L’84° Festival del Maggio musicale Fiorentino propone in cartellone dal 4 all’11 luglio una vera rarità del periodo barocco: Acis et Galatée di Giovanni Battista Lulli, mai rappresentata a Firenze.
L’autore, fiorentino di nascita dove visse fino a quattordici anni trasferendosi poi in Francia, nel 1661 venne naturalizzato francese perché trascorse gran parte della sua vita alla corte di Luigi XIV con il nome di Jean-Baptiste Lully.
Il libretto è di Jean Galbert de Campistron ispirato da Le Metamorfosi di Ovidio.
La prima rappresentazione avvenne al Château d’Anet nel 1686 e replicata lo stesso anno all’Académie Royale de Musique, fu subito successo.

L’amore è al centro della storia: Aci è innamorato della ninfa delle acque Galatea, amata a sua volta dal ciclope Polifemo, che accecato dalla gelosia verso il suo rivale, perché preferito a lui, lo uccide. Ma il Dio Nettuno, supplicato dalla ninfa distrutta dal dolore, riporta in vita Aci trasformandolo in un fiume.
Lully dimostrò fin da giovanissimo un talento straordinario per la musica e non solo, infatti fu anche un eccellente ballerino e attore.
Collaborò in maniera determinante per il successo di altri compositori dell’epoca: sue sono le musiche per i balletti delle opere di Francesco Cavalli “Serse” ed “Ercole amante”.
Fu fondamentale per la nascita del melodramma francese.

Finalmente un autore che torna in patria grazie al Maggio Musicale con una produzione di notevole livello.
Nel cast infatti troviamo: nel ruolo di Acis, Jean François Lombard al debutto sulle scene del Maggio, si distingue per la rara tessitura di haute-contro, la più acuta delle quattro tipologie vocali maschili in uso in quell’epoca, ha dimostrato una grande padronanza della scena e la sua voce ha letteralmente rapito il pubblico fin dal primo atto, nello struggente duetto con l’amico Télème, due uomini innamorati e tenuti in sospeso dalle loro amate; Galatée è interpretata dal giovane soprano Elena Harsányi, doppio debutto per lei: nel ruolo e al Teatro del Maggio, si è distinta per la sua bella voce ed ha reso molto bene il suo ruolo di ninfa desiderata da due uomini.
Polyphème è Luigi De Donato, un basso di notevole bravura, vincitore di importanti concorsi ed esperto del repertorio barocco, con una voce importante ed una rilevante disinvoltura nella recitazione del suo personaggio, pieno di livore da una lato e pieno d’amore dall’altro, stati d’animo che ha reso con impeccabile bravura.
Altro debutto fiorentino per Sebastian Monti, nel ruolo di Apollo/Télème/le Prêtre de Junion, bravo nel canto e nella recitazione.
Nel ruolo di Neptune troviamo Guido Loconsolo, voce da basso di notevole spessore, sicurezza e padronanza del palcoscenico, ha reso molto bene il potere di un Dio.

Ancora un debutto al Maggio per Markus Van Arsdale nel ruolo di Comus/Tircis, ottimo interprete, bella voce.
Debutto anche per Valeria La Grotta nel ruolo di Diane/Deuxième Naïade/Scylla, voce molto piacevole e ottima interprete.
Ritorno al Maggio per Francesca Lombardi Mazzulli nel ruolo di L’abondance/Aminte/Première Naïade, brava.
Completano il cast due giovani cantanti formati all’Accademia del Maggio: Francesca Longari nel ruolo di une dryade e Davide Piva nel ruolo di un Sylvain, belle voci, bene amalgamate con le altre.

La regia è di Benjamin Lazar coadiuvato da Elizabeth Calleo che hanno creato un mondo fatato dove la natura fa da cornice ad avventure amorose, ira spietata e vicende soprannaturali.
Le scene sono di Adeline Caron, che ha dimostrato grande sensibilità e gusto estetico. I costumi di ottimo impatto visivo sono di Alain Blanchot. Le luci molto ben utilizzate sono di Christophe Naillet. Le coinvolgenti coreografie sono di Gudrun Skamletz.

Anche due ballerine ed due ballerini hanno contribuito alla realizzazione di questo spettacolo, dove i balletti hanno una grande importanza dato che erano parte integrante dell’opera in quell’epoca.
Sul podio l’espertissimo maestro Federico Maria Sardelli, che con sicurezza e maestria dirige l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino che suona su strumenti originali.
Il coro “nascosto” nella buca dell’orchestra, preparato dal maestro Lorenzo Fratini, si è distinto per bravura e professionalità.

Un bellissimo ed emozionantissimo spettacolo, accolto con grande calore dal pubblico, che grazie al Maggio Musicale ha potuto avere il rilievo che merita, con la speranza che sia solo l’inizio della riscoperta di un “nostro” compositore osannato all’estero e non solo in Francia, che ha scritto tanto e in maniera sublime, lasciando un’impronta fondamentale nella storia della musica.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. L’augurio di Apollo
  2. Télème et Scylla innamorati
  3. L’ira di Polifemo
  4. Polifemo innamorato
  5. Acis et Galaté e il trionfo dell’amore

foto © Michele Monasta
courtesy teatro del Maggio Musicale Fiorentino

In copertina un particolare della locandina del debutto parigino dell’opera nel 1686

 

La recensione si riferisce alla replica di sabato 9 luglio 2022