Le fonti fanno iniziare la messa in scena dell’opera lirica – in occasione dei festeggiamenti fiorentini per il matrimonio di Maria de’ Medici con il re di Francia Enrico IV nell’ottobre del 1600 – con “Euridice” di Jacopo Peri su libretto del poeta Francesco Rinuccini (e alcuni brani scritti da Giulio Caccini).
Da allora sono fiorite partiture barocche che tutto il mondo ci invidia, un patrimonio musicale immenso, spesso sconosciuto anche se, negli ultimi anni, il grande pubblico si sta avvicinando a questo genere caduto nell’oblio e, come già rilevato in precedenti articoli, i teatri italiani stanno restituendo una nuova vita a rarità barocche mai ascoltate.
A Pisa, domenica scorsa, il Teatro Verdi ha presentato “Il Girello” un dramma burlesco messo in musica da Jacopo Melani con prologo di Alessandro Stradella e libretto di Filippo Acciaiuoli che vide la sua prima rappresentazione a Roma nel 1668 divenendo uno fra i titoli più rappresentati nella seconda metà del Seicento.
L’allestimento è della Compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli e di Auser Musici, prodotto dal Teatro di Pisa in collaborazione con l’Associazione Teatrale Pistoiese che ha debuttato lo scorso 18 marzo, in prima esecuzione moderna, nel programma di Pistoia Capitale italiana della Cultura nella città natale di un musicista che coadiuvato, dai fratelli Atto e Alessandro – anch’essi artisti cantanti e musicisti – ha lasciato un segno indelebile nella storia dl melodramma italiano.
Carlo lpata, ha fondato nel 1997 la compagine Auser Musici e, dal 2001, la loro sede è il Teatro Verdi di Pisa che, da quattro stagioni, presenta titoli barocchi in modo continuativo, ma ci sono stati nel tempo, ulteriori lavori. In particolare, con Auser Musici e Carlo Ipata, sono state messe in scena: Mirena e Floro di Francesco Gasperini (Stagione 2002/2003) in prima rappresentazione in epoca moderna; Le Disgrazie d’Amore di Antonio Cesti (Stagione 2009/2010) e Catone di Händel (Stagione 2015/16). Segnalo anche Didone Abbandonata di Leonardo Vinci – della stagione scorsa – con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.
Nell’ottica di una ripresa filologica e storicamente informata, Il Girello è stato proposto nella versione per “fantoccini” – creata per Venezia per il Carnevale del 1682 e si pensa che anche a Roma sia stata eseguita con le marionette – permettendo l’utilizzo di quelle della Compagnia Carlo Colla & Figli così da creare la magia del teatro dentro il teatro e il sogno nel sogno.
La regia è di Eugenio Monti Colla, mancato improvvisamente il 21 novembre a Milano, al cui ricordo la recita è dedicata e Stefano Vizioli nella sua premessa nel programma di sala, scrive: «Eugenio Monti Colla era la memoria storica di un patrimonio immenso che affonda le sue radici alla fine del ’700, quando i primi Colla iniziarono la loro attività di marionettisti. Da allora il suo nome è indissolubilmente legato a una compagnia tra le più prestigiose al mondo nell’ambito del teatro delle marionette. Oggi, quindi, con il nostro Girello, rendiamo onore alla memoria di Eugenio Monti Colla, il grande marionettista che ha fatto sognare e divertire generazioni di appassionati e di chi, affacciandosi un po’ scettico sul mondo di questi pupazzi di legno apparentemente inerti, ne veniva poi affascinato e contagiato per sempre dalla loro grazia senza tempo, dalla loro – mi si perdoni l’ossimoro – “ leggerezza profonda”».
Il Girello è una parodia del potere dove tutto accade tra colpi di scena, intrecci amorosi, travestimenti e magie destabilizzando l’ordine ottuso e prevaricatore con una modernità di linguaggio dei “fantaccini” che aplificano debolezze e vanità e riescono anche a farci ridere di noi stessi.
In una alternanza di registri sapientemente mescolati da Acciaiuoli e magistralmente musicati da Melani, la vicenda ha come protagonista Girello un povero giardiniere che subisce varie forme di vessazione dai nobili dove lavora (Filone e Ormondo). Con uno stratagemma magico, riesce a ribaltare la situazione vestendo improvvisamente i panni regali e trovandosi nella possibilità di impartire ordini e di imprigionare chi prima lo bastonava e disonorava la moglie (Pasquella).
Le marionette, sapientemente mosse da dieci persone, sul palco sembrano consumati attori e la maestria riesce anche a dare la sensazione che stiano cantando veramente. Quello dei marionettisti è un patrimonio da tutelare, difendere e tramandare. Eugenio Monti Colla, ultimo discendente di una dinastia che conosceva tutti i segreti, ha lasciato questa enorme eredità culturale ai suoi discepoli dell’Associazione Grupporiani.
Per le scene e i fondali del teatro sono state usate tele dipinte a mano di propietà della compagnia della Colla e sorprendono i cambi velocissimi del’impianto scenico. Sono ispirate alla grande tradizione scenografica italiana: da Galli da Bibbiena fino a maestri come Canaletto (che aveva avuto anche una formazione di scenografo per melodrammi).
Fin dall’inizio dell’opera, appare un mondo popolato di draghi e demoni e si sposta nella città di Tebe fra templi e palazzi da mille e una notte. Gli interni dei palazzi, come quelli delle prigioni, catturano il pubblico affascinandolo.
L’orchestra Auser Musici, diretta da Carlo Ipata, ci ha deliziato con suoni di strumenti che non siamo abituati ad ascoltare normalmente. Specialisti di un genere che, se lo ascolti eseguito magistralmente una volta, ti ritroverai ad amarlo per sempre.
La simbiosi si completa con i cinque solisti che danno voce alle marionette: il basso Giorgio Marcello (Girello; Mago; Filone; Plutone), i tenori Alberto Allegrezza (Tartaglia; Pasquella) e Riccardo Pisani (Ormondo; Odoardo; Inganno), il controtenore Riccardo Angelo Strano (Mustafà ; Vendetta), il soprano Jennifer Schittino (Doralba; Erminda; Proserpina). Riccardo Angelo Strano – che interpreta Mustafa nell’aria del secondo atto “Chiedo, o numi, a voi pietà ” – ci ha fatto andare in estasi con una performance indimenticabile.
Alla fine dello spettacolo, in un teatro gremito, standing ovation per tutti. I cantanti sono usciti più volte insieme o singolarmente con le marionette a cui hanno prestato la voce e il pubblico continuava ad applaudire e non voleva farli andar via in una domenica perfetta dove ognuno di noi ha potuto sognare.
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- Alcune immagini – nel testo e in copertina –
de “Il Girello” in scena al Teatro Verdi
PHOTOCREDIT: IMAGINARIUM CREATIVE STUDIO
courtesy Fondazione Teatro di Pisa
Il Girello
de “Il Girello” in scena al Teatro Verdi
PHOTOCREDIT: IMAGINARIUM CREATIVE STUDIO
courtesy Fondazione Teatro di Pisa
prima esecuzione in epoca moderna:
Pistoia, Teatro Manzoni , 18 e 19 marzo 2017
(per Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017)
replica a Pisa, Teatro Verdi, 3 dicembre 2017
(a cui si riferisce l’articolo)
con la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli
con le voci di:
Giorgio Marcello, basso Girello / Mago / Filone / Plutone
Alberto Allegrezza, tenore Tartaglia / Pasquella
Riccardo Pisani, tenore Ormondo / Odoardo / Inganno
Riccardo Angelo Strano, controtenore Mustafà / Vendetta
Jennifer Schittino, soprano Doralba / Erminda / Proserpina
regia Eugenio Monti Colla
direttore Carlo Ipata
Orchestra Auser Musici
Nuovo allestimento di Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli e Auser Musici
Nuova produzione del Teatro di Pisa, in collaborazione con Associazione Teatrale Pistoiese e con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Durata complessiva dell’opera: 2h 35′ ca.
Prima parte 1h ca.
intervallo 20′
Seconda parte 1h 15′ ca.