Metti una mattina qualunque in una cittadina qualunque del Colorado. Metti poi due vicini qualunque, un uomo e una donna, conoscenti di lunga data, entrambi in là con gli anni, entrambi vedovi, soli, con i figli lontani e senza amici, entrambi spersi in una grande casa e affogati in una vita vuota, o meglio, in ciò che rimane della loro vita. Forse però sarebbe meglio essere più precisi, e allora quella cittadina potrebbe prendere le sembianze di Holt – nome perfetto per una città del Colorado – e quelle due Kent haruf le nostre anime 2 copertinapersone potrebbero chiamarsi Addie Moore e Louis Waters. Bene. E metti poi che Addie un giorno decida di andare a trovare Louis, per quella che potrebbe sembrare una visita di cortesia. Perfetto, niente di strano. Louis e Addie poi si conoscono da decine di anni, ben prima che i loro rispettivi consorti passassero a miglior vita, ben prima di diventare vedovi. Così Louis fa accomodare Addie in casa sua, secondo le regole del buon vicinato e dell’amicizia. È in quel momento però che accade qualcosa di imprevisto.
Addie è sola, la sua vita è vuota e non c’è niente che riesca a riempirla, neanche i ricordi. E poi, in realtà, non è neanche per questo, cerca di spiegare la donna. Il problema, il vero problema, è la notte. In quel letto grande e freddo è impossibile riposare e prendere sonno, qualche volta allora prende una pasticca per dormire ma poi la mattina successiva si sveglia con la testa pesante, insomma, così non può andare avanti.
Louis l’ascolta, annuisce, nessuno probabilmente nel quartiere la capisce meglio, perché anche per lui è la stessa cosa, non è facile andare avanti. Ok, dice allora l’uomo, ma io che posso farci? Lui ha già i suoi problemi. La risposta di Addie però lo lascia senza parole, così diretta, così scandalosa: vieni a passare le notti da me, entra nel mio letto. Non è una questione di sesso ma è un modo diverso di stare insieme, di sentirsi vicino a qualcuno nel buio della notte, per parlare, potersi raccontare storie e segreti, proprio nel momento più brutto della giornata.
È così che inizia la storia di Addie e Louis, fatta di intimità, amicizia e amore. Ed è così che ha inizio Le nostre anime di notte, l’ultimo intenso romanzo di Kent Haruf, uno dei maggiori autori della letteratura americana contemporanea, recentemente scomparso nel 2014, che dopo la sua Trilogia della Pianura ci regala un’ultima struggente storia da leggere tutta d’un fiato. Sì, perché la comunità di Holt – la cittadina fittizia in cui Haruf ha ambientato i libri della sua trilogia – non rimane certo a guardare, non può proprio accettare ciò che avviene tra Addie e Louis: è difficile buttare giù ciò che non si può spiegare, ciò che appare diverso e spregiudicato. E così i nostri due protagonisti si ritrovano a dover decidere tra la libertà e il rimpianto.
Kent haruf le nostre anime 1
Ciò che più rimane di questo libro, però, che Haruf ha consegnato al suo editore – e a noi – poco prima di morire, è la descrizione di quel doloroso senso di solitudine notturna. L’attimo in cui cala la notte e il silenzio avvolge le strade e la camera da letto, l’istante in cui il tempo si fa sentire, assume una sua consistenza corporea e ci viene a trovare, ci scruta dalla penombra, si posa sulla coperta come un fantasma, ci isola dalla nostra esistenza; è il tempo che ci assale con i suoi ricordi e ci fa venire le vertigini. È da questo forse che Haruf voleva fuggire – esattamente come i suoi Addie e Louis – quando, costretto da una grave malattia polmonare a letto, riuscì a ultimare Le nostre anime di notte, il suo ultimo romanzo. Semplicemente per proteggersi dai dolori del passato e poter morire libero.
Non è cosa da poco.

Dettagli

Titolo: Le nostre anime di notte
Autore: Kent Haruf
Titolo originale: Our Souls at Night
Traduzione: Fabio Cremonesi
Editore: NN Editore
Anno edizione: 2017
Pagine: 176

Una notte di stelle (fonte) Kent Haruf, Le nostre anime di notte Kent Haruf