Melomani riuniti a Bologna per il “Werther” di Jules Massenet in scena al Comunale di per la stagione 2016.
Teatro esaurito da mesi in attesa del debutto – dopo averlo cantato in forma di concerto ad aprile a Parigi – di Juan Diego Flórez finalmente in forma scenica con la regia di Rosetta Cucchi e la bacchetta di Michele Mariotti. Una nuova sfida con l’apertura verso il repertorio francese per il tenore peruviano, universalmente noto per le su interpretazioni belcantistiche, supportata da un rapporto artistico con Mariotti ampiamente collaudato alla Royal Opera House di Londra o al Metropolitan di New York, passando per il Rossini Opera Festival di Pesaro, fino alla Deutsche Opera di Berlino (dove sono stati appena impegnati in Les Huguenots di Meyerbeer). Indimenticabile la loro edizione de I puritani di Bellini del 2009 sempre al Comunale di Bologna.
Werther scena rocco casaluci 2016 tcbo
«Il Werther parla di una storia d’amore impossibile – spiega Michele Mariotti – resa tale anche dall’incapacità dei protagonisti di vivere la loro vita e di affrontare la realtà, prendendosi le proprie responsabilità. Il giovane Werther, da sognatore qual è, si rifugia nel suo mondo, che diventa un nido protettivo che gli permette di vivere una realtà parallela rispetto a quella che sarebbe dovuta essere la sua vita. Anche Charlotte è vittima del giuramento fatto alla madre di sposare un uomo che non ama e che non può amare. Entrambi i protagonisti sono sopraffatti dai sensi di colpa e con la morte di Werther è come se anche Charlotte morisse; dice infatti all’amato di sentirsi la causa del sangue che vede sgorgare dalle sue ferite. Il personaggio che mi ha sempre affascinato è Albert – continua il Maetro – è il classico uomo borghese ben inserito nella società, che ama la buona cucina, il gioco e le donne e che è apparentemente apprezzato da tutti. In realtà è un uomo molto fragile, che cerca continuamente conferme su di sé dagli altri, ma invano. Ne vorrebbe anche da Charlotte, la quale risponde alle sue domande in modo vago ed evasivo. È un uomo a cui tutte le certezze si sgretolano nel corso dell’opera».
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Prosegue la regista Rosetta Cucchi «Qual è il sogno di Werther? Una vita con Charlotte fatta di piccoli gesti quotidiani, normali per tanti, eccezionali per chi non può goderne. Una casa, scrigno di questi sogni, che inesorabilmente si allontana, lasciandolo nudo in una natura che passo a passo muore con lui. Il sentimento che prova così ardentemente, fa crescere dentro di sé un’incontenibile inquietudine, la consapevolezza di essere indegno e inoltre uno scontento di se stesso che lo porta ad invidiare chi vive quella quotidianità. Werther è vittima, quindi, di un sogno rovesciato che contiene ordine, razionalità, prevedibilità. Ecco perché da una poltrona collocata in primo piano, durante ciascun inizio d’atto, come in un piano sequenza, accompagniamo Werther negli attimi che precedono il suicidio. Il gesto estremo che lo condurrà finalmente dove desidera. Soltanto in questi momenti il sogno si mischia con la realtà; e come attraverso un cannocchiale rovesciato, lo spettatore vedrà allontanarsi e divenire irraggiungibili i desideri del protagonista».
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Il sipario si apre con Werther che, seduto con la scatola delle pistole di Albert, scruta il vuoto e ricorda (le pistole saranno sempre presenti nel corso dell’opera e faranno da filo conduttore). In lontananza si vedono una donna, un bimbo e un uomo. Si tratta del pensiero del protagonista che immagina come sarebbe potuto essere se Charlotte non avesse mantenuto la promessa di sposare Albert fatta alla madre in punto di morte. Nella casa i tre sembrano felici e la straordinaria regia entra nella mente dell’uomo e tutto viene giocato su ciò che è successo realmente e ciò che sarebbe stato. Infatti, alla fine Werther vede ancora la famiglia felice dove la coppia è invecchiata continuando ad amarsi. Al momento del suicidio il sipario è nero. ma si percepisce tutto e, quando si riapre, ne rivela il dramma.
Rosetta Cucchi, da pianista di successo, è passata al palcoscenico mettendo a punto spettacoli bellissimi come Arlesiana a Jesi, Salome a Genova, Elisir d’amore a Bologna e Firenze citando solo alcuni di quelli a cui ho assistito recentemente. Chi meglio di lei può coniugare la musica e i movimenti? A Bologna non non ha lasciato niente al caso, facendo riflettere, e non poco.
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Le scene molto essenziali, ma eleganti sono firmate da Tiziano Santi, i costumi di Claudia Pernigotti non sono da meno e le luci, sapientemente utilizzate da Daniele Naldi, fanno la differenza tra il sogno e la realtà.
Sulla direzione c’è ben poco da dire. Mariotti, al debutto nel Werther, è come se l’avesse sempre diretto in maniera ineccepibile guidando l’orchestra del Teatro che, specialmente  nelle parti musicali, ci ha fatto sognare. Bravissimi i ragazzi del Coro Voci Bianche diretti da Alhambra Superchi.
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Nel cast canoro Juan Diego Flórez (visto anche a Parigi) ha disegnato, anche in scena, un Werther credibile scenicamente, sulla voce niente da eccepire sicuramente sarà un ruolo nuovo da inserire nel suo vasto repertorio e, nell’aria più famosa dell’opera “Porquoi me révellier”, domenica 18 dicembre il teatro è letteralmente esploso. Il pubblico non cessava di applaudire, accompagnando l’entusiasmo con il battito dei piedi e urla di approvazione. Una prassi rara per Bologna che ricordo solo in alcune memorabili esecuzioni e che si contano sulla dita di una mano. Dopo cinque minuti, Flórez ha ceduto alle pressanti richieste del pubblico em con  un cenno al M° Mariotti, ha bissato con piacere l’aria a cui ha fatto seguito un’altra acclamazione prolungata della platea. La sua tecnica è perfetta.
Juan Diego Flórez in una scena di 'Werther' al Teatro Comunale di Bologna
La Charlotte di Isabel Leonard è eccellente tecnicamente, vocalmente e anche scenicamente. Albert di Jean-François Lapointe ha una bellissima voce che speriamo di risentire presto. Nei panni di Sophie, Ruth Iniesta (già ascoltata quest’anno al Rossini Opera Festival) vocalmente è molto maturata, veramente brava e anche molto bravi Luca Gallo (Le Bailli), Alessandro Luciano (Schmidt) e Lorenzo Malagola Barbieri (Johann).
Come in un mosaico, tutti gli tasselli dello spettacolo sono andati al loro posto, oserei definirlo perfetto, regalandoci un pomeriggio all’insegna della buona musica e negli anni a venire ti farà ricordare di esserci stato. Io sì, e voi?

Dettagli

WERTHER
Dramma lirico in quattro atti
Musica di Jules Massenet
Libretto di Édouard Blau, Paul Milliet, Georges Hartmann

Direttore Michele Mariotti

Regia Rosetta Cucchi
Scene Tiziano Santi
Costumi Claudia Pernigotti
Luci Daniele Naldi
Maestro del Coro Voci Bianche Alhambra Superchi

Nuova produzione del Tcbo
Orchestra, Coro di Voci Bianche e Tecnici del TCBO

Personaggi e Interpreti

  • Werther
    Juan Diego Flórez / Celso Albelo (16, 20, 23 dicembre)
  • Le Bailli Luca Gallo
  • Charlotte
    Isabel Leonard / José Maria Lo Monaco (16, 20, 23 dicembre)
  • Albert Jean-François Lapointe
  • Schmidt Alessandro Luciano
  • Johann Lorenzo Malagola Barbieri
  • Sophie Ruth Iniesta
  • Brühlman Tommaso Caramia
  • Kätchen Aloisa Aisemberg
  • Clara Susanna Boninsegni
  • Fritz Carlo Alberto Brunelli
  • Gretel Irene Cavalieri
  • Hans Diego Bolognesi
  • Karl Pietro Bolognini
  • Max Marco Conti
  • Mimi bambini
    Gioele Corvino, Eleonora Dodi, Anna Montaguti, Cecilia Pagliaro, Nicolò Rossi, Carlotta Tilli
  • Figuranti (Allievi della Scuola di teatro di Bologna “Galante Garrone”)
    Andrea Argentieri, Agostino Rocca, Giulio De Santi, Alberto Pirazzini, Nicola Pensabene, Vincenzo Fioretti, Niccolò Massi, Emily Di Ronza, Corinna Bologna, Elisa Macario Ban, Michela Lo Preiato, Manuela Biancoli, Arianna Di Girolamo, Claudia Grandinetti
  • Figuranti Anziani Albertina Malferrari, Amos Colzani
  • Figurante bambino Tancredi Lamantini

Prossime repliche:
– questa sera ore 20
– venerdì 23 dicembre 2016 ore 20

Isabel Leonard e Juan Diego Flórez in una scena di ‘Werther’ al Teatro Comunale di Bologna (Foto © Rocco Casaluci 2016) Una scena di ‘Werther’ al Teatro Comunale di Bologna (Foto © Rocco Casaluci 2016) Juan Diego Flórez in una scena di ‘Werther’ al Teatro Comunale di Bologna (Foto © Rocco Casaluci 2016) Una scena di ‘Werther’ al Teatro Comunale di Bologna (Foto © Rocco Casaluci 2016) Una scena di ‘Werther’ al Teatro Comunale di Bologna (Foto © Rocco Casaluci 2016) Juan Diego Flórez in una scena di ‘Werther’ al Teatro Comunale di Bologna (Foto © Rocco Casaluci 2016) Isabel Leonard e Juan Diego Flórez in una scena di ‘Werther’ al Teatro Comunale di Bologna (Foto © Rocco Casaluci 2016)

Dove e quando

Evento: Werther

Indirizzo:
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Fino al: 23 Dicembre, 2016