“Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams in prima nazionale questa sera al Teatro Carcano di Milano con adattamento e regia di Leonardo Lidi dalla traduzione di Gerardo Guerrieri. Si tratta di una produzione LuganoInScena/LAC Lugano Arte e Cultura in coproduzione con Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano e TPE-Teatro Piemonte Europa, presentata per gentile concessione della University of the South di Sewanee nel Tennessee.
La storia si svolge alla fine degli anni Trenta del secolo scorso. Amanda Wingfield, dopo l’abbandono del marito, ha cresciuto da sola i due figli e il suo rapporto con loro oscilla tra il tenero e l’eccessivo. In particolare, la donna, si preoccupa del futuro della problematica e introversa Laura che una malattia ha reso claudicante. Tom, invece, lavora in una fabbrica di scarpe per mantenere madre e sorella conducendo una vita noiosa e banale resa ancora più pesante dalla morbosa presenza di Laura che lo rende spesso irascibile. Ha anche provato, senza successo, a diventare poeta, ma la sola possibilità di conforto è rappresentata dal cinema dove si rifugia, a tutte le ore, per vivere avventure fantastiche. Una sera Tom, sollecitato dalla madre, invita a cena un collega di lavoro e si scopre essere un vecchio compagno di scuola di Laura. Il giovane è pieno di vita e apparentemente riesce a portare un po’ di serenità nell’esistenza della ragazza.

Da queste premesse prende vita il dramma familiare di Tennessee Williams con numerosi tratti autobiografici ricorrenti nell’opera dello scrittore statunitense. Il desiderio di allontanarsi dalla casa natale, il rapporto tormentato con un padre ostile, l’angoscia e la preoccupazione per la malattia mentale della amatissima sorella. Rielaborando la trama di “Ritratto di una ragazza di vetro”, racconto che lo stesso Williams scrisse dieci anni prima. “Lo zoo di vetro” debuttò nel 1944 ed è il lavoro con il quale iniziò a farsi conoscere dal grande pubblico. Leonardo Lidi, nelle note di regia, spiega «È come se stessi affrontando un divertito viaggio personale attraverso le famiglie del Teatro. Dopo aver recitato negli Atridi in Santa Estasi di Antonio Latella il ruolo del padre Agamennone – e dopo aver messo in scena Spettri di Ibsen e il focolare della famiglia Alving alla Biennale Teatro – mi sembrava il momento di bussare alla porta di un’altra Casa fondamentale per il mio percorso formativo: i Wingfield. Lo Zoo di vetro mi permette appunto di continuare questa ricerca tra le dinamiche più basilari ed elementari del nostro inizio e di farlo in maniera attiva, scomponendo e toccando senza preoccupazioni l’universo proposto dall’autore.»
Il regista, prosegue: «Il dramma borghese necessita di limiti dettati (anche) dall’amore e analizzare di volta in volta lo spessore delle pareti che ci circondano resta il mio interesse prioritario in questa esperienza registica. Tom/Tennessee, come suo padre, apprende l’arte del fuggire ma rimane comunque ingabbiato in un album di fotografie, vive costantemente in un limbo tra i tempi e l’unica cosa che può fare per tentare di progredire e di raggiungere un nuovo luogo è raccontare al pubblico un pezzo della propria storia.
Ma dove andiamo quando camminiamo nel buio del futuro?”»

Didascalia immagine
locandina dello spettacolo
 

LO ZOO DI VETRO
di Tennessee Williams
Adattamento e regia Leonardo Lidi
dalla traduzione di Gerardo Guerrieri

Con (in ordine alfabetico)
Tindaro Granata
Mariangela Granelli
Mario Pirrello
Anahì Traversi

Scene e light design Nicolas Bovey
Costumi Aurora Damanti
Sound design Dario Felli
Assistente alla regia Alessandro Businaro

 

Dove e quando

Evento: TEATRO CARCANO Centro d’Arte Contemporanea – corso di Porta Romana, 63 – Milano
  • Date : 07 November, 201917 November, 2019