Appuntamento da non mancare con il repertorio barocco al Teatro Verdi di Pisa. La proposta di quest’anno è stato il “Dittico buffo napoletano” e, grazie alla sinergia di fondazione del Teatro e Auser Musici, in scena una gemma rara, di quella Napoli del primo Settecento, capitale indiscussa per circa due secoli di una cultura musicale ad altissimi livelli e aperta alle novità.
Colorato, fantastico, immaginifico, pieno di vivacità e di brio, il Dittico è stato un’autentica sorpresa che comprendeva “La vedova ingegnosa“, due intermezzi composti da Giuseppe Sellitti nel 1735, nell’edizione critica di Marilena Laterza, e “Il Maestro di Musica“, pastiche di più autori, fra cui Giovanni Battista Pergolesi, nella nuova edizione critica di Carlo Ipata e Alessio Bacci.
“La vedova ingegnosa” è ricca di riferimenti alla commedia dell’arte, priva di moralismi e con un pizzico di gusto divertito e leggero per la parodia e il grottesco. “Il Maestro di Musica”, attribuito a Pergolesi, in realtà contiene arie di altri autori e vanta nel tempo molteplici versioni è basato sull’Orazio di Pietro Auletta. Al gioco del ‘pasticcio’ guardano anche alcune scelte musicali compiute per questo dittico. Come annota il direttore Carlo Ipata, infatti, «avendo bisogno di una Sinfonia di apertura (gli intermezzi per loro natura ne erano sprovvisti) abbiamo utilizzato quella del Geloso Schernito (opera a lungo attribuita al Pergolesi) come ouverture della Vedova ingegnosa. Un’altra sinfonia, proveniente da un Fondo Musicale pisano dal quale già abbiamo attinto la Trio sonata di Vivaldi, sarà eseguita fra le due parti sempre della Vedova Ingegnosa. Manco a dirlo, sulla Sinfonia in questione si trova la scritta: “Del Sig. Pergolese”».
Lo spettacolo è una nuova produzione del Teatro di Pisa firmata da un giovane gruppo creativo che, insieme il regista Marco Castagnoli, ha visto lo scenografo Alejandro Contreras, la costumista Cristina Ricci e, per le illustrazioni di scena, Francesca Pasquinucci e Davide Giannoni (Imaginarium Creative Studio). Il disegno luci è di Michele Della Mea. Il risultato è un fantasiosissimo unicum proprio per la scelta di unire giocosamente le due vicende come se fossero parte di una stessa storia, la conseguenza una dell’altra.
Il regista Marco Castagnoli, spiega: «L’idea di mettere in scena oggi quel teatro musicale “minore” del ‘700” costituito dagli intermezzi, è stata per me e per il team creativo una vera e propria sfida fino dal primo momento. Questo, in conseguenza del fatto che la struttura drammaturgica e le vicende narrate sono spesso troppo labili e leggere per costruire, o ricostruire, una messa in scena convincente per un pubblico odierno, sia in termini estetici che di contenuto.
Per questo motivo, ho pensato di poggiare la base di questo allestimento sul concetto di un “contenitore” totalmente astratto fatto di espedienti narrativi, trovate sceniche, azioni squisitamente teatrali e contaminazioni fra generi, che fungesse da cassa di risonanza per vicende narrate, pur nel rispetto della filologia musicale e degli intenti del librettista oltre che al carattere e ai ruoli dei personaggi.
Questo ha inoltre permesso di rendere i due intermezzi come due parti diverse, ma contigue, di una stessa storia; due vicende che fossero una conseguenza dell’altra, vissute da un personaggio apparentemente esterno alla storia, un giovane “sognatore”, che dapprima le evoca distrattamente, per arrivare quindi a viverle direttamente in prima persona.
Un processo creativo, questo, che ha aperto la possibilità di unire anche due universi dimensionali completamente diversi: il mondo reale, rappresentato dal personaggio, e quello favolistico in cui le storie hanno luogo. Ed è per questo motivo che la vicenda si addentra sempre più, nel suo svolgersi, in dimensioni sempre più irreali e immaginarie.
Nell’interpretazione drammaturgica diventa, dunque, centrale la scelta di uno story telling circolare che nasce, prende forma, si sviluppa e termina nell’arco dello spettacolo, rendendo i due intermezzi fondamentalmente un’opera unica dal carattere ironico, grottesco e dissacrante proprio del mondo del cartoon o del gioco di fantasia.»
Dimensioni irreali che raggiungono la loro massima espressione, aggiunge Alejandro Contreras, «man mano che il Dittico procede, fino ad arrivare a trasformarsi in un gioco da tavolo dove la relazione tra i personaggi e la storia si dipana come una progressione attraverso le diverse zone che abbiamo preparato per il pubblico e dove la vis comica è in crescendo».
Fra i cantanti tre giovani specialisti nel repertorio barocco: il soprano Martina Barreca e il basso Niccolò Casi, vincitori delle audizioni under 35 dei mesi scorsi indette per il Dittico dal Teatro di Pisa e da Auser Musici. Invece, il tenore Alberto Allegrezza lo avevamo già applaudito come protagonista de Il Girello di Melani la scorsa stagione.
Il maestro Carlo Ipata dirige questi due gioielli musicali da specialista del genere permettendoci di cogliere tutte le parti più nascoste. Ben coadiuvato sia dall’orchestra Auser Musici che dai tre bravissimi solisti, il risultato è davvero un piccolo capolavoro. Un plauso anche al giovane attore Giovanni Toscano nel ruolo del “Sognatore” nella Vedova ingegnosa (recentemente apprezzato anche nel nuovo film di Paolo Virzì “Notti magiche “).
Alla fine dello spettacolo, in un teatro Verdi pienissimo in ogni ordine di posto – normalmente non accade quando si propone il Barocco in Italia – il pubblico ha decretato il successo di questo dittico che sarà raro rivedere in tempi brevi. Approvazioni convinte che sono continuate nei commenti fuori dal teatro a sancire l’apprezzamento per l’iniziativa.
Didascalie immagini
- Una scena da: La vedova ingegnosa
- Una scena da: Il Maestro di Musica
- Una scena da: La vedova ingegnosa
- Una scena da: Il Maestro di Musica
- Una scena da: La vedova ingegnosa
- Una scena da: Il Maestro di Musica
- Una scena da: Il Maestro di Musica
- Giovanni Toscano in scena
In copertina
Una scena da: Il Maestro di Musica
foto courtesy Teatro Vedi di Pisa
DITTICO BUFFO NAPOLETANO
LA VEDOVA INGEGNOSA
(Drusilla e Strabone)
due intermezzi per musica di Tommaso Mariani per Demofonte
musica di Giuseppe Sellitti
Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1735
edizione critica a cura di Marilena Laterza
Personaggi e interpreti
Drusilla Martina Barreca
Strabone Niccolò Casi
Un sognatore Giovanni Toscano
IL MAESTRO DI MUSICA
pastiche tratto dall’Orazio di Pietro Auletta
con arie di Autori vari (Pergolesi, Sellitti e altri)
nuova edizione critica a cura di Carlo Ipata e Alessio Bacci
Personaggi e interpreti
Colagianni Niccolò Casi
Lamberto Alberto Allegrezza
Lauretta Martina Barreca
direttore Carlo Ipata
regia Marco Castagnoli
scene Alejandro Contreras
illustrazioni Imaginarium Creative Studio
costumi Cristina Ricci
disegno luci Michele Della Mea
Orchestra Auser Musici
Nuovo allestimento e nuova produzione del Teatro di Pisa
durata complessiva dell’opera: 2h 5′ ca.
La vedova ingegnosa 45′ ca.
intervallo 20′
Il Maestro di Musica 60′ ca.
Pisa, Teatro Verdi
domenica 9 dicembre 2018 ore 15.30
(venerdì 7 dicembre ore 16 promozionale scuole e sociale)