Il teatro Comunale di Ferrara, continuando nella direzione della ricerca delle opere rare, ha proposto nella stagione 2023 – il 17 e 19 marzo – un ulteriore, interessante, titolo dopo il Farnace di Antonio Vivaldi nel 2021: “Catone in Utica” ancora di Antonio Vivaldi, su libretto di Pietro Metastasio che lo scrisse inizialmente per un altro grande compositore dell’epoca: Leonardo Vinci.

L’opera fu rappresentata la prima volta nel 1737 al teatro Filarmonico di Verona e fu un grande successo.
Il primo atto è andato perduto, per questo motivo, tenendo fede all’originale, lo spettacolo inizia dal secondo atto.
La vicenda narra di Catone che si ribella alla presa del potere di Cesare, fino ad arrivare al suicidio per non vedere la fine dei valori repubblicani in cui aveva sempre creduto e per i quali aveva lottato; in questo spettacolo però è l’uomo al centro dell’attenzione con le proprie debolezze.

All’interno di questo evento si sviluppano le storie d’amore, di amicizia e di vendetta dei vari personaggi, sentimenti quindi che si intrecciano al momento politico.
Il cast di notevole importanza comprende: Catone, Valentino Buzza, tenore, ottima presenza scenica, bella voce e molto convincente nell’aria “dove svenarti allora“; Cesare, Arianna Vendittelli, soprano, voce brillante ed ottima tecnica, ha reso il suo personaggio più sentimentale che guerriero, lo struggimento d’amore per Marzia nella meravigliosa aria “se mai senti spirarti sul volto” ha evidenziato l’intensità espressiva dell’artista.

Emilia, Miriam Albano, soprano, è stata semplicemente strepitosa nell’aria “come invano il mare irato“, dando prova di un raro virtuosismo vocale; Marzia, Valeria Girardello, mezzosoprano, bella voce, piena e rotonda, bellissima presenza scenica, padronanza della voce e della tecnica, nell’aria “il povero mio core“ ha reso molto bene i contrasti interiori e le divisioni sentimentali tra un padre risoluto e l’amore per il “nemico”; Fulvio, Chiara Brunello, contralto, ruolo perfettamente interpretato, voce sicura e tecnica raffinata; Arbace, Valeria La Grotta, soprano, ha ben recitato la parte dell’innamorato respinto nell’aria “s’andrà senza pastore”, bella voce e ottima tecnica.

La regia di Marco Bellussi è stata molto raffinata, così come le scene di Matteo Paoletti Franzato e i costumi di Elisa Cobello, una bellissima sinergia ha creato uno spettacolo molto bello visivamente, in cui anche le luci di Marco Cazzola e i video by Creative hanno contribuito al successo di questa produzione.

La ciliegina sulla torta è l’eclettico direttore Federico Maria Sardelli che ha diretto con la passione che gli appartiene l’Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo, esegendo in maniera impeccabile una partitura di notevole livello.

Pubblico molto soddisfatto, che ha accolto con grandi applausi tutti gli artisti che hanno creato uno spettacolo di rara bellezza.