Appuntamento da non perdere per gli amanti del Barocco è stata l’ultima edizione del Festival di Pentecoste svoltasi a Salisburgo dal 7 al 10 giugno per il turbinio di emozioni musicali lungo quattro giorni. “Voci Celesti” è stato il tema 2019 dedicato ai castrati, destinatari di molte delle composizioni presentate nel programma. Un argomento che la direttrice artistica del Festival, il mezzosoprano Cecilia Bartoli, aveva già affrontato una decina di anni fa con il suo cd “Sacrificium” sostenendo quanto sia importante discutere su le loro storie e le loro sofferenze.
Molti compositori del Diciottesimo secolo crearono musica di straordinaria bellezza e passioni: immaginate nella Napoli, indiscussa capitale musicale europea, il maestro Nicola Antonio Porpora (Napoli, 29 febbraio 1686 – Napoli, 30 febbraio 1768 )una delle figure più abbaglianti del barocco musicale, dette impulsi decisivi allo sviluppo dell’opera nella prima metà del secolo. Porpora lavorò anche a Londra, Dresda, Vienna e Venezia come compositore e insegnante di canto sapendo gestire la voce, sia in termini di allenamento che di uso efficace. All’inizio del 1735 completò “Polifemo” per l’Opera della Nobiltà costruita come rivale per l’impero dell’opera di Händel nella metropoli britannica.
Il libretto di Paolo Rolli si basa su due ben noti miti greci, entrambi legati al ciclope: la storia della ninfa Galatea con il pastore Akis e l’incontro con Ulisse. Porpora riuscì a creare, per quelle le scene multicolori, una musica di grande espressività e virtuosismo (tuttora di forte impatto sul pubblico contemporaneo) affidando a Carlo Broschi, detto il Farinelli, il ruolo di Aci e il debutto avvenne il 1° febbraio 1735 nel Her Majesty’s Theatre di Londra.
I due più grandi allievi – di Porpora insegnante – furono proprio Farinelli e Gaetano Majorano detto il Caffarelli, entrambi capaci di elevare il loro canto alla stima del principe del Galles Federico di Hannover (amante della musica e suonava il violoncello, membro della famiglia reale britannica – figlio maggiore di re Giorgio II di Gran Bretagna – che non salì mai sul trono perché morì nove anni prima del padre) ed era stupefacente la loro ricchezza quasi superiore alla fama fra gli ascoltatori attoniti in autentica estasi.
In un teatro Felsenreitschule sold out da mesi per una sola data – sabato 8 giugno – questa gemma rara realizzata da un team con a capo Max Emanuel Cencic che ha curato la messa in scena insieme a Margit Ann Berger (scene), Giorgina Germanou (costumi), Sarah Scherer (video) e Paul Fresacher (luci). Al centro del palcoscenico una piattaforma per rappresentare un’isola con grossi massi e proiezioni video del mare assoluto padrone della scena. Il tutto con luci sapientemente utilizzate per valorizzare i particolari.
La parte musicale affidata al barocchista George Petrou (richiesto in tutti i festival importanti e atteso a quello della Valle dell’Itria e di Atene) con la sua ensemble musicale Armonia Atenea ci ha offerto una splendida esecuzione di una partitura estremamente complessa, sono stati accolti da calorosi applausi dopo ogni intervallo e standing ovation finale. Il pubblico si è davvero beato per l’esecuzione di quella musica che non ha mai coperto le voci.
Cast di cantanti eccellente iniziando da Aci del controtenore Yuriy Mynenko (già apprezzato nell‘Ariodante di Handel a Losanna nel 2016). La sua voce ha incantato il pubblico per emissione e timbro perfetto raggiungendo l’apice nella scena quinta del terzo atto con l’aria “Alto Giove..“.
La Galatea di Julia Letzeva (soprano) ascoltata agli inizi carriera quando, giovanissima, approdò a Pesaro per l’apertura del Rossini Opera Festival in un concerto con Juan Diego Florez, da allora la sua voce è cresciuta e, concedetici, con bravura e tecnica da vendere. Tra l’altro in questa produzione di Salisburgo la sua aria “Fidati alla speranza…” (secondo atto scena quinta) è stata sostituita dall’aria “Come nave in mezzo all’onde...” tratta dall’opera seria di Nicola Antonio Porpora Siface, scatenando un finimondo di applausi.
Per Ulisse del controtenore Max Emanuel Cencic è difficile trovare parole diverse dai massimi complimenti: ancora un personaggio, sia scenicamente che vocalmente, perfetto.
Il basso Pavel Kudinov (apprezzato lo scorso anno a Firenze in Cardillac) con voce potente ha ben rappresentato Polifemo.
Molto bene la Calipso del mezzosoprano Sonja Runjem e la Nerea del soprano Dilyara Idrisova.
Per finire il Bachchor Salzburg diretto dal maestro Alois Glabner a coronamento di una esecuzione rara e unica.
Alla fine dello spettacolo, il pubblico che aveva ascoltato in religioso silenzio, ha decretato per tutti apprezzamento e strepitoso successo.
Concludiamo segnalando che dopo il Polifemo, abbiamo assistito al Galà “Farinelli & Friends” dove Philippe Jaroussky ha cantato anche lui “Alto Giove..” con una esecuzione esemplare e quindi la possibilità di ascoltare l’aria interpretata da due diversi controtenori… magia di Salisburgo!
Didascalie immagini
- Polifemo 2019: Pavel Kudinov (Polifemo), Pavel Kudinov (Polifemo) Sonja Runje (Calipso), Max Emanuel Cencic (Ulisse), Dilyara Idrisova (Nerea), Julia Lezhneva (Galatea), Yuriy Mynenko (Aci)
© SF/Marco Borrelli - Polifemo 2019: Pavel Kudinov (Polifemo), Dilyara Idrisova (Nerea)
© SF/Marco Borrelli - Polifemo 2019: Yuriy Mynenko (Aci)
© SF/Marco Borrelli - Polifemo 2019: Dilyara Idrisova (Nerea), Yuriy Mynenko (Aci)
© SF/Marco Borrelli - Polifemo 2019: Yuriy Mynenko (Aci), Sonja Runje (Calipso)
© SF/Marco Borrelli - Polifemo 2019: Julia Lezhneva (Galatea), Dilyara Idrisova (Nerea), Pavel Kudinov (Polifemo), Sonja Runje (Calipso)
© SF/Marco Borrelli - Polifemo 2019: Sonja Runje (Calipso), Julia Lezhneva (Galatea), Dilyara Idrisova (Nerea), Yuriy Mynenko (Aci)
© SF/Marco Borrelli - Polifemo 2019: Max Emanuel Cencic (Ulisse), Yuriy Mynenko (Aci)
© SF/Marco Borrelli
In copertina un particolare di
Polifemo 2019: Max Emanuel Cencic (Ulisse)
© SF/Marco Borrelli
Nicola Antonio Porpora
POLIFEMO
Dramma per musica in drei Akten (1735)
Libretto von Paolo Rolli
In italienischer Sprache mit deutschen und englischen Übertiteln
Halbszenische Aufführung
Musikalische Leitung George Petrou
Szenische Einrichtung Max Emanuel Cencic
Choreinstudierung Alois Glaßner
Aci Yuriy Mynenko
Ulisse Max Emanuel Cencic
Polifemo Pavel Kudinov
Galatea Julia Lezhneva
Nerea Dilyara Idrisova
Calipso Nian Wang
Armonia Atenea
Bachchor Salzburg