In Germania la stagione dell’Avvento si riveste di musica, quasi si volesse addobbare e rimandare con maggior forza l’energia spirituale e gioiosa delle Feste. Si è già trattato dell’Oratorio di Natale (Das Weihnachtsoratorium), il capolavoro di Bach che con le sue sei cantate scandisce il tempo del Natale, dal 25 dicembre all’Epifania. En passant ci permettiamo di segnalare lo splendido volume di Raffaele Mellace “La voce di Bach”, uscito per i tipi di Carocci appena lo scorso ottobre, che presenta in un unico testo i progressi della più aggiornata ricerca internazionale sulla musica vocale bachiana; uno splendido pensiero natalizio per i devoti, ma non solo per loro, del sommo musicista sassone.
Se le note dell’Oratorio riecheggiano in un’infinità di chiese e di sale da concerto, Hänsel und Gretel, l’opera tardo-romantica di Engelbert Humperdinck, la fa da padrona nei teatri d’opera. Humperdinck era considerato uno dei musicisti più ricchi di talento della sua generazione. Era stato assistente di Wagner a Bayreuth, ma l’influenza del Maestro era stata così prepotente che Humperdinck aveva avuto difficoltà a sviluppare un proprio linguaggio espressivo. L’opera che lo lanciò per sempre nel firmamento musicale nacque quasi per caso. Adelheid, la sorella minore di Humperdinck, invitò il compositore a mettere in musica una piccola opera teatrale basata sulla fiaba dei fratelli Grimm che doveva essere rappresentata nella cerchia familiare. L’entusiasmo per il risultato fu così grande che i due fratelli decisero di creare una vera e propria opera. Humperdinck compose Hänsel und Gretel a Francoforte fra il 1891 e il 1892 e l’opera fu rappresentata per la prima volta all’Hoftheater di Weimar il 23 dicembre 1893, diretta da nientemeno che Richard Strauss, che ebbe parole entusiastiche per la commedia fiabesca in tre quadri. La favola natalizia dei fratelli Humperdinck fece subito una marcia trionfale nei teatri germanici e tuttora resta un pilastro del repertorio tedesco. L’opera è stata associata al Natale fin dalle prime rappresentazioni e ancora oggi viene proposta più spesso nel periodo delle Feste.
L’Opera di Francoforte ripropone per la stagione natalizia lo spettacolo firmato nel 2014 da Keith Warner, che da allora è regolarmente tornato in scena con successo. La messinscèna del regista britannico (la ripresa è diretta da Caterina Panti Liberovici), si modella prima sulla dimensione più buia della favola dei fratelli Grimm, per poi virare sull’inevitabile happy end. La storia è infatti trasposta in una sorta di casa-famiglia per adolescenti problematici in un tempo vagamente dickensiano. Un ambiente di stenti e di privazioni, governato, bacchetta di legno alla mano, da un’istitutrice dispotica in abito nero accollatissimo. Dopo qualche disavventura domestica, la direttrice spedisce i due ragazzi in cerca di qualcosa da mangiare. E qui inizia la grande avventura di Hänsel e Gretel. Scese le tenebre i due ragazzi recitano la preghiera della sera, il tenerissimo duetto “Abends, will ich schlafen gehn”, e si addormentano nel bosco, complice anche il Mago Sabbiolino (Sandmännchen). La Pantomima degli Angeli, di impronta wagneriana, chiude il secondo atto. Con il terzo atto lo spettacolo sterza verso un racconto a forti tinte. Hänsel e Gretel sono fatti prigionieri dalla strega, in realtà un essere androgino a metà fra un vecchio pervertito e una virago, che li rinchiude in uno sotterraneo degli orrori. Hänsel è tenuto prigioniero in un cassone di alluminio. Si intravede un enorme forno. Manichini di adolescenti pendono incatenati dalle pareti bianche piastrellate. L’impatto visivo è forte ed evidenti sono i riferimenti agli abusi che possono subire gli adolescenti, soprattutto quelli in condizioni più precarie. Ovviamente alla fine i due ragazzi riescono a uccidere la strega cattiva e scappano. Hänsel e Gretel escono vittoriosi da questa prova di maturazione e alla fine anche i genitori vivranno una vita migliore. All’inizio i ragazzi erano un peso per la famiglia. Al loro ritorno sono la fonte di sostentamento della casa. Per rimarcare questo passaggio di crescita Hänsel e Gretel tornano a casa come due giovani adulti. Non più due ragazzini. Hänsel un giovane distinto. Gretel una bella fanciulla elegante. Il sipario cala sulla casa tirata a lucido e risplendente, piena di gioia. Un gran Natale per tutti, con tanto di abete scintillante.
La lettura fantasiosa e psicologicamente raffinata dell’opera di Humperdinck da parte di Keith Warner, con le vivaci scenografie di Jason Southgate e i bei costumi di Julia Müer continua a funzionare a meraviglia e regala alle famiglie due ore di teatro senza un attimo di noia.