In occasione dello svelamento delle nuove opere realizzate all’interporto bolognese e firmate da Etnik, Joys, Moneyless, Zed1, la tavola rotonda organizzata per l’occasione, ha focalizatto sul legame della città felsinea con l’arte urbana attraverso “L’Urban Art e la rigenerazione dei luoghi” organizzata da Prologis (leader mondiale nel settore immobiliare logistico) e il Museo MAMbo. Moderata da Valentina Tosoni, hanno partecipato Ilaria Bonacossa, storica dell’arte e curatrice, Pier Luigi Sacco, professore di Economia all’Università di Chieti-Pescara, Lucrezia Calabrò Visconti capo curatrice della Pinacoteca Agnelli e il padrone di casa, Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo.
Ha introdotto Sandro Innocenti, senior vice president e country manager di Prologis, spiegando: «Sotto la direzione artistica di Enrico Sironi in arte Hemo abbiamo promosso all’Interporto di Bologna il nostro terzo intervento di urban art in Italia dopo quelli ai parchi logistici di Lodi e Romentino. Qui abbiamo voluto arricchire l’esperienza di lavoro delle persone realizzando prima un centro sportivo e poi un importante nucleo di opere di arte urbana che intendiamo alimentare nel tempo. Mi auguro che il nostro esempio volto a valorizzare gli artisti e a promuovere il benessere psicologico delle persone che lavorano all’Interporto di Bologna possa essere seguito da altri “mecenati” dell’urban art per giungere alla realizzazione di un museo di arte urbana a cielo aperto. Punto di incontro tra le comunità locali e luogo di lavoro che, a sua volta, potrebbe trasformarsi ospitando anche molte altre forme d’arte».

All’interporto, il coordinatore curatoriale Hemo, Enrico Sironi, ha ricordato di aver voluto coinvolgere «artisti veterani del writing per catturare in una “Polaroid” la loro essenza artistica. Questi artisti, con oltre venticinque anni di esperienza, rappresentano le radici del movimento dell’urban art italiana. La rosa inziale è stata scelta con cura per comprendere tutte le sfaccettature dell’arte urbana, dal figurativo all’astratto fino al graffuturism e la selezione mira a mostrare la varietà dell’arte urbana; abbiamo voluto mantenere la continuità tra i parchi logistici, riportando Etnik e Joys da precedenti progetti e introducendo Moneyless e Zed1».

L’arte urbana si sta affermando come uno degli strumenti di trasformazione di città e luoghi, frutto di commissioni pubbliche o private, il suo linguaggio contribuisce a migliorare la percezione degli spazi, spesso invitando i cittadini a riflettere su temi di attualità. Le opere realizzate all’Interporto di Bologna si inseriscono perfettamente in questo contesto e si pongono l’obiettivo di rendere, i grandi spazi e magazzini, luoghi più confortevoli ed esteticamente appaganti per quanti vi lavorano, oltre a promuovere la socializzazione, la condivisione e diventando dei generatori di comunità.
La visita guidata al nucleo di quello che in futuro potrà diventare un vero e proprio museo di urban art a cielo aperto, è iniziata con “Carosel (Cool Tour)” realizzata da Etnik la cui ricerca artistica, nata venti anni fa, con il nome di ”Città prospettiche” è progredita in un’impronta tecnico-espressiva personale capace di veicolare un messaggio di ironica critica del rapporto conflittuale con la città.
Proseguendo si entra in contatto con la personalissima ricerca astratto-geometrica di Moneyless incentrata sulla purezza della forma. La grandiosa opera, senza titolo dell’Interporto, riassume e catapulta in tutti gli aspetti dei suoi movimenti e rotazioni.

Zed1 – noto per quelle figure che sembrano uscite da una fiaba, seppur declinate in tutte le contraddizioni attuali delle fragilità umane – le rappresenta pienamente anche in “Bella bugia o brutta verità” dove, ancora una volta, è la scelta ad amplificare la riflessione sulle complessità emotive della nostra esistenza.

In conclusione, “Panorama vibrante” l’opera d’arte urbana più grande d’Italia, realizzata da Joys sulla facciata di un edificio per la logistica, occupandone i duemila metri quadrati di superfici.

Dettagli

Didascalie immagini

opere all’Interporto di Bologna
foto © Andrea Martiradonna
courtesy degli artisti e Prologis

  1. Etnik, Carosel (Cool Tour)
  2. Moneyless, Untitled
  3. Zed1, Bella bugia o brutta verità
  4. Joys, Panorama vibrante 

In copertina un particolare di
Zed1, Bella bugia o brutta verità

Dove e quando

Evento:

Indirizzo: Interporto Bologna - Bentivoglio (BO)
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