Un Centro Studi d’eccellenza. Due mostre che indagano gli sviluppi dell’arte italiana tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del Novecento, e lo fanno attraverso le figure due artisti diversi tra loro, eppure simili nella loro poliedricità e nella fervente vena creativa che attraversa diversi ambiti, e si sofferma sull’interesse per la fotografia.
Sono gli elementi chiave de L’avventura dell’Arte Nuova di Cioni Carpi e Gianni Melotti, attivi con le loro sperimentazioni artistiche rispettivamente a Milano e Firenze, protagonisti dell’esposizione che va in scena alla Fondazione Ragghianti di Lucca fino al 6 gennaio 2021.
Seppur di generazioni diverse, con storie di vita e percorsi artistici differenti, i due artisti presentano numerosi punti di contatto, facendo dell’esposizione un racconto omogeneo e lineare.

La mostra sulla quale ci soffermiamo, a cura di Paolo Emilio Antognoli, ha come protagonista Gianni Melotti e prende in esame sui suoi esordi. Classe 1953, nato a Firenze, dove studia arte e fotografia, e da sempre attivo nella sua città, l’esposizione lucchese presenta una selezione di suoi lavori che vanno dal 1974 al 1984, ed indagano sia i suoi sviluppi storico-artistici, sia i rapporti con alcuni artisti con cui fu legato da amicizia e collaborazione, come Lanfranco Baldi, Luciano Bartolini, Sandro Chia, Giuseppe Chiari, Mario Mariotti e altri nomi di fama internazionale.
Dal 1974 Melotti fu il fotografo ufficiale di Art/Tapes/22,  lo studio dedito alla produzione di “videotapes”, esperienza fondamentale per la sua carriera.

Nel decennio iniziale della sua carriera, la ricerca di Melotti spazia dalle cameraless (immagini realizzate senza l’utilizzo della macchina fotografica) in bianco e nero alle coloratissime opere tridimensionali, realizzate con materiali cibachrome su tessuti decorati.
Un consistente nucleo di questi lavori si trova oggi conservata all’ASAC della Biennale di Venezia, così come dal 2014 alcune sue immagini fotografiche fanno parte della collezione permanente del Museo del Novecento di Firenze.

La mostra racconta anche l’importanza che il capoluogo toscano ebbe negli anni Sessanta e Settanta per gli sviluppi dell’arte contemporanea in Italia. Con l’esperienza di art/tapes/22 video tape production, da Firenze sono transitati grandi nomi dell’avanguardia artistica internazionale come Vito Acconci, Chris Burden, Daniel Buren, Urs Lüthi, Joan Jonas, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Nam June Paik, Giulio Paolini, Robert Rauschenberg.
Così attorno a centri come Zona non profit Art Space, la Galleria Schema, la Galleria Area e la Casa Editrice e Libreria Centro Di si sviluppa un nuovo circuito artistico e culturale, un ambiente aperto alle nuove avanguardie, che investe vaste aree della cultura e vuole l’interazione tra diverse forme di linguaggio: architettura e design radicale, editoria, cinema d’artista, video, fotografia, musica contemporanea e i nuovi “off-media” artistici, come il disco, il libro d’artista, il multiplo.

In questo fervido clima, Gianni Melotti diviene una figura-chiave, approdando ad esiti originali e trasgressivi. Un esempio su tutti è quello dello spazio autogestito di Zona non profit Art Space, che gli permette di affiancarsi a Bill Viola nella sua mostra d’esordio, intitolata 9.30/10.30 (1975). L’esposizione presenta più immagini in cui Melotti fotografa il muro di un palazzo davanti alla galleria d’arte, prima alle 9 del mattino, illuminata da un raggio di sole, e poi la sera, a distanza di 12 ore, attraverso un proiettore di diapositive. La collaborazione con l’artista statunitense che si consolida nel 2017 con la mostra svoltasi a Palazzo Strozzi Bill Viola. Rinascimento Elettronico, in cui erano esposte più di 100 fotografie di Melotti per Firenze 70, legati proprio all’esperienza di Art/tapes/22.

Tornando alla Fondazione Ragghianti, in mostra sono presenti una trentina di lavori di Melotti che come abbiamo visto, ripercorrono la sua prima fase e si soffermano sulla passione per le immagini fotografiche e le sperimentazioni ad essa correlate. Si tratta appunto di fotografie, videografie, installazioni site-specific, pellicole, polaroid degli amici dell’artista e foto e film super8 in loop sul tema del rapporto di coppia (Come as you are / Jacket and necktie, 1987-1989).
Nell’Autoritratto in doppia esposizione, datato 1975, il Maestro immortala il suo volto in una serie di 20 scatti in bianco e nero. All’inizio le immagini sono ben definite e pian piano diventano sfocate, fino a risultare sagome anamorfe e macchie sbiadite.
E’ del 1979 Giallo (1979), un’installazione site-specific ambientata a Genova in un parcheggio nei pressi di un supermercato. Il dramma che sembra stia per sfociare a causa della fuoriuscita di gas da una bombola si rivela in realtà una messinscena di rumori registrati, progetto tramutato in una serie di scatti fotografici convogliati in un libro.

O ancora, avanguardistici sono la dia-proiezione di un Uovo fritto (1980), sulla facciata della Basilica di Santo Spirito a Firenze, e i Ritratti nella rete (1982), la serie di polaroid con cui Melotti ritrae i suoi amici mascherati con una calza a rete sul viso, anticipando il desiderio di popolarità di molte persone che desiderano essere visibili in rete, e in un certo senso teorizzando il network come arte prima dell’avvento del personal computer.
Nel 1983 realizza una serie di cinque videografie dando vita al poetico progetto Foto Fluida, e a concludere il percorso cronologico tre lavori in silicone trasparente diventano il medium per analizzare il rapporto tra opera e cornice, dando forma a Pelle/Pellicola (1987-1989).

Attraverso le opere di Cioni Carpi e Gianni Melotti abbiamo uno spaccato del mondo multiforme ed entusiasta qual era l’Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta dello scorso secolo, un mondo ricco di iniziative, progetti e idee che costituiscono un’eredità imprescindibile per tanta parte della ricerca dei nostri giorni.

Ad accompagnare le mostre due cataloghi editi da Edizioni Fondazioni Ragghianti Studi sull’arte.

In copertina:
Gianni Melotti, Foto Fluida (videografia), 1983
(particolare)
immagine n.5 da una serie di 5
fotografia cibachrome
Archivio Gianni Melotti

  • Gianni Melotti, Gli angoli della Biennale, 1976
    fotografia ai sali d’argento
    immagine n.7 da una serie di 8
    Archivio Gianni Melotti
  • Allestimento della mostra
  • Gianni Melotti, Come as you are, Jacket and necktie, 1981
    film super8 loop, proiezione da cogliere nel vuoto dello spazio espositivo
    Archivio Gianni Melotti
  • Gianni-Melotti, Giallo, 1979
    fotografia a colori recto/verso
    recto n.2 da una serie di 6
    Archivio Gianni Melotti
  • Gianni Melotti, L’iconografia e l’iconoclasta, 1977
    immagine n.9 da una serie di 9
    fotografia ai sali d’argento
    Archivio Gianni Melotti
  • Gianni Melotti, Foto Fluida (videografia), 1983
    immagine n.5 da una serie di 5
    fotografia cibachrome
    Archivio Gianni Melotti
  • Ritratto di Gianni Melotti, 2018
     

L’avventura dell’arte nuova | anni 60-80
Cioni Carpi | Gianni Melotti
3 ottobre 2020 – 6 gennaio 2021

Fondazione Centro Studi sull’arte
Licio e Ludovico Ragghianti

Complesso monumentale di San Micheletto
Via San Micheletto 3, 55100 Lucca

Info: www.fondazioneragghianti.it
        info@fondazioneragghianti.it
Tel: +39 0583 467205

Dove e quando

Evento: L’avventura dell’arte nuova | anni ’60 – ’80
  • Fino al: – 06 January, 2021
  • Indirizzo: Fondazione Ragghianti, Complesso monumentale di San Micheletto, Via San Micheletto, 3 – 55100 Lucca
  • Sito web