Si schiude il sipario e davanti alla platea splende un grande prato verde circondato da una corona di alberi. In una giornata di luce, Larina e la balia Filippjewna preparano vasi di marmellata in mezzo all’erba e rammentano i tempi andati. Una pagina di vita campestre che rimanda alla Russia di Puškin e che potrebbe uscire dalle illustrazioni di un romanzo d’epoca. Dal bosco arrivano correndo le due sorelle. La spensierata Olga e Tatjana con un libro in mano.

Per questo Onegin di Barrie Kosky, alla sua prima opera di Čajkovskij, la scenografa Rebecca Ringst ha disegnato un paesaggio da cartolina. La semplicità della messinscena concentra l’attenzione sui conflitti affettivi e sulle emozioni che forniscono il tessuto drammatico dell’opera, anzi delle “Scene Liriche” di Čajkovskij. Onegin è in fondo la narrazione, sempre attuale, dei sentimenti di quattro giovani e di due traiettorie di vita che potrebbero convergere ma non lo fanno. Di una felicità che potrebbe essere e non è. Lo spettacolo asciutto e pulito di Zurigo (coprodotto con la Komische Oper di Berlino, di cui Kosky è l’Intendente) restituisce bene le passioni dell’opera e il paesaggio di campagna crea un mélange armonioso con il lirismo della partitura di Čajkovskij. Anche le scene corali si svolgono all’aperto e la festa dei villani del primo atto diventa un vivace pic-nic sull’erba. Per la scena del ricevimento del principe Gremin le pareti di un salone nobiliare sono calate sul grande prato. Le sagome degli alberi e il verde si sovrappongono alle colonne e alle finestre e l’effetto visivo richiama una pittura di Magritte. Alla fine le pareti sono rimosse e Onegin e Tatjana si ritrovano sul prato dove si sono incontrati la prima volta e dove la fanciulla si è innamorata. Ma stavolta il bel tempo è scomparso e il sipario si chiude sulla pioggia che bagna la disperazione di Onegin.

Un cast di voci importanti impreziosisce lo spettacolo. Assieme a Don Giovanni, Onegin è uno dei cavalli di battaglia di Peter Mattei e il baritono svedese è perfettamente a suo agio nei panni del dandy annoiato e poi punito. Difficile immaginare un Onegin più indifferente e apatico di quello visto a Zurigo nel primo atto. Mattei domina la scena per tutto il corso della serata per voce e presenza fisica. La parte femminile del cast arricchisce la recita di un fascino vocale tutto russo. Olga Bezsmertna traccia con voce luminosa e ardente, forse più a suo agio nei passaggi lirici che in quelli esplosivi, il cambiamento di Tatjana da ragazzina sognante a gran dama dell’alta società. La scena centrale della lettera, scritta sull’erba, è davvero l’espressione dei fremiti di un’adolescente innamorata e non la posa sexy da femme fatale cui talvolta si assiste. E a ogni passaggio della lettera l’orchestra, ai comandi del giovane direttore russo Stanislav Kochanovsky, sembra quasi aggiungere gli accenti che Tatjana non esprime ad alta voce. Una bella sorpresa della serata zurighese è il giovane mezzosoprano Ksenia Dudnikova che, con voce voluminosa e bei colori scuri, restituisce gli accenti freschi e spensierati di Olga. Pavol Breslik interpreta il poeta Lenski, destinato a morire stupidamente in un duello imposto dall’etichetta ma che in realtà nessuno vorrebbe. Voce educata, di cui fa mostra con dolente morbidezza nella grande scena di addio alla vita. Liliana Nikiteanu veste con sicurezza i panni della madre Larina e Margarita Nekrasova è una perfetta fantesca russa di campagna. Austero (ma innamorato!) per gesto e per voce il Gremin di Christof Fischesser, che canta con autorità la celebre aria da basso profondo. Caricaturale e spassoso il Triquet di Martin Zysset.

L’orchestra della Oper Zürich restituisce i dettagli lirici e le sottili melodie di Čajkovskij senza forzare i tempi e cesellando tutti i colori della partitura. Magnifici i legni. Eccellente anche il coro della Oper Zürich. Grandi applausi finali per tutti i protagonisti.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Tatjana (Olga Bezsmertna)
  2. Tatjana (Olga Bezsmertna) e Jewgeni Onegin (Peter Mattei)
  3. Jewgeni Onegin (Peter Mattei), Tatjana (Olga Bezsmertna), Principe Gremin (Christof Fischesser) e Coro
    Foto © Monika Rittershaus

IN COPERTINA
Jewgeni Onegin (Peter Mattei), Tatjana (Olga Bezsmertna), Principe Gremin (Christof Fischesser) e Coro
[particolare]
Foto © Monika Rittershaus

SCHEDA

Jewgeni Onegin

Scene Liriche di Pëtr Čajkovskij (1840-1893)

Libretto di Pëtr Čajkovskij Konstantin e Šilovskij, dall’omonimo romanzo in versi di Aleksandr Puškin

Direttore: Stanislav Kochanovsky

Regia: Barrie Kosky

Scene: Rebecca Ringst

Costumi: Klaus Bruns

Luci: Franck Evin

Maestro del coro: Ernst Raffelsberger


Larina, proprietaria terriera: Liliana Nikiteanu
Tatjana, sua figlia: Olga Bezsmertna
Olga, sua figlia: Ksenia Dudnikova
Filippjewna, balia: Margarita Nekrasova
Jewgeni Onegin: Peter Mattei
Lenski: Pavol Breslik
Il principe Gremin: Christof Fischesser
Triquet: Martin Zysset
Un ufficiale, Saretzki Stanislav Vorobyov


Philharmonia Zürich

Coro della Oper Zürich

Comparse della Opernhaus Zürich


Una coproduzione con laKomische Oper Berlin