“Il genio non è altro che l’infanzia riconquistata a piacimento”
(Charles Baudelaire)
Dalla prima pubblicazione del 1894, ogni generazione di bambini di tutto il mondo si è appassionata alla raccolta di storie di Rudyard Kipling con protagonisti il “cucciolo d’uomo” Mowgli – allevato nella giungla indiana dai lupi – e dai suoi amici [e nemici] la tigre Shere Khan, l’orso Baloo, la pantera Bagheera, il pitone Kaa. Tradotto in almeno trentasei lingue, Il libro della giungla, è entrato nell’immaginario collettivo quando, nel 1967, è divenuto il 19º Classico Disney, l’ultimo film prodotto da Walt che morì durante la lavorazione.

In esclusiva italiana arriva al Teatro della Pergola di Firenze, da domani a domenica 6 febbraio, Jungle Book, in cui il visionario regista Robert Wilson unisce le forze con il surreale duo CocoRosie – è la loro quarta collaborazione in teatro – per un’entusiasmante rivisitazione del famoso romanzo di Kipling, un’opera per tutte le età, una favola sull’umanità e un inno alla differenza .Jungle Book è un progetto avviato dal Théâtre de la Ville di Parigi, coprodotto dal Teatro della Pergola, presentato in anteprima mondiale al Grand Théâtre du Luxembourg il 26 aprile 2019.
Un cast di giovani musicisti/interpreti abita gli splendidi paesaggi di Wilson e il suono unico di CocoRosie in uno spettacolo di teatro musicale pensato per il pubblico e le famiglie in quanto, l’adattamento, prende in prestito la struttura e il contenuto dalla storia originale.

Lo spettacolo segue le prove del cucciolo d’uomo dal suo arrivo nella giungla alle sue speranze di trovare una vera famiglia. Durante questo periodo, uccide la sua nemesi, la tigre, ma si ritrova anche abbandonato dai vecchi amici, che avevano agito sia come suoi tutori che come insegnanti.
All’inizio, il loro affetto vince la spietata brutalità conosciuta come la “legge della giungla”, ma questa legge si dimostra altrettanto forte nel mondo umano, dove Mowgli dovrà farsi la propria strada – e vivere la propria vita – una volta detto addio agli amici animali assistendo al conflitto e all’emancipazione, lotte e riconciliazioni difficili.

Per raccontare questa storia senza presentare una morale, la struttura meticolosa si combina con uno sgargiante senso di giocosità, creato proprio dalla musica dei CocoRosie.
Lo spettacolo è composto da tre atti, ciascuno composto da quattro scene separate da intermezzi, mentre le canzoni – in inglese – fungono da sostegno alla narrazione e al dialogo in francese.