Approda per la prima volta al Teatro Comunale di Bologna Peter Grimes, capolavoro di Benjamin Britten (Lowestoft, 22 novembre 1913 – Aldeburgh, 4 dicembre 1976). Personalmente mi ritengo fortunato perché, a Firenze, le sue opere vengono messe in cartellone di sovente e approfitto per un ringraziamento pubblico al compianto Maestro Bruno Bartoletti – che ne ha dirette molte nei maggiori teatri italiani – per averci fatto apprezzare pienamente la musica del massimo compositore inglese.
Peter Grimes, in un prologo e tre atti su libretto di Montagu Slater, è tratto dal poema The Borough di George Crabbe e, messo in musica da Benjamin Britten, debuttò  a Londra il 7 giugno 1945 al Sadler ‘s Wells Theater. Fu subito un successo e, ancora oggi, resta una delle opere più rappresentate dal secondo dopoguerra, un capolavoro capace di ridefinire le possibilità di scavo introspettivo del teatro d’opera del Novecento, sollecitando una riflessione sui rapporti umani, su quelli tra uomo e natura, sulla diversità e la violenza sociale nei confronti dei più deboli.
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Ambientato in un villaggio di pescatori della costa inglese, racconta la storia di Peter Grimes accusato di omicidio dalla sua comunità che tutto sa e nulla sa e, alla fine, si compie la tragedia percepita sin dall’apertura del sipario.
Questo debutto bolognese è firmato Cesare Lievi che ha voluto rimarcare la separazione fra il protagonista e la società di cui fa parte, avvalendosi di decisi contrasti di luce e chiedendo una recitazione accuratissima agli interpreti . Il regista, spiega: “la forza espressiva del Grimes – partitura di grande impegno orchestrale e corale, intrisa di colori cangianti e sfumature quante ve ne sono nel panorama marino cui è ispirata – si basa anche sull’attualità della sua vicenda umana che, con estrema modernità, mette in scena il dramma di un anti-eroe vittima del conformismo piccolo borghese, autentico male della società oggi come allora.” 
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Cesare Lievi (che avevo avuto modo di apprezzare a Modena nella stagione lirica 2004-2005 e più recentemente in una produzione del  Don Carlo al festival Giuseppe  Verdi  a Parma poi ripreso al teatro Carlo Felice di Genova) ci ha regalato uno spettacolo  semplice, accurato, minimalista dove spiccano, appunto, interpretazioni da manuale così fondamentali in tutte le opere di Britten. Il villaggio di pescatori – che piano piano si sfalda divenendo irreale e astratto – focalizza come, via via , tutto venga inghiottito dal mare che può distruggere tutto in qualsiasi momento.  Negli interludi – di cui parleremo più avanti – non vengono  mai usate immagini e sul palcoscenico, ma calano dei teloni neri per fermare una dimensione che va dal concreto all’immaginario dell’anima.
Le scene di Csaba Antal sono semplici e, con le luci di Luigi Saccomandi, divengono una forza dello spettacolo riuscendo a dare pienamente l’idea di un paese di pescatori  sospeso nel nulla. Molto  semplici e belli i costumi di Marina Luxardo che, come  le tessere di un mosaico, si intersecano con scenografia e regia creando una magia per la simbiosi di una produzione dove le parti musicali  e scenografiche sono un tutt’uno.
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Sul versante musicale abbiamo assistito a una performance di altissimo livello a partire dalla direzione del maestro Juraj Valčuha. Giovane bacchetta apprezzata più volte sia nella sinfonica che nell’opera – dal 2009 al 2016 ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Orchestra della Rai di Torino – che ogni volta è capace di stupire. Il Maestro, attualmente direttore principale al teatro San Carlo di Napoli dove è reduce dai trionfi di Elettra e a luglio dirigerà la Carmen – non è nuovo al Teatro Comunale di Bologna e dove, due stagioni fa, ha diretto Jenufa e una Boheme nel 2006. Recentemente anche un bellissimo Faust al teatro dell’opera di Firenze dove aveva già diretto Madama Butterfly e L’amore delle tre melarance.
Il Peter Grimes, musicalmente non è facile, ma, sin dalle prime note, la partitura è stata affrontata per renderci partecipi e coivolgendoci come se i nostri respiri fossero diretti insieme agli strumenti e le voci. Negli interludi, Valčuha, ha dato poi a ogni strumento la possibilità  di esprimesi al meglio. Perfetti i tempi e l’Orchestra  del Teatro, da parte sua, lo ha seguito con momenti di musica che non è esagerato definire sublime. 
Il Coro, diretto  magistralmente  dal maestro  Andrea Faidutti, nel finale ha dato il massimo: pagine che da sole valgono il biglietto!
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Sulla parte del canto non si può che elogiare tutte le performance di una compagnia perfetta ed omogenea. Il ruolo di Peter Grimes è stato interpretato dal tenore Ian Storey che ha sfoggiato un bellissimo  timbro e fraseggio e che a fine spettacolo è stato applauditissimo. La soprano Charlotte-Anne Shipley, interpretando ottimmamente la vedova e maestra del borgo, ha sfoderato voce elegante e potente. Il baritono Mark S. Doss ha dato al Capitan Balstrode una voce calda e potente; il contralto Gabriella  Sborgi , nella parte di zietta, e le nipoti i soprani Chiara Notarnicola e Sandra  Pastrana, tutte veramente  brave.                       
Bravissimo il basso John Molloy, nella parte dell’avvocato, per alcuni tratti ricordava Benjamin Britten.
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Da manuale il mezzosoprano Kamelia Kader che, oltre alla bellissima voce, in scena era veramente una credibile Mrs. Sedley, la ricca vedova e anche il reverendo Horace, il tenore Saverio Bambi, non è stato da meno.
Non per ultimi e meno importanti il tenore Paolo Antognetti, nel ruolo di Bob Boles il pescatore, il baritono Maurizio Leoni nel ruolo del farmacista Ned Keene e il basso Luca Gallo nei panni di Hobson il carrettiere.
Alla fine  dell’opera una grande standing ovation per tutti (a ogni rientro, dopo l’intervallo, da parte del pubblico in sala sono stati indirizzati al Maestro applausi scroscianti e bravooooo) in una serata veramente indimenticabile e ancora un grazie sentito a tutti gli artisti che ci hanno fatto sognare.

Dettagli

Peter Grimes
Opera in un prologo e tre atti
Libretto di Montagu Slater
Musica di Benjamin Britten

Direttore, Juraj Valcuha
Regia, Cesare Lievi
Scene, Csaba Antal        
Costumi, Marina Luxardo                
Luci, Luigi Saccomandi        
Assistente alla regia, Ivo Guerra                                
Maestro del Coro, Andrea Faidutti

Allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Modena
Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna

Personaggi e Interpreti

Auntie, Gabriella Sborgi
Balstrode, Mark S. Doss
Bob Boles, Paolo Antognetti        
Ellen Orford, Charlotte-Anne Shipley
Hobson, Luca Gallo
Mrs. (Nabob) Sedley, Kamelia Kader
Ned Keene, Maurizio Leoni
Niece 1, Lucrezia Drei
Niece 2, Sandra Pastrana
Peter Grimes, Ian Storey
Rev. Horace Adams, Saverio Bambi
Swallow, John Molloy


Teatro Comunale di Bologna dal 18 al 24 maggio 2017

Una scena di 'Peter Grimes' al Teatro Comunale di Bologna (foto: © Rocco Casaluci) Una scena di 'Peter Grimes' al Teatro Comunale di Bologna (foto: © Rocco Casaluci) Una scena di 'Peter Grimes' al Teatro Comunale di Bologna (foto: © Rocco Casaluci) Una scena di 'Peter Grimes' al Teatro Comunale di Bologna (foto: © Rocco Casaluci) Una scena di 'Peter Grimes' al Teatro Comunale di Bologna (foto: © Rocco Casaluci) Una scena di 'Peter Grimes' al Teatro Comunale di Bologna (foto: © Rocco Casaluci)