A Iglesias – nella Sardegna sud-occidentale, nella regione dell’Iglesiante di cui è il principale centro abitato con chiese e mura medievali, oltre a scogliere e spiagge incantate – tutti conoscono il Ritratto di Medea Taci scomparsa nel 1898, all’età di soli vent’anni, in seguito a una meningite. Figlia di Tito Taci, imprenditore giunto da Firenze a Iglesias nel 1870, dove fondò l’albergo “Leon d’Oro”, aperto nel 1872 e molto frequentato. L’olio su tela, di cm. 32×23, in città considerato opera di un Amedeo Modigiani ancora adolescente, siglato in basso a destra (sul verso: all’interno del margine destro della tela: “A. Modigliani”), è un ritratto postumo, probabilmente basato su una fotografia recentemente individuata. Realizzato su una fine tela con pennellate a tocco diretto, senza strato preparatorio e senza disegno sottostante, la materia cromatica è sottile e magra tanto da lasciare trapelare la tela sottostante; lo stato di conservazione è buono anche grazie a una costante manutenzione. Opera gradevole negli accordi cromatici a base di terre, il ritratto di profilo si inserisce nel solco della coeva pittura macchiaiola toscana, rivelando modi borghesi vicini a Silvestro Lega, ma memori anche della ritrattistica popolare di Francesco Paolo Michetti e Antonio Mancini. Costituisce, quindi, uno dei pochissimi documenti dell’attività giovanile di Modì e interessa la storia locale testimoniando la presenza culturale di importanti famiglie imprenditoriali toscane nella Sardegna postunitaria, in attività volte allo sviluppo industriale e minerario.

Tito Taci e Flaminio Modigliani, padre di Amedeo, erano legati da amicizia e relazioni professionali, cementate lungo molti anni di frequentazione delle rispettive famiglie.
Flaminio era giunto in Sardegna assai giovane, per curare gli interessi agricolo-minerari, nel salto di Gessa (Iglesiente), acquistato dal padre Emanuele Abramvita Modigliani nel 1862.
La famiglia Modigliani, formata da Flaminio e dalla moglie Eugenia Garzin si divideva tra Livorno, dove risiedeva la madre con i tre figli, e Iglesias dove il padre curava gli affari e la famiglia si trasferiva per le vacanze estive. Nonostante la perdita della grande tenuta agricola Grugua, Amedeo continuò a recarsi a Iglesias soggiornando al Leon d’Oro dove strinse amicizia con i tre figli di Taci, tra cui Medea il cui ritratto è sempre stato conservato dalla famiglia e custodito per decenni dalla sorella Clelia in Belgio che, a sua volta, lo donò ai nipoti Meloni, attuali proprietari, con l’espressa volontà che tornasse in Sardegna.

Il mondo dell’arte è un territorio ricco di misteri e può capitare anche di imbattersi in veri e propri casi“ spiega Filippo Pananti, amministratore e battitore esperto della Galleria Pananti, Casa d’Aste di Firenze, “sono partito per Iglesias con scetticismo – quante le opere attribuite erroneamente a Modigliani! – mi sono invece trovato in un’avventura entusiasmante e in un intricato labirinto di teorie, raccolte nel corso di una vita dalla proprietaria Gabriella Meloni, dove le incertezze hanno superato di gran lunga le certezze“. La narrazione è nel docufilm “Il Mistero di Medea. Modigliani in Sardegna” – tratto dalla web serie Casa Pananti del giovane regista Giovanni Piscaglia – dove Roberto Sabatelli (direttore del Museo Modigliani di Follonica con oltre vent’anni di ricerca e studio alle spalle, accompagna in un viaggio esplorativo di quest’opera) mette in risalto alcuni dettagli del tessuto pittorico, che dimostrerebbero il passato giovanile di Modigliani nella scuola macchiaiola e la sua identità ebraica.

Nel docufilm è presente anche un contributo di Christian Parisot, Presidente degli Archivi legali di Modigliani a Parigi che, dopo un’analisi di alcuni disegni originali (prestati da collezionisti privati), messi a confronto con materiali provenienti dagli archivi storici e supportati dalle ricerche condotte negli anni da Jeanne Modigliani, figlia di Amedeo, il critico avrebbe trovato tracce inequivocabili sull’autenticità della tela affermando: “la mano che ha dipinto il ritratto di Medea, è la stessa dei capolavori di Modigliani che tutti noi conosciamo”.
Che si tratti di una rarissima testimonianza della produzione del pittore ancora ragazzo lo conferma anche una notifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari.

Il Ritratto di Medea fa parte della mostra L’École de Paris – prima esposizione della Galleria Pananti dedicata all’arte francese fine Ottocento e primo Novecento – insieme a otto disegni di Modì, a quattro oli su carta della moglie Jeanne Hebutèrne e ad altre opere grafiche di autori francesi, tra i quali Picasso e Lautrec. Fino al 30 maggio prima di essere battuti all’Asta e… vi aggiorneremo.

Dettagli

Amedeo Modigliani
(Livorno, 1884 – Parigi, 1920)
Ritratto di Medea Taci
olio su tela, cm. 32×23
collezione privata

Dove e quando

Evento:

Indirizzo: Galleria Pananti Casa d'Aste - Palazzo Peruzzi De' Medici - via Maggio, 28 -Firenze
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Fino al: 30 Maggio, 2024