Nato come opera-dibattito sulla legalità, “Dieci storie proprio così” è parte integrante de “Il palcoscenico della legalità”, un progetto nazionale di collaborazione tra teatri, istituti penitenziari, scuole e società civile, promosso da tutte le più importanti associazioni antimafia (Libera, Addio Pizzo, Fondazione Falcone, Centro Studi Borsellino, Fondazione Polis, Da Sud) che inizia il suo percorso nella stagione 2012, al Teatro di San Carlo di Napoli. Racconta di vittime, conosciute e sconosciute, della criminalità organizzata, storie di impegno civile e riscatto sociale, responsabilità individuali e collettive, connivenze istituzionali e taciti consensi. Racconta il coraggio espresso da associazioni di ragazzi caparbi, la tenacia dei parenti delle vittime, l’impegno di tutti cittadini che fanno della memoria e dell’impegno un diritto inalienabile.
Nel progetto educativo sono coinvolti trentamila studenti e due istituti penitenziari minorili. Ogni anno la drammaturgia cambia veste, raccontando, con continui aggiornamenti, cos’è la criminalità organizzata, quali danni produce e quali sono i metodi, le forze e gli esempi per combatterla.
Nel corrente 2017, in occasione dei 25 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, viene presentata una nuova versione drammaturgica con un ulteriore approfondimento su Mafia Capitale e sui legami tra ‘Ndrangheta calabrese e Lombardia. Lo spettacolo ha debuttato al Piccolo di Milano per proseguire al Teatro Argentina di Roma, al Teatro San Ferdinando di Napoli, al Teatro della Pergola (27 maggio) e al Teatro Gobetti di Torino (30 e 31 maggio) in una rete di collaborazione tra Teatri Nazionali.
“Dieci storie proprio così” da un’idea di Giulia Minoli, che, con la regista Emanuela Giordano, ci spiegano: «mentre scriviamo questi appunti continuiamo a raccogliere testimonianze, domande e riflessioni che riguardano non solo l’operato altrui ma anche la nostra responsabilità individuale, il riscatto che necessariamente dobbiamo compiere, perché diritti e doveri siano uguali per tutti davvero. Il teatro non lancia messaggi, si accontenta di offrire stimoli e questo noi cerchiamo di fare, con grande convinzione, pensando soprattutto ai ragazzi. E proprio ai ragazzi ci rivolgiamo con un lavoro che realizziamo nelle scuole di tutta Italia perché lo spettacolo non sia solo un evento ma una parte di un percorso di avvicinamento a temi fondamentali per la loro crescita».
Dal 9 maggio inizieranno i laboratori nelle scuole di Firenze per i ragazzi dai 14 ai 18 anni che poi assisteranno allo spettacolo il 27 al Teatro della Pergola.