Visitabile fino al prossimo 24 Febbraio al Castello del Buonconsiglio di Trento il dipinto Riposo durante la fuga in Egitto realizzato nel 1831 da Francesco Hayez, grande interprete della pittura romantica in Italia. Recentemente rinvenuto in una collezione privata, per molti mai visto non essendo più apparso dall’esposizione a Milano nella frequentatissima rassegna dell’Accademia di Brera. A Hayez fu commissionato dal trentino Simone Consolati, mecenate e amatore delle belle arti, collezionista di opere contemporanee e di capolavori antichi. In particolare quelli del Buonconsiglio vennero salvati dalla dispersione e riconsegnati dai suoi eredi, che legarono così il loro nome alla storia del museo.

La pala si pone al centro di una trama di rimandi, capaci di restituire la vivacità del contesto culturale trentino che, in età romantica, mantiene un costante legame con Milano, riconosciuta come la “novella Atene delle Arti”.
Nel percorso espositivo – dal titolo Sotto il cielo d’Egitto. Un capolavoro ritrovato di Francesco Hayez curato Emanuela Rollandini – è stata affiancata da una quindicina di opere fra cui la Vergine Addolorata proveniente dal MAG di Riva del Garda e la Madonna con Bambino e devota della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia che permettono di contestualizzare il dipinto entro una omogenea serie tematica, evidenziando la genialità e l’indiscussa modernità di Hayez anche nel genere sacro.

Sono però gli inediti disegni preparatori di questi dipinti, individuati presso le collezioni dell’Accademia di Belle Arti d Brera, a farci entrare nello studio dell’artista, per seguire da vicino il momento segreto dell’elaborazione creativa. Infatti, il tema del Riposo durante la fuga in Egitto richiama la seduzione di un mondo esotico e lontano, evocato in mostra dalla maschera egizia di collezione Tonelli, da piccole sculture di idoli e volumi illustrati.
Hayez sceglie di descrivere il tema in un paesaggio ricco di dettagli: la palma da dattero ombreggia il colosso di Ramsés II che affonda nella sabbia e nasconde in parte San Giuseppe che abbevera l’asino nelle acque del Nilo. Lontano, sullo sfondo, si intravedono le piramidi di Giza, un viale di arieti, templi e una coppia di obelischi che richiamano il complesso di Karnak.
Al centro, gli assoluti protagonisti della scena: la Madre e il Bambino. Lui porge dei datteri in un gesto affettuoso, ma allo stesso tempo portatore di un significato simbolico: le foglie sono acuminate come spine e lasciano presagire il destino futuro.

Una preziosa pagina del cosiddetto ‘taccuino giallo’ di Hayez, presente in mostra, è dedicata agli studi per questo nudo di bimbo, colto di spalle e di fronte, variamente atteggiato, in una sequenza progressiva che giunge, nella combinazione di distinti schizzi, in prossimità della postura definitiva. Va detto che quel tenerissimo nudo non incontrò la piena approvazione del committente e Hayez, in una lettera, riflette e spiega il suo legame con la grande tradizione della pittura italiana: “d’altronde nelle chiese di Roma, di Venezia e di tutta Italia ne ho veduti parecchi di così nudi ed ho azzardato di farlo anch’io”.
Accompagna la mostra il catalogo edito per l’occasione.

Didascalie immagini nel testo e in copertina
particolari di: Riposo durante la fuga in Egitto
realizzato nel 1831da Francesco Hayez,
(Venezia, 10 febbraio 1791 – Milano, 12 febbraio 1882),
collezione privata.

Dove e quando

Evento: Castello del Buonconsiglio, via Bernardo Clesio, 5 – Trento
  • Fino al: – 24 February, 2019