L’inarrestabile flusso migratorio, che sembra non riguardare le politiche comunitarie, di fatto è, e resterà, una problematica per quell’Europa ipotizzata senza confini quando invece palesa un’unica preoccupazione: rivendicare la geografia dei perimetri nazionali.
Il metissage multietnico proposto dalla mescolanza di culture, viene ora demonizzato in nome del rispetto della propria etnia e delle proprie tradizioni, il populismo avanza e imperano soluzioni semplicistiche a problemi complessi.
I muri, che pensavamo avere consegnato alla memoria della storia, tornano a erigersi con prepotenza.
Su tutto, domina la paura dell’altro e lo spettro degli attentati nel cuore delle nostre città.
In tale contesto, il drammaturgo londinese Anders Lustagarten, non nuovo alla trattazione di temi politici dello scacchiere internazionale (si ricordano i suoi testi sulla strage di Roboski in Kurdistan per mano dei Turchi e il racconto dello Zimbabwe del dittatore Mugabe, entrambi ancora inediti in Italia), ha ora rivolto l’attenzione alle migrazioni di massa. Figlio di noti accademici inglesi, Lustgarten ha studiato cinese a Oxford prima di trasferirsi a Berkeley in California per lavorare al dottorato di ricerca e, dopo aver completato gli studi, ha ideato corsi accademici per i detenuti nel Regno Unito e negli Stati Uniti insegnando dramma nelle le carceri in entrambi i paesi.
In ‘Lampedusa’, il suo primo testo rappresentato in Italia, mette a confronto la vita di Stefano – un pescatore siciliano che si guadagna da vivere recuperando i corpi dei profughi annegati in mare – con quella di Denise, una studentessa marocchina italiana, immigrata di seconda generazione che si mantiene agli studi lavorando come esattore per una società di prestiti.
Povertà e disperazione non sono solo lo scenario del racconto: sono causa generatrice del contrasto sociale, del male dei protagonisti. Argomento di fuga per entrambi – e insieme condizione per il miglioramento del proprio status – attraverso lo sciacallaggio della disperazione altrui. Entrambi sono individui che si trovano a trattare con un’umanità al limite, persone con cui non si vorrebbe avere a che fare.
Con due monologhi intrecciati, Lustgarten traccia paralleli invisibili tra le storie di Stefano e Denise ribadendo che dietro al disastro sistemico della politica e delle nazioni, ci sono fortunatamente ancora le persone, la gentilezza individuale, la sorpresa dei singoli. Nell’equilibrio del gioco degli opposti, l’autore ricorda in qualche modo Harold Pinter quando, nella sua ultima intervista tv aveva detto: ” Io penso che la vita è bella, ma il mondo è un inferno“.
Lontano dalla litania della disperazione, il lavoro racconta la sopravvivenza della speranza e ribadisce come, dietro le statistiche orrende di profughi annegati o, al contrario, dietro le notizie sui benefici di cui essi godrebbero, ci sono vite di individui che hanno conosciuto ogni tragedia, prima di affrontare il mare su quelle carrttte per provare a scappare per ricominciare a sperare.
Sul palcoscenico del Teatro Ristori di Cividale del Friuli per Mittelfest 2017, è andato scena con grande successo il debutto nazionale (nella traduzione di Elena Battista) la cui tournée inizierà il prossimo 24 gennaio al Teatro Massimo di Cagliari e proseguirà al Piccolo Eliseo di Roma.
Bravi e ben calati nei propri personaggi i due protagonisti, Deniz Özdoğan e Fabio Troiano con l’ottima regia di Gian Piero Borgia. Il minimalismo scenico e le luci completano uno spettacolo che funziona dimostrando, ancora una volta, come, con testi validi, non occorra tenere il pubblico incollato alla poltrona ore e ore per raccontare una storia.
Dettagli
LAMPEDUSA
di Anders Lustgarten
traduzione Elena Battista
regia Gian Piero Borgia
scene e costumi Alvisi+Kirimoto
luci Stefano Valentini
con Deniz Özdoğan e Fabio Troiano
coproduzione BAM teatro, Teatro Eliseo e Mittelfest 2017
in collaborazione con La Corte Ospitale
Prima rappresentazione in Italia con debutto nazionale al
Mittelfest
Cividale del Friuli Teatro Adelaide Ristori 21 luglio 2017
Prime tappe della tournée 2018
- Cagliari, Teatro Massimo dal 24 al 28 gennaio
- Roma, Teatro Piccolo Eliseo dal 31 gennaio al 19 febbraio