretazione femminile: Vera Gemma per Vera di Tizza Covi & Rainer Frimmel (Austria)
- Premio Orizzonti al miglior cortometraggio: Snow in september di Lkhagvadulam Purev-Ochir (Francia, Mongolia)
- Premio degli spettatori Orizzonti Extra: Nezouh di Soudade Kaadan (Regno Unito, Siria, Francia)
- Premio Venezia Immersiva alla miglior esperienza: The man who couldn’t leave di Singing Chen (Taiwan)
- Gran Premio della Giuria Venezia Immersiva: From the main square di Pedro Harres (Germania)
- Premio Speciale della Giuria Venezia Immersiva: Eggscape di German Heller (Argentina)
- Premio Venezia Classici al miglior restauro: La farfalla sul mirino di Seijun Suzuki (Giappone, 1967)
- Premio Venezia Classici al miglior documentario sul Cinema: Fragments of paradise di KD Davison (USA)
- Leone d’Oro alla carriera: Catherine Deneuve
- Leone d’Oro alla carriera: Paul Schrader