Martedì scorso, al Regio di Torino è andata in scena la prima esecuzione in Italia di “Violanta” avvincente atto unico scritto dall’ancora diciassettenne Erich Wolfgang Korngold il bambino prodigio entrato nella classe di composizione del Conservatorio di Vienna a soli nove anni e il suo genio precoce fu riconosciuto e ammirato sia da Gustav Mahler che Giacomo Puccini.

Figlio di un poeta e critico ebreo estremamente conservatore, Korngold indirizzò il suo stile musicale verso un ricco tardoromanticismo, fortemente ispirato dal teatro e di grande respiro lirico, mentre in Europa irrompevano le avanguardie. L’avvento del nazismo lo spinse nel 1938 a cercare rifugio negli Stati Uniti, dove il suo talento trovò uno sbocco inaspettato divenendo i il primo compositore di musica da film che gli valsero ben due Oscar. 

Korngold scrisse “Violanta” nel 1914 quando era appena diciassettenne e il debutto avvenne il 28 marzo 1916 al Teatro Nazionale di Monaco con la direzione di Bruno Walter. Una storia di amore e morte ambientata in una immaginaria e decadente Venezia del Quindicesimo secolo, riprende la fascinazione dell’epoca per l’età rinascimentale e per le tematiche passionali che caratterizzariono tanti capolavori del primo Novecento, da Eine florentinische Tragödie di Zemlinsky, maestro di Korngold, al Tabarro pucciniano. 

Violanta è ansiosa di vendicare la morte della sorella Norina, suicidatasi dopo essere stata sedotta e abbandonata dal principe Alfonso. Per questo lo attira nel suo palazzo per farlo uccidere dal marito, Simone Trovai, ma una volta al suo cospetto scopre un uomo tormentato dall’infelicità e dal rimorso, e se ne innamora. Consapevole di non potersi sottrarre al destino di morte che lei stessa ha progettato, attirerà Simone con il segnale convenuto, una sinistra canzone carnevalesca, e riceverà il colpo fatale al posto di Alfonso, spirando tra le braccia del marito.

La musica di Korngold, dall’orchestrazione raffinatissima, traccia nettamente il contrasto tra l’atmosfera cupa della realtà opprimente in cui Simone costringe la protagonista e e gli improvvisi squarci di vita, sensualità e passione portati da Alfonso in un’imperdibile pagina musicale che il Teatro Regio contribuisce a riscoprire con un allestimento firmato da Pier Luigi Pizzi che posticipa gli eventi negli anni Venti del secolo scorso focalizzando sulle declinazioni del Carnevale e alle ambiguita conseguenti o sottintese.

Limitandoci a non svelare troppo per non togliere il piacere della personale visione, segnaliamo la scena dove grande buco nero il Coro del Teatro Regio ha fornito una prova eccellente. L’opera è il contributo del Teatro Regio a OperaVision, la piattaforma video europea interamente dedicata all’opera, e sarà visibile in streaming gratuito per sei mesi a partire dal 28 febbraio offrendo così l’opportunità di assistere a questa nuova produzione. 

La parte musicale è stata affidata a una bacchetta che conosce molto bene la musica di Korngold (ha diretto a Parigi  e Madrid la più famosa Die tote Stadt), Pinchas  Steinberg  che tante volte abbiamo  avuto il piacere di ascoltare nei nostri  teatri. Sin dalle prime note lui, Orchestra  e cantanti sono un tutt’uno con momenti musicali bellissimi di una partitura che scorre perfettamente.

Interpreti bravissimi, sia vocalmente che scenicamente. Violanta (soprano) Annemarie Kremer è perfetta nel ruolo, Simone (basso / baritono) Michael  Kupfer-Radecky ha voce possente  e penetrante, Alfonso (tenore) Norman Reinhardt ha bellissima voce – già ascoltata a Parigi  in Norma e a Salisburgo  in Ariodante e Donna  del lago. Indimenticabile, in West side story diretto da Gustavo Dudamel qualche anno fa, sempre a Salisburgo).

La sorpresa  è stata Barbara (mezzosoprano) Anna Maria Chiuri, piccola parte ma ineccepibile. Bravi tutti gli altri e alla fine dello spettacolo  tantissimi applausi e un ringraziamento  ancora alle maestranze del Teatro Regio di  Torino per aver proposto questa rarità. Ci piace sottolinearlo quando i nostri teatri italiani fanno scoprire opere opere sconosciute come accadrà a fine marzo a Verona con la messa in scena Amleto di Franco Faccio).

Il Teatro Regio dedica “Violanta” al Giorno della Memoria con due incontri con il pubblico dell’opera:

  • oggi, alle ore 15 in Sala, conversazione con il Sovrintendente e Direttore artistico Sebastian F. Schwarz e con il direttore d’orchestra Pinchas Steinberg
  • martedì 28 gennaio alle ore 19.30 nella Sala del Caminetto, conversazione con Pinchas Steinberg e con il Segretario artistico Paolo Cascio. La diretta radio dell’opera, curata da Susanna Franchi, andrà in onda su Rai Radio alle ore 20.

Didascalie immagini
alcuni momenti dell’opera
foto Edoardo Piva © Teatro Regio

Violanta
Opera in un atto
Libretto di Hans Müller
Edizione in lingua originale tedesca
Musica di Erich Wolfgang Korngold

Personaggi Interpreti

  • Violanta, consorte di Simone Trovai soprano Annemarie Kremer
  • Simone Trovai, capitano della Repubblica di Venezia baritono Michael Kupfer-Radecky
  • Alfonso, figlio illegittimo del re di Napoli tenore Norman Reinhardt
  • Giovanni Bracca, pittore tenore Peter Sonn
  • Bice soprano Soula Parassidis
  • Barbara, nutrice di Violanta mezzosoprano Anna Maria Chiuri
  • Matteo tenore Joan Folqué
  • Primo soldato tenore Cristiano Olivieri
  • Secondo soldato baritono Gabriel Alexander Wernick
  • Prima ancella soprano Eugenia Braynova
  • Seconda ancella mezzosoprano Claudia De Pian

Direttore d’orchestra Pinchas Steinberg

Regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi

Maestro del coro Andrea Secchi

Orchestra e Coro Teatro Regio Torino

Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

(la recensione si riferisce alla replica di
sabato 25 gennaio 2020) 

prossime repliche
oggi ore 15
martedì 28 gennaio 2020 ore 20
 

Dove e quando

Evento: Teatro Regio – Piazza Castello, 215 – Torino
  • Fino al: – 28 January, 2020