La 49ª edizione della Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Giovanni Battista Pergolesi, nell’ambito della Stagione Lirica unica “Opera Ancona Jesi”, si è aperta con un’autentica rarità musicale, la prima opera di un Vincenzo Bellini giovanissimo. Scritta al termine degli studi al conservatorio, ma già dalla overture si riconosce il compositore capace poi di regalarci capolavori cowme Norma, Puritani, Sonnambula.
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L’opera è ‘Adelson e Salvini’- proposta dalla Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania – che affida la regia a Roberto Recchia e la direzione a José Miguel Perez Sierra, una presenza ormai consolidata nei teatri italiani e già ospite al Rossini Opera Festival del teatro S Carlo di Napoli e del teatro G Verdi di Trieste.
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Dramma per musica in tre atti, adattato da un libretto di Andrea Leone Tottola, è proposto nella versione originale, quella eseguita a Napoli nel Carnevale 1825 e con i dialoghi parlati ed il ruolo del basso buffo cantato in napoletano. L’edizione critica proposta, a cura di Casa Ricordi, è quindi l’attualizzazione degli studi più completa dopo il rinvenimento nel 2001 di fonti precedentemente sconosciute, emerse nel Fondo Mascarello della Biblioteca del Conservatorio di Milano, che hanno consentito di integrare e ridisegnare radicalmente ciò che si credeva di sapere sull’opera oltre a integrare le lacune di autografi e manoscritti già noti.
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Ambientata nel XVII secolo in un castello irlandese, fra colpi di scena e sotterfugli, pone al centro della trama due amici (il nobile Adelson e l’artista Salvini) e l’amore per la stessa donna, l’orfana Nelly.
Spiegando la sua lettura registica Roberto Recchia, sottolinea: “la follia di Salvini e la sua professione di pittore. Follia tutta romantica e non certamente patologica in senso moderno: Salvini è discendente diretto di Werther, vittima di un’irrequietezza romanticamente giovanile e di un amore impossibile e convenzionale, e tenterà più volte il suicidio per sfuggire al suo demone. Questa “follia” si traduce, sulle tele di Salvini, in ritratti mai terminati, dove a mancare è sempre il volto dell’amata, al punto che l’insipida Fanny si sente autorizzata a credersi lei l’oggetto del desiderio dell’attraente italiano. L’Irlanda che vedremo in scena, a questo punto, è il frutto della fantasia del pittore: le grandi tele dipinte diventano fondali e quinte teatrali di una rappresentazione che probabilmente avviene nella fantasia del protagonista (in omaggio anche alla destinazione originaria dell’opera che Bellini scrisse per il Conservatorio come saggio finale e quindi rappresentata, si suppone, con mezzi teatrali limitati)”.
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La Filarmonica Gioachino Rossini è ben diretta dal giovane Maestro, le pagine musicali – di un lavoro caduto inspiegabilmente nell’oblio – sono veramente belle e il Coro Lirico Marchigiano V. Bellini – preparato da Carlo Morganti – segue in un tutt’uno l’Orchestra.
I ruoli più importanti sono maschili a iniziare dal baritono Clemente Antonio Daliotti nei panni di Bonifazio in una parte impervia che interpreta con disinvoltura anche nei recitativi cantati e parlati in napoletano. Il tenore Salvini è interpretato da Merto Sungu con una bella voce. Il baritono Rodion Pogossov, che interpreta Lord Adelson, sfodera una voce potente quasi a voler dimostrare la sua superiorità e il suo alto lignaggio. Il nobile proscritto Struley, il basso-baritono Baurzhan Anderzhanov, ha una voce potente e calda che ben si adatta al cattivo della situazione quindi, anche scenica, interpretando il ruolo alla perfezione e coadiuvato dal basso Enrico Marchesini – Geronio – risultando sono una coppia perfetta.
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Tre i ruoli femminili e Cecilia  Molinari, nella parte dell’orfana Nelly, già nella romanza “dopo l’oscuro nembo” si distingue per timbro e vocalità  Il mezzo  soprano era già stata ospite nell’edizione del Rossini Opera Festival di quest’anno. Le altre due mezzosoprano, Sara Rocchi in Fanny e Giovanna Lanza in Madama Rivers completano il cast egregiamente.
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Se la regia di Roberto Recchia è sobria ed elegante, semplici e bellissime sono le scene di Benito Lenori con luci sapientemente utilizzate da  Alessandro  Carletti.  Catherine  Buyse Dian – impegnata in molte collaborazioni internazionali  tra cui non ultima “The Young Pope” firmato Sorrentino – disegna costumi mozzafiato.
Alla fine il numeroso pubblico convenuto per questa rappresentazione, applaude tutti con la consapevolezza di aver assistito  a uno spettacolo che forse non rivedrà se non a Catania. Un plauso ancora a Jesi e Catania per aver riproposto questa autentica rarità e consiglio di ascoltare la registrazione effettuata in dvd.

Dettagli

ADELSON E SALVINI

Dramma per musica in tre atti adattato da un libretto di Andrea Leone Tottola

basato sul romanzo omonimo nella raccolta Les Épreuves du Sentiment di François-Thomas-Marie de Baculard d’Arnaud

Musica di Vincenzo Bellini

Prima rappresentazione: Napoli, Teatrino del Real Collegio di Musica (ex Convento di San Sebastiano), Febbraio 1825

Edizione critica, Casa Ricordi, Milano

personaggi e interpreti:

  • Nelly, orfana Cecilia Molinari
  • Fanny, giovane vassalla di Adelson Sara Rocchi
  • Madama Rivers, governante in casa d’Adelson Giovanna Lanza
  • Salvini, amico di Adelson Merto Sungu
  • Lord Adelson Rodion Pogossov
  • Struley, nobile proscritto Baurzhan Anderzhanov
  • Bonifacio Clemente Antonio Daliotti
  • Geronio, confidente di Struley Enrico Marchesini

direttore José Miguel Perez Sierra

regia Roberto Recchia

scene Benito Leonori

costumi Catherine Buyse Dian

luci Alessandro Carletti

assistente alla regia Simone Guerro

Orchestra Sinfonica “G. Rossini”

Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”

Maestro del Coro Carlo Morganti

Nuovo Allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini
in coproduzione con Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania

Teatro G.B. Pergolesi di Jesi
venerdì 11 novembre e domenica 13 novembre 2016

Una scena di ‘Adelson e Salvini’ al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi (Foto © Stefano Binci) Una scena di ‘Adelson e Salvini’ al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi (Foto © Stefano Binci) Una scena di ‘Adelson e Salvini’ al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi (Foto © Stefano Binci) Una scena di ‘Adelson e Salvini’ al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi (Foto © Stefano Binci) Una scena di ‘Adelson e Salvini’ al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi (Foto © Stefano Binci) Una scena di ‘Adelson e Salvini’ al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi (Foto © Stefano Binci) Una scena di ‘Adelson e Salvini’ al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi (Foto © Stefano Binci)