E’ tempo di bilanci per la Fondazione Giancarlo Ligabue che, lo scorso 26 gennaio ha compiuto cinque intensissimi anni di impegno nella cultura, nella ricerca, nello sviluppo della conoscenza, che segnano un punto di arrivo ma anche di partenza, verso nuove avventure e nuovi progetti essendo già definito il calendario per il prossimo triennio.
Con base Venezia, ma dalla città lagunare lo sguardo è sempre stato rivolto al mondo per scoprire culture e civiltà diverse, interrogarsi su tanti fronti del sapere e dell’umanità, della scienza, dell’arte, operando per la tolleranza, il dialogo, la scoperta.

Una Fondazione profondamente dedicata ad espandere la nostra comprensione dell’essere umano” l’aveva definita Donald Johanson, il celebre paleoantropologo americano, noto al mondo come lo scopritore di Lucy, il giorno della sua inaugurazione. “Un’arca della conoscenza capace di affascinare e sorprendere chiunque abbia sete di sapere” secondo Alberto Angela, che rendeva così omaggio alla scelta del suo Presidente Inti Ligabue – figlio del noto imprenditore e paleontolgo cui è stata intitolata la Fondazione – di dar vita ad un’Istituzione capace di assumere il testimone dell’importante lavoro condotto in oltre quarant’anni dal Centro Studi e Ricerche Ligabue, reinterpretandolo e attualizzandolo.

La Fondazione nel lustro trascorso ha ideato e organizzato con importanti curatori scientifici, quattro mostre che hanno dato vita a otto momenti espositivi con: “Il mondo che non c’era” sull’arte precolombiana, esposta a Firenze, Napoli, Rovereto, Venezia ed Helsinki; “Prima dell’alfabeto”, la mostra curata dall’assiriologo F. Mario Fales che a Venezia ha affrontato l’evoluzione della parola scritta fra i popoli della Mesopotamia e del Vicino Oriente Antico; quindi “Idoli. Il potere delle immagini” l’ultimo affascinante percorso curato da Annie Caubet – sempre in laguna – prima dell’impegno del 2019 con “La grande impresa” legato al centenario della Ligabue, l’azienda di famiglia, tra i principali sostenitori delle attività della Fondazione.

Guardando al futuro, tre grandi mostre nel prossimo triennio, esposizioni che intendono affrontare temi nuovi e diversificati, non fondandosi più esclusivamente su opere della Collezione e studi già avviati, ma che, come per “Idoli”, pongono elementi della Raccolta accanto ad importanti prestiti da Musei e Collezioni italiane ed estere, per assicurare l’alto profilo scientifico, investigando nuove aree.

Per “Power & Prestige. L’arte dei bastoni del potere in Oceania” una partnership siglata con il Musée du quai Branly – Jacques Chirac di Parigi, co-promotore dell’esposizione che la Fondazione organizzerà a Venezia dal prossimo 15 ottobre 2021 – a Palazzo Cavalli Franchetti – e che si terrà in seconda sede presso il museo francese. Curata da Steven Hooper – Professore e Direttore della Sainsbury Research Unit per le Arti dell’Africa, Oceania e delle Americhe, presso l’Università dell’East Anglia nel Regno Unito – riunirà, per la prima volta in Italia e in Europa, oltre centocinquanta bastoni del potere realizzati nel XVIII e XIX secolo, una decina dei quali appartenenti alla Collezione Ligabue.

Il 2022 vedrà la Fondazione impegnata su un diverso ambito culturale con la mostra “De visi mostruosi. Caricature da Leonardo a Tiepolo”. con disegni originali, incisioni, acquarelli e preziosi libri a stampa per mostrare la continuità di una tradizione nell’Italia settentrionale che, dal grande Da Vinci, prosegue nei secoli. Provenienti da importanti musei internazionali, databili dalla fine del Quindicesimo e fino al Diciottesimo secolo, ritratti grotteschi e teste caricate tra cui la “Testa di vecchia” attribuita a Leonardo da Vinci esposta per la prima volta al pubblico,

Nel 2023 la scena sarà per “Animal Art”. Nell’anno in cui verrà anche ricordato Mezzo Secolo di impegno Ligabue nella Cultura, il programma prevede una mostra incentrata sulle rappresentazioni zoomorfe dal Terzo Millennio alla Roma antica nell’area del Mediterraneo, con alcuni richiami e focus a culture extraeuropee di indubbio fascino. Saranno proposti pezzi provenienti dalle principali collezioni del Regno Unito e dell’Europa continentale; manufatti incredibili, a lungo considerati armi di selvaggi e relegati a un ruolo minore, mostrati ora nella loro bellezza scultorea e nei loro significati culturali. Una mostra che sfida gli atteggiamenti convenzionali e presenta questi scettri in tutti i loro significati e valenze: vere opere d’arte, rappresentazioni di divinità, status symbol, armi impressionanti, pregiati oggetti di scambio e accessori per le cerimonie. “Gli specialisti del settore museale lo sanno, non esiste una ricetta ideale per una mostra di successo. Ma esistono dei punti di vista – commenta Kasarhérou – degli spunti di riflessione che permettono ai visitatori di “entrare” nel vivo della materia e di realizzare un viaggio nuovo, attraverso le opere. E’ il caso di questa esposizione.”

Dettagli

Didascalie immagini

  1. un collage di scatti della 
    Fondazione Giancarlo Ligabue
  2. ancora foto ricordo dei più bei momenti
    del primo lustro di attività della Fondazione
  3. Bastone cerimoniale: Club Culacula
    Cultura locale Isole Fijan
    XIX secolo d.C.
    Legno Altezza 106 cm
    Venezia, Collezione Ligabue
  4. Bastone di Comado: Club U’U
    Cultura locale Isole Marchesi
    XIX secolo d.C.
    Legno inciso e fibre naturali
    Altezza 142,9 cm
    Collezione Ligabue
  5. Giambattista Tiepolo
    Caricatura di Gentiluomo con tricorno, 1696-1770
    Disegno: penna e acquerello seppia
    201 x 139 mm
    Collezione Ligabue
  6. Rhyton
    Cultura Achemenide
    Iran, IV secolo a.C.
    Argento dorato;
    Altezza 25 cm
    Collezione Ligabue

In copertina un particolare di
Bassorilievo policromo
Cultura Frigia, Anatolia, Turchia VI secolo a.C. T
Terracotta dipinta;
Collezione Ligabue

Sito web:

Dove e quando

Evento: Fondazione Giancarlo Ligabue - San Marco, 3319 - Venezia

Indirizzo:
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