Dopo ben quarantasette anni di oblio, è tornata in scena a Napoli La Gioconda, melodramma in quattro atti che trae le fonti dal dramma ‘Angélo, tyran de Padoue‘ di Victor Hugo, su libretto di Tobia Gorrio (Arrigo Boito), considerato uno dei più grandi librettisti dell’Ottocento.
Messo in musica da Amilcare Ponchielli si tratta di un Grand Opéra su modello francese, la prima si tenne al Teatro alla Scala l’8 aprile 1876. Un lavoro dove vi si trova di tutto: effetti e colpi di scena, oltre ai balletti tra cui la celebre Danza delle ore.

Al Teatro di San Carlo ha rappresentato l’opera più attesa della stagione lirica 2023/24, un nuovo allestimento in coproduzione con il Gran Teatre del Liceu di Barcellona, in scena per sei recite programmate più una (alla prima del 10 aprile, è stata aggiunta la straordinaria di domenica 7 per celebrare il 30° anniversario del debutto sul palcoscenico di Anna Netrebko).
La regia è stata affidata al giovane Romain Gilbert e a un team formato da: Etienne Plus (scene), Christian Lacroix (costumi), Valerio Tiberi (luci) e Vincent Chaillet (coreografie) con risultati eccellenti in quanto, visivamente, affascina subito il pubblico e il contenitore scenico, che cangia durante i quattro atti, è veramente di impatto. Si inizia in una corte e la Scala dei Giganti – in fondo un ampio portone che rivedremo nelle scene seguenti – con, sempre al centro, il popolo fra giocolieri e maschere. Nel secondo atto prende forma una laguna e una nave tra i fuochi di un incendio. Il terzo atto si sposta alla Ca d’Oro, dimora di Alvise Badoero per finire, nel quarto atto, in un’ambientazione diroccata. Scelte suggestive capaci di accontentare anche il melomane più esigente e attaccato alle tradizioni a cui contribuiscono rasi, velluto e damaschi di costumi pregevoli.

La parte musicale, affidata a un’esperta bacchetta, il maestro Pinchas Steinberg che guida l’Orchestra del Teatro di San Carlo in splendida forma come il Coro – preparato dal maestro Fabrizio Cassi – e quello delle Voci Bianche diretto da Stefania  Rinaldi.
Altissimi livelli per il cast della compagnia di canto, tra l’altro la coppia Netrebko/Kaufmann è stata protagonista al festival di Pasqua a Salisburgo della stessa opera diretta dal maestro Antonio Pappano. Con tre star del canto operistico odierno, il Teatro era completo in ogni ordine di posto alla recita di sabato 13 aprile a cui si fa riferimento.
Nella parte del cattivo di turno, Ludovic Tezier è Barnaba considerato uno dei più grandi baritoni oggi in scena per il timbro bellissimo, la ricchezza di armonici e il suo volume. Nel primo atto, nel monologo “O Monumento!” dà un assaggio di bravura per proseguire, nel secondo, con “Pescator, affonda l’esca” raggiungendo risultati straordinari.

Il soprano Anna Netrebko canta e interpreta Gioconda in un crescendo assoluto, voce e volume ineccepibili, tecnica da manuale. Molto a suo agio nel personaggio, al quarto atto nell’aria “Suicidio…” scatena la standing ovation del pubblico.
Il tenore Jonas Kauffman disegna un Enzo Grimaldo romantico, la sua parte è impervia sempre in crescendo arriva alla romanza del secondo atto “Cielo! e Mar!” eseguita in maniera coinvolgente.
Laura Adorno del mezzosoprano Eve Maud Hubeaux, è una bella sorpresa per il timbro elegante e luminoso, la presenza scenica impressionante (il mese prossimo la riascolteremo a Parigi nella Vestale di Gaspare Spontini a fianco del baritenore Micheal Spyres (assolutamente da non perdere).
Kseniia Nikolaieva contralto, ha dato la sua voce bellissima a La Cieca. Il basso Alexander Kopeczi in Alvise Badoero: un’altra voce che fa la differenza.

Molto bene  anche tutti gli altri e una menzione speciale al corpo di ballo del Teatro di San Carlo. Purtroppo si contano sulle dita di una mano i teatri italiani in grado di avere un corpo di ballo, quello del teatro partenopeo è un’eccellenza.
Alla fine dello spettacolo meritatissimi applausi per tutte le maestranze e non si sono contate le chiamate sul palcoscenico degli artisti. 

Dettagli

La Gioconda
melodramma in quattro atti
libretto di Tobia Gorrio (Arrigo Boito) tratto dal dramma ‘Angélo, tyran de Padoue‘ di Victor Hugo
musica di Amilcare Ponchielli

Direttore Pinchas Steinberg

Regia Romain Gilbert

Personaggi e interpreti

  • La Gioconda Anna Netrebko (10, 13, 16) / Lianna Haroutounian (11, 14, 17)
  • Laura Adorno Eve Maud Hubeaux (10, 13, 16) / Anna Maria Chiuri (11, 14, 17)
  • Alvise Badoèro Alexander Köpeczi 
  • La Cieca Kseniia Nikolaieva
  • Enzo Grimaldo Jonas Kaufmann (10, 13, 16) / Angelo Villari (11, 14, 17)
  • Barnaba Ludovic Tézier (10, 13, 16) / Ernesto Petti (11, 14, 17)
  • Zuàne / Un cantore / Un pilota  Lorenzo Mazzucchelli
  • Isèpo Roberto Covatta
  • Un barnabotto Giuseppe Todisco

Orchestra, Coro e Balletto del Teatro di San Carlo
con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro Fabrizio Cassi
Direttore del Balletto Clotilde Vayer
Direttore del Coro di Voci Bianche Stefania Rinaldi

Scene Etienne Pluss
Costumi Christian Lacroix
Luci Valerio Tiberi
Coreografie Vincent Chaillet

Nuova Produzione del Teatro di San Carlo in coproduzione con il Gran Teatre del Liceu di Barcellona
dal 10 al 17 aprile 2024

Didascalia immagini

alcuni scatti durante La Gioconda
foto © 2024 Luciano Romano
courtesy Teatro di San Carlo

in copertina un particolare della copertina del primo libretto del 1876
(fonte)