Cosi punisce il ciel, chi il ciel offende!

Abbiamo scelto di aprire con la frase finale de L’Empio punito – composto per il carnevale del 1669 da Alessandro Melani, il quarto di molti fratelli tutti musicisti noto per essere stata, in assoluto, la prima opera su Don Giovanni –  trecentocinquant’anni dal debutto in quella Roma dove, Giulio Rospigliosi, era sul soglio di Pietro con il nome di Clemente lX. Fu proprio il Papa, letterato e uomo di cultura (di famiglia pistoiese come i Melani) a introdurre i fratelli Jacopo e Alessandro presso la famiglia Colonna che, nel 1668, incaricò Jacopo della composizione de “Il Girello”. Invece, ad Alessandro, giovane compositore alla sua prima importante esperienza teatrale, commissionarono L’Empio punito andato in scena il 17 febbraio 1669 in un teatro allestito nel palazzo Colonna (rione del Borgo) alla presenza di prelati, cardinali, nobiltà romana e anche della regina Cristina di Svezia. Tempi in cui l’opera era rappresentata esclusivamente nelle corti o nei palazzi per un ristretto nucleo di nobili.

Organizzato musicalmente nella classica successione di recitativi, ariosi e arie aperte, con numerosi duetti in cui i personaggi interagiscono tra di loro esponendo le opposte passioni, L’empio punito ha come libretto un riadattamento per le scene italiane de “El burlador de Sevilla” di Tirso da Molina realizzato da Filippo Acciaiuoli, uomo di teatro e spirito caustico e grottesco, mentre i versi furono scritti da Filippo Apolloni che, in perfetta concordanza d’intenti con l’Acciauoli, garantì alla vicenda un taglio scanzonato.

Nonostante questo vi furono sporadiche rappresentazioni a Bologna e Firenze e cadde nell’oblio per essere riscoperta solo all’inizio del terzo millennio. Eseguita a Lipsia nel 2003 e l’anno successivo a Montpellier (in forma  di concerto), in Italia a Pisa, nel 2015, nella sala “Titta Ruffo” del teatro Verdi venne presentata una selezione di brani per il ciclo di ‘Opere da camera’ con l’orchestra Auser Musici diretta da Carlo Ipata.

Il nuovo allestimento – proposto solo in due date a Pisa, sarà in scena questa sera al teatro Pacini di Pescia – è una coproduzione del Teatro Verdi di Pisa con l’associazione Teatrale Pistoiese. La regia è firmata da Jacopo Spirei, per oltre quindici anni allievo e assistente di Graham Vick. 

Un turbinio di colori capaci di di catturare sin dalle prime note e il cambio scena a vista, molto semplice e minimalista, alla maniera del tempo con pesi e contrappesi, fa sì che lo spettatore si trovi in mezzo a una favola moderna ed elegante anche per l’ausilio dei costumi (che mescolano sapientemente epoche diverse) di Mauro Tinti e il disegno di luci di Fiammetta Baldisseri. 

La parte musicale, in una partitura di rara bellezza, è ben supportata dall’ensemble Auser Musici con una direzione di eccellenza del maestro Carlo Ipata e, in alcuni momenti, si restava  incantati dalla precisione del singolo strumento.

Nel cast di cantanti Acrimante (controtenore)  di Raffaele Pe è perfetto vocalmente in una performance da ricordare (prossimamente da seguire nel Farnace di Vivaldi a Venezia e nell’Alessandro di Handel a Parigi).

Perfetta nel personaggio Atamira (soprano) di Raffaella Milanesi. Bravissima Ipomene (soprano) di Roberta Invernizzi  come Bibi (basso-baritono) di Giorgio Celenza.
Delfa (tenore) di Alberto Allegrezza – di casa a Pisa – la cui bravura era attesa e confermata avendo piacevolmente stupito a Innsbruck (a fine agosto dove ha interpretato la balia nella “Dori” di Pietro Antonio Cesti).

Oltre a questi cinque cantanti  straordinari, gli altri personaggi sono affidati a giovani promettenti selezionati attraverso il bando “Accademia Barocca”. Tutti molto bravi, in particolare un sopranista giovanissimo, Federico Fiorio.

Standing ovation per tutti alla fine di uno spettacolo a cui erano accorsi accorsi penisola amanti della musica secentesca da ogni parte della penisola e fa piacere constatare un teatro stracolmo per assistere a un’altra gemma rara di barocco puro con la viva speranza che questi progetti unici possano continuare ad avere fondi per continuare a vivere.

Concludiamo consigliando di non perdere, a fine gennaio, il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart a conclusione di un dittico sul più grande libertino della storia della musica.

Didascalie immagini
alcuni momenti de L’empio punito
foto © Imaginarium Creative Studio
courtesy Fondazione Teatro di Pisa

L’empio punito
dramma per musica in tre atti (1669) di Alessandro Melani
libretto di Filippo Acciaiuoli e Giovanni Filippo Apolloni
da El burlador de Sevilla di Tirso de Molina

Personaggi e interpreti

  • Acrimante Raffaele Pe
  • Atamira Raffaella Milanesi
  • Ipomene Roberta Invernizzi
  • Bibi Giorgio Celenza
  • Delfa Alberto Allegrezza

e con i cantanti selezionati attraverso
il bando “Accademia barocca”:
Atrace Lorenzo Barbieri
Cloridoro Federico Fiorio
Proserpina Benedetta Gaggioli
Niceste Piersilvio De Santis
Corimbo Shaked Evron
Tidemo Carlos Negrin Lopez

direttore Carlo Ipata

regia Jacopo Spirei

scene e costumi  Mauro Tinti
disegno luci Fiammetta Baldiserri

Orchestra Auser Musici

Nuovo allestimento del Teatro di Pisa
Coproduzione Teatro di Pisa, Associazione Teatrale Pistoiese – Centro di Produzione Teatrale

Pisa, Teatro Verdi
sabato 12 ottobre 2019 ore 20.30
domenica 13 ottobre 2019 ore 15.30

Pescia, Teatro Pacini
sabato 12 ottobre 2019 ore 21 
 

(la recensione si riferisce alla replica
di domenica 13 ottobre 2019)

Dove e quando

  • Fino al: – 19 October, 2019