Montepulciano è candidata a Capitale Italiana della Cultura 2020 e, fra i settori della creatività, dell’arte, dell’istruzione e della ricerca attivi sul territorio, la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte propone attività declinate fra didattica musicale e produzione di spettacoli. L’Istituto di Musica, con ben trentuno insegnanti, coinvolge oltre mille studenti in tutto il territorio, dai neonati ai decani. Sono invece più di cento, ogni anno, gli allestimenti di spettacoli realizzati: opere liriche, concerti, teatro, danza, performance.
La Fondazione promuove i linguaggi artistici come esperienze di animazione sociale, seguendo l’esempio di Hans Werner Henze che a Montepulciano, nel 1976, ideò il Cantiere Internazionale d’Arte per stimolare conoscenze, professionalità e confronto a livello sia europeo che internazionale. Il Cantiere rappresenta uno dei punti di maggior forza della candidatura, essendone un pilastro. La manifestazione, oggi diretta da Roland Roland Böer, non è solo una rassegna estiva, ma vanta caratteristiche uniche e con contenuti sempre originali. Proprio quest’anno ha ampliato il proprio orizzonte di spettacolo includendo opera, concerti, danza, mostre, musical e perfino un Baccanale. In 17 giorni saranno ospitati oltre quattrocento artisti internazionali e il 65% ha meno di 55 anni per un vivaio di idee in movimento
Tra i numerosi festival estivi di cui l’Italia è ricca, ci sono quelli più conosciuti, ma anche quelli che, seppur ignorati dal grande pubblico, non passano inosservati e, uno di questi, è proprio il Cantiere giunto alla sua 42ª edizione. Fondato da Hans Werner Henze che, con una serie di sue opere preparate dagli allievi della scuola estiva, vennero eseguite in anteprima mondiale a Montepulciano.
Ogni anno il Festival ruota intorno a un tema o titolo e, per il 2017, è stato scelto “Contemplazione ed estasi”. Noi melomani ci diamo appuntamento a Montepulciano sapendo di trovare rappresentazioni spesso rarissime, se non addirittura, inedite come “Il mondo alla rovescia” di Antonio Salieri firmato da Matelda Cappelletti. La regista,spiega: “Il mondo alla rovescia: ecco un’opera che un regista donna non può non desiderare di mettere in scena. Un’isola utopica mare azzurro clima perfetto natura benigna rigogliosa abitata da animali esotici o fantastici santi santoni piccioni casti colomboni. Le donne fuggite dall’Europa maschilista hanno fondato una società perfetta: comandano seducono corteggiano scelgono lasciano prendono iniziative se necessario combattono per difendere le loro conquiste. Gli uomini cuciono confezionano cappellini occhi bassi pudichi sospirano si fanno desiderare Due esemplari di maschio e di femmina europei sbarcano e scoprono un mondo nuovo, un mondo alla rovescia. Cosa succederà? Lieto fine (con divertimento) gaarantito,”
Tornando alla rarità che ha inaugurato l’edizione 2017, “Il mondo alla rovescia” dopo la prima rappresentazione – 13 gennaio 1795 – al Burgtheater di Vienna, l’opera è rimasta nell’oblio fino alla rinascita moderna avvenuta il 14 novembre 2009,al Teatro Salieri di Legnago. Dramma giocoso in due atti su libretto di Caterino Mazzola, è basato su il “Mondo alla roversa” di Carlo Goldoni. Lo spettacolo è lo straordinario il risultato che ci si aspetta da un lavoro fatto in sinergia di gruppo e la regista ci ha sapientemente fatto vivere, respirare e assaporare il teatro del Settecento in tutte le suesfaccettature anche avvalendosi degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze che, coordinati dai docenti Massimo Mattioli e Claudio Pini, hanno progettato scene e costumi veramente bellissimi.
La parte musicale non è da meno in quanto il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze ha contribuito alla formazione del cast vocale e se ci si aggiunge un direttore come Roland Böer – bacchetta esperta nel repertorio – e un’Orchestra Poliziana sempre all’altezza della situazione – coadiuvata dalla Corale Poliziana diretta da Judy Diodato – il gioco è fatto!
La partitura non è delle più semplici e sin dall’overture ci si rende conto della difficoltà e della sua bellezza. I pezzi strumentali sono un ricamo e una gioia per l’udito, ogni strumento entra al momento giusto come il tassello di un mosaico
A livello canoro i giovani cantanti sono veramente bravi e il soprano Eleonora Contucci – La Colonnella (che gioca in casa) – ci regala una performance di canto e recitazione di grande spessore. La Generala – il basso buffo en teavesti di Claudio Mugnaini – incanta per perfetta recitazione e canto. Altrettanto brava la mezzosoprano Cecilia Bagatin come Ajutanta maggiora. Il soprano Adina Vilichi è una spassosa e brava Marchesa come il tenore Alfonso Zambuto nei panni di Amaranto e il basso Francesco Samuele Venuti (il Conte). Una sorpresa la bellissima voce e il timbro del baritono Andrea Jin Chen nella doppia veste di Comandante e Gran Colombo. Non per ultimo il tenore Fabio Marchesi (Girasole il modista).
Abbiano ascoltato un gruppo omogeneo di cantanti che ci hanno deliziato con una rarità eseguita alla perfezione e, alla fine, grandi applausi per tutti e numerose chiamate da parte del pubblico rivolte agli artisti.
Essndomi fatto trasportare in questo viaggio nel tempo, un sentito ringraziamento per averci permesso di materializzarci come spettatori nel teatro del Diciottesimo Secolo e nella musica di Antonio Salieri. Sarà stato anche per scene dipinte a mano con marchingegni semplici ed efficaci e le luci a cui erano sottoposti, di fatto hanno creato la magia come nei teatri dell’epoca.
Dettagli
Antonio Salieri
IL MONDO ALLA ROVESCIA
Libretto di Caterino Mazzolà (da Carlo Goldoni)
Edizioni Salieri
comitato scientifico (Elena Biggi Parodi, Francesco De Maƫa, Francesco Blanchetti, Lorenzo Della Chà)
Edizione critica a cura di Elena Biggi Parodi
canto e piano a cura di Francesco De Mattia
Personaggi e interpreti
- La Generala, di età avanzata (basso buffo en traves) Claudio Mugnaini
- La Colonnella, amante di tutti (soprano) Eleonora Contucci
- L’Ajutanta maggiora (mezzosoprano) Cecilia Bagatin
- La Marchesa (soprano) Adina Vilichi
- Amaranto, nipote della Generala (tenore) Alfonso Zambuto
- Il Conte, vagheggiato dalla Generala (basso) Francesco Samuele Venuti
- Il Comandante delle navi europee e Il Gran Colombo (baritono) Andrea Jin Chen
- Girasole, modista (tenore) Fabio Marchesi
Orchestra Poliziana
Direttore Roland Böer/ Domenica Giannone (16 luglio)
Assistententi del direttore e d’orchestra Domenica Giannone e Gabriele Centorbi
Corale Poliziana - Maestro del Coro Judy Diodato
Scenografie e costumi progettati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze
Coordinamento del progetto scenografico dei docenti Massimo Mattioli e Claudio Pini
Fondali pittorici Gianfranco Bresci
Scenografo collaboratore Lorenzo Bergamini
Coordinamento del progetto costumi della docente Cristina Giorgetti
Regia di Matelda Cappelle
Assistente alla regia e movimenti coreografici Maria Paola Cordella
Luci di Pietro Sperduti
Trucco ed acconciature Paola Gattabrusi
Realizzazione scene Studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze
Costumi Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli
Scarpe Calzature Artistiche Sacchi - Firenze
Direzione degli allestimentiGianni Giaccio Trabalzini
La produzione ringraziano il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze per il prezioso contributo alla formaziondel cast vocale e la Fondazione Salieri di Legnago per i materiali musicali messi a disposizione per la produzione dell’opera.
Teatro Poliziano da venedi 14 a domenica 16 luglio 2017
SINOSSI
Alcune donne, stanche della loro condizione subalterna, sono fuggite dall’Europa e si sono rifugiate in un’isola sconosciuta, dove fnalmente possono rovesciare i ruoli: loro comandano e si comportano da dongiovanni e gli uomini subiscono, si accontentano delle piccole gioie domestche, si lasciano corteggiare, ma ad occhi bassi e senza concedersi e si dedicano principalmente al cucito. La situazione si complica quando la Generala, ritornando da una perlustrazione via mare, porta con sé due prigionieri europei trovati sull’isola, il Conte e la Marchesa.
Il Conte si vanta e si compiace di essere diventato l’oggetto della contesa tra la attempata e potente Generala e la giovane e avvenente Colonnella ;che lui preferisce naturalmente; la Marchesa, che in Europa era da tuƫti idolatrata, viene ignorata e costretta a diventare soldata. L’attrazione tra la Colonnella e il Conte suscita le gelosie della Generala e di suo nipote Amaranto, che era stato finora corteggiato dalla Colonnella; durante un incontro notturno nel giardino, la Generala scopre i tre e, furibonda, decide di mandare il Conte e Amaranto a purifcarsi al ritiro del Gran Colombo. Intanto il Comandante delle navi europee pretende la resttuzione degli ostaggi, e al rifiuto decide di intervenire con le armi. La Generala vuole celebrare le sue nozze con il Conte per legarlo per sempre a sé e all’isola, ma questo progetta una fuga con l’amata Colonnella, assieme alla Marchesa e ad Amaranto ;che abbandonato dalla precedente amante, si consola con l’europea. La loro fuga viene scoperta e stroncata sul nascere; la Generala decide di accelerare le nozze, che però sono interrotte dall’attacco delle navi europee. Per evitare spargimento di sangue, il Conte e la Marchesa decidono di risolvere la situazione, visto che sono loro la causa della discordia. Le condizioni di pace saranno queste: la Marchesa tornerà in Europa con l’amato Amaranto, e il Conte rimarrà sull’isola e accetterà di sposarsi...a pattoo che la sposa sia la Colonnella͊ L’opera si conclude con il giubilo di tutti e con lo scorno e l’ira della povera Generala, infuriata e respinta.