L’Opera di Magonza (staatstheater-mainz) ha proposto in questo luglio “L’Angelica” di Nicola Porpora, nell’allestimento di Gianluca Falaschi che già debuttò nel 2021 al Festival della Valle d’Itria. L’Angelica non è un’opera seria, la forma predominante nell’Europa dell’epoca di Porpora, ma una “serenata”, una forma musicale-teatrale del tempo barocco che veniva eseguita all’aperto nelle sere d’estate. Questa serenata a sei voci, rappresentata per la prima volta a Napoli nel 1720 nella residenza del principe Caracciolo, si ispira alle note vicende eroiche dell’Orlando Furioso. Orlando perde la testa per Angelica, principessa del Catai. Peccato che lei sia innamorata del giovane soldato saraceno Medoro. Quando il Paladino lo viene a sapere impazzisce per la gelosia.

La prima rappresentazione dell’Angelica vide il debutto assoluto di due stelle del firmamento operistico di ogni tempo. L’epopea ariostesca servì infatti a Pietro Metastasio per scrivere il suo primo libretto. Dopo Nicola Porpora un’altra dozzina di compositori lo musicarono. Era pratica comune: Artaserse dello stesso Metastasio ebbe una novantina di traduzioni in musica. Nella parte di Tirsi ebbe poi il suo debutto assoluto nientemeno che il quindicenne Carlo Broschi, in arte Farinelli, di cui Porpora era il maestro di canto. Nel 1756 Metastasio in un sonetto dedicato a Farinelli ricordava quel formidabile doppio debutto invitando il cantante a rammentare quando “appreser gemelli a sciorre il volo | la tua voce in Parnaso e il mio pensiero”. Metastasio aggiunse alla trama originale i due pastorelli Tirsi e Licori che tingono di accenti arcadici le vicende cavalleresche e il vecchio e saccente Titiro (rimosso da questa rappresentazione per alleggerirne lo sviluppo).
In linea con l’ispirazione originale della serenata di Porpora, l’opera di Magonza ospita l’Angelica nel cortile del Landesmuseum Mainz. Il palco all’aperto è incastonato fra due grandi platani. Gianluca Falaschi, che a Mainz aveva già realizzato una sfavillante Adriana Lecovreur, firma regia, scene e costumi. Compito non facilissimo, per via della drammaturgia abbastanza esile della pièce e delle limitazioni imposte da un semplice palcoscenico sotto le stelle. Falaschi presenta la serenata come una festa in maschera, con una tavola imbandita che occupa tutto il palco. I sontuosi costumi di ispirazione barocca rimandano anche alla ben radicata tradizione del Carnevale tedesco. Solo i due pastorelli sono vestiti da centro commerciale di estrema periferia al sabato pomeriggio; forse per rimarcare la distanza sociale coi nobili comprimari? I cantanti si muovono attorno allo sfarzoso banchetto, attorniati da una serie di comparse, in un costante tourbillon di attrazioni libertine e identità fluide. Lo spettacolo riscuote comunque il plauso del pubblico.

Il maestro Felice Venanzoni dirige cantanti e orchestra con piglio sicuro. Al centro di un cast tutto al femminile sta l’Angelica di Nadja Stefanoff, una autentica maliarda che domina i comprimari con voce solida e gesto altero. Julietta Aleksanyan tratteggia con trasporto gli accenti amorosi di Medoro; la sua aria finale “Bella Diva all’ombre amica”, un tormentato colloquio con il violoncello solista di Maria Calvo, è il momento più alto della serata (nonostante il rombo di un Airbus che sorvolava Magonza proprio in quel momento, ma Porpora non poteva prevedere tutto ciò). Karina Repova disegna un Orlando dolente e assai poco furioso, perfino nella scena finale della follia. Gaia Petrone e Barbara Massaro restituiscono con efficacia gli accenti vivaci e popolareschi dei due pastorelli, la ardente Licori e l’impacciato Tirsi. Ai comandi di Felice Venanzoni l’ensemble barocco La Lira di Orfeo, offre un’esecuzione scintillante della Serenata, con la dovuta attenzione ai passaggi più dolenti e riflessivi. Alla fine della recita il pubblico applaude convinto i protagonisti della serata.

Dettagli

L’Angelica
di Nicola Antonio Porpora (1720)

Direzione musicale: Felice Venanzoni
Allestimento, scena, costumi:Gianluca Falaschi
Luci:Ulrich Schneider
Drammaturgia:Elena Garcia Fernandez

– Personaggi e interpreti –
Angelica: Nadja Stefanoff
Medoro: Julietta Aleksanyan
Orlando: Karina Repova
Tirsi: Barbara Massaro
Licori: Gaia Petrone

Compagnia dello Staatstheater Mainz
Orchestra: La Lira di Orfeo

Sito web: https://www.staatstheater-mainz.com/web/veranstaltungen/oper-22-23/l-angelica

Dove e quando

Evento:

Indirizzo: Staatstheater Mainz GmbH - Gutenbergplatz, 7 - Magonza, Germania
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