A Torino per l’ultima delle nove rappresentazioni di Macbeth a conclusione di una fortunata stagione che ha offerto spettacoli di grande rilievo. Purtroppo, dopo le prime tre recite, il maestro Gianandrea Noseda ha dovuto cancellare le successive per un intervento chirurgico urgente (ci uniamo agli auguri di pronta guarigione) ed è stato sostituito da Giulio Laguzzi.
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Macbeth è considerata una delle tragedie più cruente di William Shakespeare e da cui Giuseppe Verdi attinse per la prima volta scrivendo per il teatro della Pergola di Firenze dove debuttò il 14 marzo 1847 in un periodo particolarmente turbolento del nostro Risorgimento. Il capolavoro giovanile di Verdi – in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave – è anche l’unica di ambientazione soprannaturale e fantastica.
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Fu poi ripresa dall’autore, che ne riscrisse alcune parti, per il Theatre Lyrique di Parigi (debutto 19 aprile 1865) e, tradotta in italiano, la prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro alla Scala di Milano il 28 gennaio 1874. Quella scaligera, resta la versione più eseguita anche se vadetto che il titolo rimase in sordina fino alla metà del Secolo scorso. Sempre alla Scala (per l’apertura della stagione meneghina del 1952) con Maria Callas protagonista femminile, Macbeth ebbe una rinascita con la valorizzazione della prima fase della drammaturgia verdiana. Infatti, sarà proprio l’incontro con la potenza del teatro di shakespiriano, creando un dramma musicale della coscienza e della solitudine, a portare Verdi a toccare un primo vertice all’interno della sua produzione.
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Il nuovo allestimento, in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo (dove ha aperto la stagione con grandi consensi) e Macerata Opera Festival, verrà presentato al Festival Internazionale di Edimburgo dal 18 al 20 agosto, assieme a La bohème di Puccini e alla Messa da Requiem di Verdi in una importante tournée dell’Orchestra e Coro del Regio.
La regia è di Emma Dante, attrice, regista e drammaturga siciliana tra le voci più innovative e ‘rivoluzionarie’ del panorama teatrale internazionale al debutto al Regio. Con gli attori della sua compagnia, e gli allievi della scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo di Palermo, ha realizzato scene e movimenti che sono quadri viventi dove anche il più piccolo dettaglio è parte integrante del simbolismo. All’apertura del sipario, con un velo rosso sangue, entra Macbeth a cavallo, o meglio, cavalcando lo scheletro di un cavallo a presagire che tutto sarà morte (scheletro che poi rivedremo nel corso dell’opera) e irrompono in scena satiri e streghe scatenando un’orgia.
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Una lettura estremamente profonda dove primeggiano la maternità, la passione, il corpo, il potere al femminile e la regista spiega di aver realizzato «un Macbeth stregonesco dove satiri con grandi falli ingravidano in continuazione le streghe, che così perpetuano la loro specie. E dove le pance delle streghe sono contenitori di profezie, ventri magici che producono e predicono il futuro, qualcosa che ha a che fare con il sesso e con la morte. L’idea mi è venuta dallo scambio di battute tra Macbeth e le streghe: Che fate voi, misteriose donne? E loro rispondono: Un’opera grande. E qual è l’opera grande delle donne, se non un figlio? Immagino Lady Macbeth come fosse un uomo, e gli uomini non sono preparati a una donna così. La scenografia è molto semplice: la scena del banchetto, per esempio, presenta troni dorati, il più alto dei quali misura due metri e mezzo. Rappresentano il desiderio di Macbeth di raggiungere il potere, ma una volta raggiunto tutto ciò che gli starà attorno scomparirà e lui rimarrà solo. Nel sonnambulismo di Lady Macbeth, la scena è invasa da letti d’ospedale che rappresentano la sua condizione patologica; per il finale, la foresta di Birnam – formata da pale di fichi d’India – è un luogo simbolico, nel quale la potenza di una natura selvaggia e pericolosa prenderà il sopravvento sull’uomo».
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Perfettamente supportate dai costumi di Vanessa Sannino e la coreografia di Manuela Lo Sicco, le scene di Carmine Maringola sono essenziali quanto efficaci. Bellissime quelle dell’uccisione di re Duncan con un mimo  – accanto a Macbeth  – che assesta i primi colpi, o della scoperta del cadavere eseguita da attori e mimi. Suggestiva la scelta dei cancelli che calano a forma di corona a rappresentare il potere di troni che si trasformano in scalinate con i mimi che divengono incubi e visioni o ancora la corona-cancello di Macbeth che si colora di rosso facendoci percepire nettamente di come il potere sia costato lo spargimento di molto sangue.
Spettacolare il finale dove Macbeth morente è trafitto da una raggiera di spade sapientemente utilizzate dai mimi su un palcoscenico nero come la pece.
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Gianandrea Noseda ha deciso di seguire la partitura del 1865, tranne nel finale per il quale ha ristabilito l’originaria versione del 1847, con la morte di Macbeth in scena.
Il Maestro Giulio Laguzzi ha diretto una grande Orchestra ed abbiamo ascoltato bellissime pagine di musica anche nei pezzi impervi degli a solo orchestrali. Ancora un plauso al M° Claudio Fenoglio che ha condotto il Coro in maniera eccelsa e, all’inizio del quarto atto, in “patria oppressa“, l’apnea era doverosa perché il respiro non disturbasse quella perfezione.
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Bene le prestazioni canore: Macbeth il baritono Dalìbor Jenis, di casa al Teatro Regio, è stato credibile sia scenicamente che vocalmente; la soprano Anna Pirozzi, una Lady Macbeth vocalmente perfetta anche scenicamente con un finale che ci ha fatto sognare. Il basso Vitalij Kowaljow, nella recita cui ho assistito, è stato sostituito da Marko Mimica che con la sua voce potente e calda ci ha regalato una elegantissima performance.
Il tenore Piero Pretti – Macduff – e la dama di Lady Macbeth il soprano Alexandra Zabala, molto bravi. Da non dimenticare il tenore Sabino Gaita (Malcom), il baritono Nicolò Ceriani (Medico) come anche il basso Giuseppe Capoferri nei panni del Domestico e l’Araldo e il baritono Marco Sportelli Sicario.
Alla fine grandi applausi per tutti, soprattutto indirizzati al direttore Giulio Laguzzi, ma anche alle maestranze impegnate con la consapevolezza di ritrovarci per l’apertura di un’altra nuova, ma sempre validissima, stagione.

Dettagli

Macbeth
Melodramma in quattro atti
Libretto di Francesco Maria Piave [e Andrea Maffei]
dall'omonima tragedia di William Shakespeare

Musica di Giuseppe Verdi

Personaggi e Interpreti

  • Macbeth, generale dell’esercito del re Duncano (baritono)
    Dalibor Jenis
    Gabriele Viviani (22, 27, 29, 1)
  • Lady Macbeth, moglie di Macbeth (soprano)
    Anna Pirozzi
    Oksana Dyka (22, 27, 29, 1)
  • Banco, generale dell’esercito del re Duncano (basso)
    Vitalij Kowaljow
    Marko Mimica (22, 27, 29, 1, 2)
  • Macduff, nobile scozzese, signore di Fiff (tenore)
    Piero Pretti
    Giuseppe Gipali (22, 27, 29, 1)
  • La dama di Lady Macbeth (soprano)
    Alexandra Zabala
  • Malcolm, figlio di Duncano (tenore)
    Cullen Gandy
    Alejandro Escobar (1)
    Sabino Gaita (2)
  • Il medico baritono Nicolò Ceriani
    Lorenzo Battagion (25, 1)
    Enrico Bava (27, 28)
  • Un servo di Macbeth e l'Araldo (basso)
    Giuseppe Capoferri
    Desaret Lika (22, 27, 29, 1)
    Il sicario (baritono)
    Marco Sportelli
    Davide Motta Fré (22, 27, 29, 2)
  • Prima apparizione (baritono)
    Lorenzo Battagion
    Riccardo Mattiotto (22, 27, 29, 1)
    Seconda apparizione (voce bianca)
    Francesca Idini
    Elettra Pistoletto (22, 27, 29, 1)
  • Terza apparizione (voce bianca)
    Anita Maiocco
    Filippo Chiappero (22, 25)
  • Duncano, re di Scozia (mimo)
    Francesco Cusumano
  • Fleanzio, figlio di Banco (mimo)
    Nunzia Lo Presti

 
Direttore d'orchestra Gianandrea Noseda
Giulio Laguzzi (27, 28, 29, 30 1, 2)

Regia Emma Dante

Scene Carmine Maringola
Costumi Vanessa Sannino
Coreografia Manuela Lo Sicco
Maestro d'armi Sandro Maria Campagna
Luci Cristian Zucaro
Assistente alla regia Giuseppe Cutino

Maestro del coro Claudio Fenoglio

Orchestra e Coro del Teatro Regio

Attori della Compagnia di Emma Dante
e Allievi della Scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo di Palermo

Solisti del Coro di voci bianche del Teatro Regio
e del Conservatorio “G. Verdi”

Nuovo Allestimento
in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo
e l'Associazione Arena Sferisterio – Macerata Opera Festival

Teatro Regio di Torino
da mercoledì 21 Giugno 2017 a domenica 2 Luglio 2017

 

Foto Ramella&Giannese - Edoardo Piva
© 2017 Teatro Regio di Torino

Una scena di 'Macbeth' del Teatro Regio di Torino Una scena di 'Macbeth' del Teatro Regio di Torino Una scena di 'Macbeth' del Teatro Regio di Torino Una scena di 'Macbeth' del Teatro Regio di Torino Una scena di 'Macbeth' del Teatro Regio di Torino Una scena di 'Macbeth' del Teatro Regio di Torino Una scena di 'Macbeth' del Teatro Regio di Torino Una scena di 'Macbeth' del Teatro Regio di Torino