Il teatro dell’opera di Monaco di Baviera nell’ambito del festival dell’opera di Monaco 2023 mette in cartellone per cinque repliche fino al 25 luglio il dramma musicale Semele di Georg Friedrich Händel presso Prinzregententheater, coprodotto con il Metropolitan Opera di New York.
La prima venne rappresentata al teatro Covent Garden di Londra nel 1744, il libretto di William Congreve è ispirato alle Metamorfosi di Ovidio anche se originariamente venne scritto per un’opera con lo stesso titolo di John Eccles fu poi rimaneggiato da un collaboratore non conosciuto.
Scritto in maniera molto veloce, il compositore impiegò poco più di un mese per comporlo, il dramma contiene prestiti dai lavori dello stesso Händel ed altri autori come Scarlatti e Telemann, è comunque di grande qualità, ma non venne accolto inizialmente nella giusta maniera perché raccontava una storia ritenuta profana e, rappresentato durante il periodo di Quaresima, venne contestato da molti tanto che uscì in breve tempo dal repertorio.
Infatti la vicenda narra di Semele, figlia del re di Tebe e sorella di Ino, promessa sposa a Atamante, principe di Beozia, amato segretamente da Ino.
Ma Semele è innamorata di Giove scatenando la gelosia di sua moglie Giunone, che con l’aiuto di Iris e Somnus farà sì che l’ambizione sfrenata di Semele, indotta anche da inganni e magia, la porti alla morte.
Tutti piangono per questa tragedia, Ino sogna però che il Dio Apollo riveli che Giove, approvando le sue nozze con Atamante, dalle ceneri di Semele faccia nascere Bacco, Dio del vino. Tutti festeggiano questa buona notizia.
Gianluca Capuano, convocato dopo che il maestro Montanari ha disdetto per motivi familiari, espertissimo del repertorio Barocco che troviamo spesso in produzioni di rilievo, ha diretto con quell’eleganza che gli appartiene l’orchestra della Bayerische Staatsoper, dimostrando grande bravura e professionalità, applausi a non finire alla fine e all’inizio di ogni atto.
Claus Guth ha realizzato una regia bellissima, bianco e nero, piume di aquila, natura che si rivela, idee geniali eseguite ottimamente: Semele è una donna complicata divisa tra un futuro già pianificato senza emozioni (bianco) e l’amore per l’impossibile, contrapposto al mondo di Giove, di libertà senza regole costrittive (nero).
Tutto questo avvalorato dalla drammaturgia di Yvonne Gebauer e Christopher Warmuth, dal set design di Michael Levine, i bellissimi costumi di Gesine Völlm, le luci straordinarie di Michael Bauer e i bellissimi video di Rocafilm (Roland Horvath) e le coreografie di rilievo di Ramses Sigl.
Sonia Lachenmayr ha diretto Il coro LauschWerk, molto presente in questo lavoro, ha cantato benissimo e si è mosso in scena altrettanto bene.
Il cast di fama internazionale comprende: Brenda Rae, soprano, nel ruolo del titolo: ha dimostrato di essere all’altezza del ruolo in tutti i sensi, nel canto senza un minimo di incertezza e nello stare sopra un palcoscenico recitando un ruolo molto impegnativo;
Michael Spyres, bari/tenore, nel ruolo di Giove: dotato di una vocalità straordinaria riesce a svettare con gli acuti e a gestire le note gravi con la stessa facilità, molto simpatico, si è cimentato in una piccola performance di ballo veramente esilarante, canto eccellente, voce magnifica, ruolo perfetto; Jonas Hacker, tenore, nel ruolo di Apollo: bella voce unita ad un’ottima presenza scenica fanno di lui un giovane artista in continua ascesa;
Jakub Józef Orliński, controtenore,nel ruolo di Athamas: una meraviglia da vedere e ascoltare, arie cantate in maniera impeccabile dove voce e tecnica si fondono rendendolo unico, in questa produzione il regista lo ha coinvolto anche in una esibizione di breackdance grande passione del cantante che ha esaltato ancora di più un pubblico già caldissimo nei suoi confronti; Emily D’Angelo, mezzosoprano, interpreta Juno: bella presenza scenica e voce e tecnica di altissimo livello, grande interprete; Nadezhda Karyazina, mezzosoprano, nel ruolo di Ino: timbro di notevole bellezza, ha cantato con la sicurezza di una grande professionista, trasmettendo tutte le emozioni di una donna innamorata dell’uomo promesso ad un’altra.
Jessica Niles, soprano, nel doppio ruolo di wedding planner e Iris: ottimo canto unito ad una magnifica padronanza del palcoscenico; Philippe Sly, basso/baritono, nel doppio ruolo di Cadmus e Somnus: bella voce profonda e bravissimo attore, molto credibile nei suoi ruoli; Milan Siljanov, basso/baritono, nel ruolo di Hohepriester: voce molto convincente con molte sfumature.
Alla prima del 15 luglio, tutto esaurito già da tempo così come tutte le altre repliche, dopo oltre quattro ore dove il pubblico ha manifestato tutto il calore possibile durante le numerose bellissime arie che hanno coinvolto tutto il cast e i momenti straordinari ed anche esilaranti di balletto, c’è stata l’apoteosi finale con l’uscita degli artisti, del maestro e del regista con tutti i suoi collaboratori.
Scroscianti applausi e consensi urlati per tutti a sottolineare la bellezza di uno spettacolo di grande impatto visivo e vocale.