L’Opéra Comique, nel mese di Novembre ha avuto in cartellone un’opera rara di Francesco Cavalli: ”Ercole Amante” (Hercule amoreux), libretto dell’abate Francesco Buti da Le Trachiniae di Sofocle e dal nono libro delle Metamorfosi di Ovidio, scritta per le nozze del giovane Luigi XIV con l’Infanta di Spagna al fine di suggellare la pace tra le due monarchie dopo venticinque anni di guerre.

Quando l’opera era ancora un’arte Italiana, Cavalli ne era il maggior rappresentante dopo la morte di Monteverdi ed è grazie al Cardinale Giulio Mazzarino – di cui Buti era l’uomo di fiducia, aveva già scritto il libretto per “Orfeo” di Luigi Rossi – che al musicista viene offerta l’opportunità di celebrare le nozze scrivendo un’opera unica della sua produzione.

L’opera, si sviluppa infatti, non in tre atti come volevano le regole dell’opera veneziana, ma in cinque secondo il modello della tragedia classica francese.

Bisogna comprendere che quando Cavalli scriveva le opere per Venezia, il gusto era molto preciso, così come le aspettattive del pubblico erano altrettanto precise: sobrietà per arrivare velocemente all’essenziale, mentre invece, in questa “grand opéra“ di corte che è Ercole amante, tutto è permesso, di conseguenza nella partitura troviamo un vero fasto che fa di questo titolo uno dei più grandi capolavori del XVII secolo.

Inizia con un prologo che è forse il più magniloquente e maestoso scritto nel 1700, il testo non è che un grande elogio alla Francia e alla sua storia, il soggetto è un po’ gratuito, ma la musica è affascinante.

Il maestro Raphaël Pichon dirige con mano esperta il suo ensable “Pygmalion” creato da Pichon stesso nel 2006 dedito al repertorio barocco utilizzando strumenti d’epoca. Il risultato è sorprendente, di un livello altissimo, non c’è dubbio che si tratta di un insieme collaudato che ha trovato unanimi consensi fin dal suo debutto.

Pichon afferma di aver tagliato i balletti di Lully al fine di rendere giustizia alla partitura di una immensa qualità drammatica e musicale.

Il cast di cantanti è di notevole importanza: Ercole è stato interpretato da Nahuel di Pierro, basso/baritono argentino, bella voce e ottima presenza scenica, ruolo che in Italia sarebbe stato affidato ad un castrato, ma, in Francia, era impensabile che un eunuco potesse recitare la parte di un personaggio che rappresentava il re.

Il mezzosoprano Anna Bonitatibus, spesso presente nelle opere barocche, ha dato lustro con un’ottima interpretazione alla “sua” Giunone.
Il mezzosoprano Giuseppina Bridelli ha interpretato Deiamira con l’eleganza di una vera principessa.

Il soprano Francesca Aspromonte ha magistralmente interpretato Iole con tutte le sfumature di un personaggio travagliato.
Il tenore Krystian Adam ha ben interpretato Illo attanagliato da una tempesta di sentimenti.

Bene anche il soprano Giulia Semenzato, Venere; il basso Luca Tittoto, Nettuno e il soprano Eugénie Lefevre, Pasitea, in ruoli minori, ma non per questo meno importanti per il risultato dello spettacolo.

Didascalie immagini

  1. Cinzia, GiuliaSemanzato / chœur Pygmalion
  2. Ercole, Nahuel Di Pierro
  3. Venere, GiuliaSemanzato / Ercole, Nahuel Di Pierro
  4. Il Paggio, Ray Chenez / Licco, Dominique Visse
  5. Pasitea, Eugénie Lefebvre / Giunone, Anna Bonitatibus
  6. Venere, GiuliaSemanzato
  7. Iole, Francesca Aspromonte / Ercole, Nahuel Di Pierro /
    Deianira, Giuseppina Bridelli / Illo, Krystian Adam
  8. Nettuno, Luca Tittoto / Illo, Krystian Adam
  9. Iole, Francesca Aspromonte / chœur Pygmalion
  10. Bellezza, GiuliaSemanzato / Ercole, Nahuel Di Pierro

Ercole Amante
légendes photos
DR Stefan Brion

In copertina un particolare di:
Deianira, Giuseppina Bridelli / Illo, Krystian Adam

(la recensione si riferisce allo spettacolo andato in scena lo scorso 8 novembre)