Da alcuni mesi è stato concluso un intervento di restauro che ha coinvolto la quarta Cappella del Sacro Monte di Orpa, dedicata alla “Dimora di Maria al Tempio” e contiguo al conosciutissimo Santuario Mariano. Un imponente azione di recupero di circa quecentocinquanta metri quadri
di affreschi, di centosei manufatti in terracotta, di centodue statue a dimensioni naturali, oltre a una ampia sequenza di altri materiali reso sostenibile dalla Compagnia di San Paolo di Torino con Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Banca Simetica di Biella.

A condurlo, con la direzione e il controllo della Soprintendenza di territorio e della direzione dell’Ente Sacri Monti, è stata la squadra del restauratore Claudio Valazza.
La cappella fu commissionata dalla comunità di Pralungo ed iniziata nel 1662. I lavori procedettero a fasi alterne fino al 1673 circa, poi furono ripresi nel 1711 e conclusi con le statue e i dipinti nel 1719. Vi è felicemente rappresentata, in una scena domestica e intima, la Madonna quando viveva nel tempio. Ad accompagnarla è un variopinto gruppo di donne, alcune con i loro bambini, intente a varie attività, lettura, musica e canto, ma soprattutto a filatura e tessitura.

Un racconto di quotidianità, come si vede nel bel dettaglio della lite tra le due fanciulle nell’abside di destra. Maria, seduta al tavolo da lavoro, nell’abside di fronte all’ingresso, è facilmente individuabile perché circondata da graziosi angioletti.
Le statue, terminate nel 1718, furono modellate da Pietro Giuseppe Auregio Termine mentre Giovanni Galliari, pittore e scenografo attivo nel palazzo reale di Torino, a Venaria Reale e poi a Crema e a Milano in palazzo ducale, si occupò delle pitture murarie.

L’amministratore delegato del Santuario, Paola Aglietta, ha spiegato: “Le statue erano state ridipinte negli anni settanta del Novecento con colori molto accesi e sfalsati, utilizzando vernici industriali che rendevano goffe e caricaturali le figure. Gli incarnati erano giallognoli, con occhi, gote, labbra e sopracciglia malamente ridipinte da un artigiano con soluzioni di pessima qualità.

Elena De Filippis, direttore dell’Ente di gestione dei Sacri Monti, ha aggiunto “Il restauro ha rivelato, sotto le brutte tinte alterate che hanno deturpato nel secolo scorso in modo simile tutti i i gruppi di sculture del Sacro Monte, una notevole e insospettata qualità artistica, un modellato raffinato, l’espressività e la delicatezza dei volti, soprattutto dei bambini”.

In effetti è ora possibile ammirare la varietà e il fascino delle acconciature, l’eleganza e la ricercatezza degli abiti e dei tessuti, la freschezza e la vivacità degli angeli sui registri superiori. Inoltre, l’intonaco ornato dalle pitture di Giovanni Galliari – che si presentava in ampie zone sfarinato, le tinte molto annerite a causa di infiltrazioni di acqua dal lanternino, in parte malamente ridipinte negli anni Sessanta – il restauro gli ha restituito la luminosità e ariosità delle tenui tinte pastello, ricomponendo i motivi decorativi e ricucendo le lacune con il recupero integrale della decorazione.

Di fronte alla evidenza di statue e pitture così raffinate possiamo solo augurarci che anche le altre cappelle del Sacro Monte possano ritrovare presto l’antico splendore.

Didascalie imamgini
alcuni dettagli dopo il restauro della
Dimora di Maria al Tempio
al Sacro Monte di Oropa
courtesy Santuario di Oropa

Dove e quando

Evento: Sacro Monte di Oropa – Via Santuario di Oropa 480 – Biella