Graham Hendrick è un uomo di mezza età, noioso e piuttosto goffo, insegna storia alla London University, è sposato da circa quindici anni con una donna che non ama e con cui condivide un letto sempre più grande, ha una figlia adolescente di cui non si interessa, un mutuo da pagare, un amico scrittore e libertino che di tanto in tanto lo invita a qualche festa. Niente di più, una vita piuttosto fiacca e deludente che non lo soddisfa. Finché un giorno, nella sua esistenza, arriva lei, Ann Mears, bella, sorridente, vitale, con un passato da attrice di film di serie B. E per Graham – che non aveva neanche col pensiero tradito sua moglie in quindici anni – è il colpo di fulmine e cominciano quelli che lui definisce i giorni di miele. Certo, dovrà dare un taglio netto alla sua esistenza, anche se ha solo trentotto anni e vive, come dice lui, alla stregua di un pensionato. Ma ogni volta che vede Ann gli pare di ristabilire una specie di contatto con il se stesso di vent’anni prima. Ecco, potrebbe pensare il lettore, è arrivato il plot point della storia. No, ancora no…
Graham lascia la moglie e la figlia, la casa e l’automobile, butta nel primo cassonetto anche la biancheria sporca. Si trasferisce a vivere con Ann e la sposa. Tutto finalmente sembra acquistare un senso. Finché – ecco, è questo il plot point, anche se Graham in quel momento non se ne rende conto – accompagnando la figlia in un cinema di periferia a vedere un poliziesco, dopo circa un’ora di noia, sorprende la nuova moglie, Ann, con un altro. Il fatto, però, è che la moglie non si trova nel cinema in carne e ossa, ma sullo schermo. E la sua fugace apparizione avviene quando un detective invalido, il protagonista del film, entra in un appartamento e si mette ad aprire tutte le stanze, finché non trova in una camera da letto la futura moglie di Graham con un paio di occhiali scuri in un letto disfatto. Da quel momento ha inizio il punto di non ritorno, l’abisso, la discesa negli inferi, perché Graham precipita nella più terribile delle patologie: la gelosia retroattiva.
Prima di me è un’ironica e divertente commedia nera in cui l’autore Julian Barnes – già noto in Italia per Il pappagallo di Flaubert, anche se tutte le sue opere sono di prossima pubblicazione per Einaudi – scruta con sarcasmo nell’immaginazione dei suoi protagonisti per saggiare fin dove può arrivare quella malattia chiamata gelosia. E allora ci chiediamo con il povero Graham, ma fin dove può arrivare la gelosia? Ha veramente a che fare con l’amore? È ereditaria? E soprattutto, per quale ragione dev’essere l’unica emozione primaria ad agire a ritroso?
Dettagli
Didascalie immagini
1. L'autore Julian Barnes
2. La copertina del libro.
IN COPERTINA:
Particolare della copertina.
Titolo: Prima di me
Autore: Julian Barnes
Editore: Einaudi
Titolo originale: Before She Met Me
Traduttore: Daniela Fargione
Collana: Supercoralli
Anno edizione: 2017
Pagine: 200