Se le mostre multimediali d’arte hanno il limite che niente può sostituire il contatto con l’opera, il Museo del Paesaggio di Verbania, invece, ne ospita una che vale la pena visitare. Infatti, fino al 6 gennaio 2019, sono stati raccolti i progetti in concorso alla 10ª edizione della Biennale Internazionale del Paesaggio di Barcellona divenuta, negli anni, un punto di riferimento nel campo dell’architettura del paesaggio.

Il pubblico può così avvicinarsi a una selezione di installazioni e progetti in un percorso in sei tappe e scoperte tramite slideshow. Complessivamente sono visionabili 223 opere in quattro diversi ambiti – articolazione, transazione, rigenerazione e intersezione – oltre alla raccolta dei progetti inviati dagli studenti di sessantotto università internazionali. Trovano spazio anche i dieci progetti finalisti dell’edizione catalana 2018. 

Il symposium – svoltosi dal 26 al 29 settembre –  ha saputo tracciare l’evoluzione contemporanea della disciplina a livello globale, grazie anche all’internazionalizzazione del Premio Rosa Barba, che raccoglie le candidature provenienti da tutto il mondo. I dieci finalisti sono stati selezionati sulla base di valutazioni relative non solo alla componente estetica, ma alla rilevanza internazionale della proposta, alla capacità del progetto di attivare o catalizzare trasformazioni successive, al valore ecologico e sociale, alla promozione di una visione globale in grado di spingersi oltre la dimensione locale.

A vent’anni dal suo debutto, il filo conduttore della riflessione rimane sensibile ai temi della contemporaneità con “Performative Nature”.  La progettazione del paesaggio diventa chiave di lettura e strumento di azione per le sfide della società. I paesaggi di domani saranno il luogo dell’apertura, della partecipazione, della bellezza e della sostenibilità come si erano immaginati?

Il messaggio che ne deriva riflette sul cambiamento climatico, la proliferazione dell’intolleranza e la vulnerabilità. La sempre più frequente aggressione personale in luoghi pubblici spingerebbe, infatti, a fortificare le città nel nome della sicurezza, progettando paesaggi difensivi in nome di politiche cautelative.

Questo, però, non deve essere il momento della paralisi e il tema della Biennale spagnola ha invitato ognuno ad agire, ad attivarsi per plasmare gli habitat futuri, chiamati a impersonare simultaneamente ruoli sociali, ecologici e politici.

Inoltre, nel rivolgersi a queste sfide come designers, è necessario ripensare alla bellezza, per costruire emozionalmente delle nuove performative natures.

Tornando all’evento di Verbania, oltre all’esposizione al Museo, prevede anche tre serate di approfondimento nella sede del Museo di Casa Ceretti. Dopo “La biennale del paesaggio di Barcellona: venti anni di proposte, progetti e ricerche sull’architettura del paesaggio” e “Nuove tendenze nell’architettura del paesaggio” per giovedì 6 dicembre – ore 21 – è in programma “Progettare il paesaggio – Il caso del Museo all’aperto nel Carso Goriziano“.

Ci scusiamo con i lettori, ma non siamo stati autorizzati a separare le didascalie dalle immagini.

 

 

L’eventuale non corretto funzionamento delle mappe è una problematica di Google Map e quindi non possiamo intervenire.

Dove e quando

  • Fino al: – 06 January, 2019
  • Indirizzo: Museo del Paesaggio – Palazzi Viani Dugnani – Via Ruga 44, Verbania