In un Paese che sembra destinato alla deriva, dall’ostinarsi dei personalismi soprattutto su scelte troppo importanti per non essere concertate, ancora una volta l’eccellenza italiana palesa i meriti in campo internazionale. Ci riferiamo al concorso internazionale di Urban Design “Future ShanShui City: Dwellings in Lishui Mountains” indetto dalla Municipalità di Lishui insieme al Shanghai One-Tenth Art Space per individuare il futuro masterplan di un’area di centocinquantadue chilometri quadrati della città (a titolo di puro termine di riferimento, Torino ne misura centotrenta) distribuiti lungo il fiume Ou.
Il Politecnico di Torino, selezionato lo scorso luglio tra i dieci finalisti, ha vinto il terzo premio su novantatré candidature internazionali, rientrando quindi tra i tre gruppi che, nei prossimi anni, affiancheranno l’amministrazione nel definire le direzioni urbanistiche e architettoniche della nuova città.

La proposta presentata, elaborata insieme alla South China University of Technology e premiata da una giuria composta, tra gli altri, dal maestro dell’architettura cinese Cui Kai, dal professore di Yale Alan Plattus, dall’archistar Ma Yansong (MAD) e dal Premio Pritzker Ryue Nishizawa, diventerà anche un grande plastico che sarà esposto nel Museo della Città di Lishui.

L’Ateneo torinese ha partecipato con il DAD Dipartimento di Architettura e Design come capofila e con il DIST Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio: i quarantaquattro docenti, ricercatori, dottorandi e studenti che hanno lavorato al progetto fanno capo ai gruppi di ricerca della China Room (DAD e DIST) e dell’Istituto di Architettura Montana del DAD.

La proposta – illustrata attraverso duecentosessantasette tavole grafiche – è partita dal presupposto che, la valle al centro dell’area, rappresenta oggi uno dei pochi spazi agricoli ancora disponibili nella Provincia dello Zhejiang e, per questo, va salvaguardata e valorizzata. Il progetto – dal titolo “Prosperous Lishui” – ha definito due spazi complementari: al centro, la grande valle dove, a una produzione agricola intensiva si affiancano centri logistici e di ricerca, collegati da trasporti via acqua (per le persone) e aerei (per i prodotti agricoli); sulla pendice delle montagne circostanti è stata progettata una città lineare, dove i nuovi insediamenti residenziali e le infrastrutture si integrano lungo i fianchi delle montagne.
Questo sistema, incorniciato da una grande riserva naturale, è basato su mobilità lenta, corridoi ecologici e la conservazione delle strutture insediative esistenti.

La ricerca di un rinnovato equilibrio tra città e campagna, non solo nelle “forme” del paesaggio ma anche sul piano economico e sociale, è stata la sfida principale del concorso: una visione che corrisponde alla nuova direzione che il Governo Cinese ha intrapreso sui temi dell’urbanizzazione.
Il Rettore Guido Saracco ha così commentato il prestigioso riconoscimento: “Questo premio consolida ancora di più la reputazione del nostro Ateneo in Cina, dove siamo di fatto un punto di riferimento istituzionalmente riconosciuto. Per poter ampliare ulteriormente le collaborazioni e il nostro impatto sul territorio cinese stiamo progettando insieme a Fondazione Links una Legal Entity a Pechino, che ci consentirà di sfruttare al meglio le tante occasioni di ricerca applicata e di mercato che offre questo Paese.