Sono trascorsi 10 anni esatti dalla sua morte. Così va la vita, avrebbe soggiunto lui. Lui è Kurt Vonnegut, uno dei più strabilianti autori americani del XX secolo, uno dei pochi autori di genere capaci di incollare alla pagina grandi e piccoli, appassionati o meno di fantascienza. Quasi chimico, quasi antropologo, soldato, giornalista, ma soprattutto scrittore, vogliamo ricordare Vonnegut attraverso il suo capolavoro, il romanzo fantascientifico-storico-semiautobiografico-umoristico Mattatoio n. 5 o La crociata dei Bambini, del 1969.
Cosa racconta in questo romanzo? Un po’ di tutto, perché nella vita c’è un po’ di tutto. E tutto quello che racconta, come dice lo stesso Vonnegut, è tutto accaduto, più o meno. Le parti sulla guerra le ha vissute veramente, la prigionia, il bombardamento strategico di Dresda da parte degli Alleati, che tra il 13 e il 14 febbraio 1945 scaricarono sui civili inermi migliaia di tonnellate di bombe radendo al suolo la città. È una delle pagine più oscure della Seconda guerra mondiale e lui era lì, era un prigioniero di guerra, nascosto in una grotta scavata nella roccia dove veniva conservata la carne, sotto uno dei mattatoi della zona. Solo per questo motivo si è salvato.
Le parti sui viaggi nel tempo del signor Billy Pilgrim invece, il protagonista del romanzo, un americano qualunque capace di passare attraverso le dimensioni senza rendersene conto o poter decidere la destinazione, quelle forse non sono del tutto vere. Così come non sono del tutto vere quelle sullo zoo del pianeta Tralfamadore, dove diversi esemplari di vita aliena – tra cui lo stesso Billy Pilgrim – vengono esposti per la gioia dei suoi abitanti.
Mattatoio n. 5 è però soprattutto un libro che parla di pace. O meglio, parla della guerra vista con gli occhi di chi è lì per partecipare – e vuole dare in qualche modo il suo contributo! – senza tuttavia riuscire mai a capire cosa stia accadendo veramente. Ed è proprio in quella situazione, durante il 1944, che Pilgrim riesce a viaggiare per la prima volta nel tempo. Lui, come detto, è lì a dare il suo contributo all’esercito per la vittoria finale, anche se è solo un assistente cappellano, con un altare portatile, senza armi e quindi senza la possibilità di colpire nessuno. Ma il suo apporto alla truppa non è pratico, lui ha il compito di tenere su il morale, e così durante le manovre suona con il suo organetto l’inno sacro Un’inespugnabile fortezza è il nostro Dio, con musica di Bach e parole di Lutero. Da quel momento il nostro Billy Pilgrim comincia un luogo viaggio nel tempo e nello spazio, e noi insieme a lui attraverso le mirabolanti avventure che lo attendono, fino al bombardamento di Dresda e al massacro. Fino alla mattanza.
Cosa rimane di questo libro? Due cose, fondamentalmente. La prima è che non è mai una cosa buona uccidere un’altra persona e comunque, come insegnano i Vangeli, prima di farlo è sempre meglio accertarsi che non abbia relazioni importanti. La seconda – considerando che negli anni successivi al bombardamento Vonnegut è stato incapace di scrivere ciò che aveva visto – è che forse la fantascienza e l’ironia sono gli unici modi per raccontare la follia umana.
Dettagli
Titolo: Mattatoio n. 5 o la Crociata dei Bambini
Autore: Kurt Vonnegut
Titolo originale: Slaughterhouse-Five; or, The Children's Crusade: A Duty-Dance With Death
Traduzione: Luigi Brioschi
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale Economica
Nuova edizione: 2014
Pagine: 196
Fonte del ritratto di Kurt Vonnegut in copertina
Dresda dopo i bombardamenti e un ritratto di Kurt Vonnegut (fonte Dresda ) Kurt Vonnegut (fonte) La copertina del libro