In mostra presso l’Orto Botanico dell’Università di Palermo il progetto fotografico Diorami, della giornalista Francesca Berardi e del fotografo Alessandro Sala, a cura di Maria Chiara di Trapani e su commissione del Sistema museale d’ateneo. Un viaggio in Sicilia attraverso otto specie di piante che sono rappresentate come diorami, all’interno di teche, accompagnate da un teatro sonoro che le rende come protagoniste su un palcoscenico.

Il progetto, risultato vincitore del PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, “non vuole tanto dimostrare quanto la natura sia più forte di tutto”, afferma Francesca Berardi, “quanto aiutarci a ripensare il rapporto che l’uomo ha con essa, rimettendoci al nostro posto”.
Le composizioni fotografiche di Alessandro Sala si accordano alle voci e ai suoni della narrazione audio in formato podcast di Francesca Berardi che ha combinato stile documentario e fiction; le persone intervistate raccontano ciascuna una pianta, un ecosistema. Si tratta di botanici, agronomi, intellettuali, attivisti del paesaggio, che si sono impegnati quotidianamente nella difesa delle pregevoli realtà vegetali.

Le piante in mostra sono state individuate con la collaborazione scientifica dell’Orto botanico dell’Università degli Studi di Palermo e sono emblematiche del paesaggio naturale, sociale e culturale siciliano. Il tour botanico si snoda tra il Padiglione Tineo e gli spazi esterni adiacenti, tra immagini, suoni avvolgenti e installazioni ambientali. Il compositore dello “sfondo” sonoro, Gianni Gebbia, si è lasciato ispirare dal soggetto, dalla storia delle piante, dalle suggestive foto; ha voluto utilizzare gli strumenti a fiato e cercare di mantenere un suono che fosse particolarmente legnoso.
L’iter espositivo ha inizio dal grande Ficus macrophylla f. columnaris, per poi far immergere il visitatore nella biodiversità siciliana evocata dalla palma nana, che popola soprattutto la Riserva Naturale dello Zingaro, dagli agrumi dei giardini di Pantelleria, dal mandorlo del giardino agrigentino della Kolymbethra. Meraviglie che aveva decantato anche Goethe tramite la sua Mignon: “Conosci tu la terra ove il limon fiorisce? Nell’oscuro fogliame ardon le arance d’oro, il più soave zefiro dal cielo azzurro spira, umile il mirto cresce e superbo l’alloro?

Le vetrine mostrano le inebrianti e curative erbe spontanee, come la salvia, il timo e il rosmarino, che profumano la Val di Noto; scopriamo anche un decotto di carrube dentro una boccettina chiusa da un tappo di sughero, le briciole di propoli e i pezzetti della pregiata resina mastice di Chios. Il percorso termina con la presenza dell’imponente leccio (Quercus Ilex) del Parco dell’Etna.
Il direttore dell’Orto botanico, Rosario Schicchi, afferma che sono piante rappresentative anche della resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici. La palma nana, ad esempio, è l’unica palma indigena europea, è quella che caratterizza la vegetazione della macchia mediterranea e resiste anche al passaggio del fuoco, come dimostra il recente incendio che ha funestato Palermo. Il leccio è la pianta che caratterizzava le antiche foreste da Roma in giù; in Sicilia vive su tutti i terreni e su tutti i versanti, dal livello del mare fino a circa mille e ottocento metri.
E ancora, pensiamo al secolare carrubo, che sussiste dove apparentemente non c’è possibilità di vita, come nelle cave.

Diorami, peraltro, utilizza materiali vegetali di riuso dell’Orto e ciò rinsalda il concetto di consapevolezza ambientale. Nei viali dell’Orto, infatti, ci sono due installazioni effimere realizzate con materiali di riuso vegetale; esse accolgono il visitatore anche di notte, per ascoltare il silenzio e al contempo il respiro vitale di quei “polmoni” naturali che sono gli alberi. Le installazioni sono state progettate da architetti, designer e studenti universitari nel workshop condotto da Studio Forward.
Tutto ciò suggella l’Orto botanico di Palermo come vero e proprio giardino tropicale, già da ammirare per la conservazione di settemila specie originarie da Paesi di tutto il mondo, adattatesi al clima mediterraneo del luogo. Perché come affermava Foucault “il giardino è allo stesso momento la più piccola parte del mondo e la sua totalità”.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Prunus dulcis dalla serie Diorami, 2023
    ©Alessandro Sala
  2. Ficus macrophylla dalla serie Diorami, 2023
    ©Alessandro Sala
  3. Immagini della mostra Diorami
  4. Installazioni della mostra Diorami

IN COPERTINA

Prunus dulcis dalla serie Diorami, 2023
©Alessandro Sala

Sito web: https://www.dioramiortobotanico.it

Dove e quando

Evento: Diorami. Meraviglie botaniche in otto atti

Indirizzo: Orto botanico dell’Università di Palermo, Padiglione Tineo, Via Lincoln 2 - Palermo
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Fino al: 05 Novembre, 2023