Libertà: possibilità di un individuo di poter scegliere e…sbagliare.
Che sia un arnese tecnologico di ultima generazione, o un vincolo dettato da chi reputiamo importante per il nostro sentirci socialmente “accettati”, o ancora un amore del quale temiamo una sfrenata gelosia, ogni giorno ci confrontiamo con qualcosa che condiziona il nostro modo di sentirci liberi e che mette a tacere – a volte consapevolmente – il nostro senso di responsabilità. Nonostante tutto, però, l’uomo deve la sua esistenza alla libertà della quale la natura dovrebbe averlo dotato. Ma se poi ogni tanto ci si perde in condizionamenti, basta augurarsi che qualcuno ci possa riportare alla ragione.
E proprio questa è la magia di Babbelish, ovvero i fratelli gabbati.
Sul filo tra intrattenimento, sviluppo creativo e istanze didattiche – in un caleidoscopico mondo di cromie – va in scena la redenzione di un mondo piegato nel suo torpore ma, in fondo, in perenne attesa di qualcosa che lo salvi. E che arriva.
Opera per bambini e famiglie, il mondo Babbelish parla di una società addormentata, il cui unico interesse è ottenere dosi di tranquillità giornaliera. Mr Babbel scopre che masticare un copertone gli dà un senso di sazietà fisica e mentale. La gomma viene prodotta, venduta e guadagna il mercato perché da senso di tranquillità.
È così che una società masticante sazia non soltanto lo stomaco ma mette a tacere anche i suoi impulsi intellettuali: la voglia di scoprire cose nuove, di porsi domande, di contestare, di crescere, di creare, di essere visionari. A risvegliare la società dal torpore e dalla dipendenza sarà un gruppo di ominidi di una foresta, apparentemente semplici, apparentemente non evoluti.
Dopo la tappa palermitana (Teatro Massimo, febbraio e novembre/dicembre 2016) il mondo Babbelish, ovvero i fratelli gabbati – con la produzione del Teatro Franco Parenti, della Fondazione Teatro Massimo di Palermo e della Compagnia dei ragazzi del Circolo di Porta Romana – andrà in scena presso la Sala Grande del Teatro Franco Parenti di Milano il 31 maggio.
In una compagnia in perenne evoluzione, insieme Luigi di Gangi e Ugo Giacomazzi, attori d’eccezione i ragazzi del Circolo di Porta Romana affetti da sindrome di Down che, grazie a un’intensa esperienza creativa e collettiva, hanno intrapreso un importante percorso di crescita, autonomia, creatività, capacità di ascolto ed espressione, sviluppando una confidenza con il lavoro attoriale di alto livello.
“L’opera Babbelish – spiegano Di Gangi e Giacomazzi – è nata pensando proprio a questi ragazzi Down, al loro atteggiamento, alla loro parola: ognuno di loro è attore creativo dello spettacolo. Il lavoro di preparazione all’opera e lo spettacolo intendono contribuire a sviluppare la loro capacità di autodeterminazione e mostrare come un lavoro teatrale riesce a mettere in risalto le effettive potenzialità del diversamente abile”.
Un progetto unico che sottende il sottile obiettivo di offrire nuova espressione al disagio spogliandolo da condizionamenti esogeni e restituendo libertà e dignità all’uomo, dando voce ai desideri e alle emozioni del “diverso”, al linguaggio poetico di cui questo è capace ma troppo spesso privo di possibilità d’esprimersi.
Un limite che nasconde in sé la vera risorsa, una forza che dialoga e arricchisce, che mette alla prova e che valica la paura.
Del resto, che valore ha la libertà se si ha paura?