All’inizio degli anni Novanta – prima che il film di Kevin Reynolds palesasse l’isola di Rapa Nui e i suoi Moai situati in una delle zone più remote del mondo – nel deserto, quanto smisurato aeroporto per una cittadina come Hanga Roa, già scendendo la scaletta, fu nettissima la sensazione di qualcosa di inspiegabile emanata da quella terra nei recessi più profondi dell’Oceano Pacifico. Però, quella è un’altra storia anche se meriterebbe di essere raccontata.
Due giorni fa, due gruppi di ricerca dell’Università di Bologna entrambi finanziati dal Consiglio Europeo della Ricerca, insieme a studiosi internazionali, hanno pubblicato un articolo su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature, la loro ricerca si concentra su un sistema di scrittura indecifrato dell’Isola di Pasqua chiamato Rongorongo. La scrittura è stata inventata molto raramente nella storia dell’umanità e, trovare un’invenzione della scrittura, potenzialmente originale in un luogo del genere, è sorprendente.

Silvia Ferrara e Sahra Talamo hanno concepito l’articolo per far luce sulla cronologia della scrittura Rongorongo e per valutare se possa essere stata creata prima dell’arrivo, sull’Isola di Pasqua, delle navi europee negli anni venti del Settecento.
Poiché tutte le iscrizioni sono fatte di legno, il laboratorio del radiocarbonio di Bologna dedicato all’evoluzione umana della professoressa Talamo ha prelevato campioni di cellulosa e ha prodotto per la prima volta una datazione al radiocarbonio accurata e precisa su quattro tavolette conservate in un piccolo museo di Roma. I due gruppi di ricerca si sono avvalsi anche dell’aiuto del botanico Mike Friedrich dell’Università di Hohenheim in Germania, per analizzare le specie arboree.
Le date mostrano possibilità intriganti – afferma la professoressa Talamo – Una delle tavolette si distingue come un’anomalia nel nostro modello cronologico, mostrando un’età più avanzata antecedente all’arrivo degli europei, mentre le restanti tre tavolette indicano costantemente un periodo di utilizzo principale nel XIX secolo, sulla base di stime posteriori“.
La datazione del legno della tavoletta – spiega la professoressa Ferrara – non necessariamente indica la data di incisione dell’iscrizione, ma date le circostanze di conservazione non possiamo ipotizzare una data molto successiva a quella in cui fu tagliato il legno utilizzato per la tavoletta”. Insieme a Sahra Talamo, prosegue: “Le nostre date confermano per tre delle quattro tavolette uno scenario in cui la popolazione locale scrisse i propri testi su supporti di legno provenienti da fonti esterne in un periodo successivo all’arrivo degli europei, ma questo, tuttavia, non implica che la scrittura da loro utilizzata non sia stata inventata”.
I glifi utilizzati sono infatti diversi rispetto a qualsiasi scrittura conosciuta e, anche in termini di inventario, non hanno paralleli vicini. Il Rongorongo potrebbe quindi rappresentare una delle poche invenzioni indipendenti della scrittura nella storia umana, aggiungendo uno strato di complessità alla narrazione dello sviluppo culturale e storico degli abitanti di Rapa Nui.
I risultati ottenuti da questa indagine possono avere implicazioni sullo studio dell’invenzione della scrittura a livello globale, fornendo una nuova contestualizzazione e nuovi approcci per capire quante volte la scrittura è stata creata da zero.

Dettagli

Didasclaia immagine

una delle tavolette in legno con strani glifi del Rongorongo
oggetto dell’indagine bolognese