Il 19 novembre alle ore 11:30, alla presenza del Sindaco e dell’artista Gaetano Pesce, si sarebbe dovuta celebrare in Piazza Santa Maria Novella l’inaugurazione della statua Maestà tradita, ma a causa di “un problema di salute” l’artista non ha potuto raggiungere Firenze e l’inaugurazione ha riguardato così la sola mostra Maestà tradita. 1956-2016 al Museo Novecento .

Una scusa di circostanza o verità?

L’artista ottantenne, attraverso il suo portavoce in questa circostanza Vittorio Sgarbi – co-curatore insieme a Sergio Risaliti per Mus.e della mostra – non ha apprezzato che le sue opere non fossero state esposte, come da lui richiesto, in Piazza della Signoria e in Palazzo Vecchio come già toccato a Jeff Koons e Jan Fabre, tanto per citare gli ultimi. Forse il suo desiderio era di misurarsi con i protagonisti del Rinascimento, da Donatello a Michelangelo, passando per Ammannati, Giambologna e Cellini, o più semplicemente per non sentirsi da meno rispetto ai precedenti artisti contemporanei.

Mah!? forse è solo una trovata pubblicitaria!? perché la possibilità di inaugurare le nuove sale e la  Cappella interna del Museo Novecento, insieme alla scelta di piazza Santa Maria Novella per l’installazione della nuova scultura Maestà tradita – ponendola così in relazione con il contesto storico-artistico e religioso della facciata della basilica progettata da Leon Battista Alberti – non sono certo location di ripiego, ma bensì scelte intrise di significato. La voglia di riscoperta e di rinascita della città potrebbe partire proprio dall’arte contemporanea, anche dalle opere di Gaetano Pesce, e questa circostanza potrebbe essere così un tentativo in questa direzione.
Maesta tradita foto cristano riminesi
Sappiamo che l’opera Maestà tradita di Gaetano Pesce è concepita per lo spazio pubblico, quindi per i cittadini, per tutti. Una monumentale figura di donna, seduta su un trono che poggia su un alto piedistallo, avvolta in un lungo mantello, una sorta di Mater matuta (come quella conservata al Museo Archeologico di Firenze), ma anche ispirata all’iconografia della Madonna in trono.
Maesta tradita particolare foto cristano riminesi
La scultura si presenta con segni di inequivocabile sofferenza. Il mantello è anche corpo, tutto nudo, realizzato riutilizzando materiale plastico inglobato nella resina color rosa, rosso e arancio (la nuda pelle lacerata). I colori rossastri delle inclusioni plastiche descrivono un corpo scorticato e flagellato, nuda carne esposta e segnata; provocatorio e “violento” è poi il mantello aperto, la profonda fessura nera che attraversa tutta la scultura, che denuncia le violenze subite dalle donne di tutto il mondo. La grande sfera di metallo arrugginito legata al piede destro della figura con una grossa catena è il simbolo della schiavitù a cui migliaia di donne, ancora oggi, sono costrette in diverse parti del mondo.

A lato della facciata di Santa Maria Novella, la Maestà tradita vuole essere un monumento alla ‘liberazione’ femminile e del femminile, testo di accusa e manifesto di una nuova civiltà, condanna per un mondo maschile che ha e continua a tradire, offendere e violentare la sacralità del corpo femminile, costringendo la donna a sopportare esperienze di mercificazione, manipolazione ed emarginazione insopportabile, la pena mai sopita di “essere donna”.

La composizione riflette nella sua odierna presentazione le forme della celebre Up 5 (Gaetano Pesce, 1969), conosciuta anche come Donna perché ispirata al grembo materno, reinvenzione delle Veneri paleolitiche, simboli di fertilità e di sacralità, in un collegamento tra potenze della terra e del cosmo.
Le-poltrone-up-5-e-up-6-al-triennale-design-museum-di-milano-durante-la-mostra-le-fabbriche-dei-sogni
L’artista, designer, architetto, creatore di icone come la celebre poltrona Up, fin dalla fine degli anni ’60 ha messo al centro della propria ricerca interdisciplinare la donna e con essa l’intero universo femminile.

… la multidisciplinarietá artistica visita il nostro tempo… non ama le gerarchie tra i diversi linguaggi dell’espressione… la creatività odierna non si ritrova più nella coerenza… I linguaggi riconoscibili annoiano, e appartengono al passato… la complessità del nostro tempo riflette diversità di valori, anche contraddittori, che formano il pluralismo, l’incoerenza e il comportamento molteplice. La natura femminile, con le sue sfaccettature, coincide con l’essere della nostra epoca: per questo penso che la donna sarà la protagonista del tempo futuro”.

Dettagli

Maestà tradita di Gaetano Pesce a lato della facciata di Santa Maria Novella (© foto Cristiano Rimines) Maestà tradita di Gaetano Pesce a lato della facciata di Santa Maria Novella (© foto Cristiano Rimines) Maestà tradita di Gaetano Pesce a lato della facciata di Santa Maria Novella (© foto Cristiano Rimines) Le poltrone Up 5 e Up 6 al Triennale Design Museum di Milano durante la mostra ‘le fabbriche dei sogni’ Serie Up di Gaetano Pesce B&B ITALIA 1969 + riedizione 2000 Data: 9 ottobre 2011, 16:52:22 Autore: Pava