Il museo diocesano di Brescia, che sorge nel cuore della città all’interno del complesso cinquecentesco di San Giuseppe, ospita, fino al 12 giugno prossimo, la mostra Sacro al femminile. Opere degli allievi di Moretto. L’evento si inserisce all’interno del vivace clima culturale che sta portando la città a grandi passi verso il ruolo di capitale italiana della cultura del 2023, in condivisione con Bergamo. La mostra si pone come evento collaterale e ulteriore approfondimento dell’esposizione Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini presente a palazzo Martinengo dal 22 gennaio al 12 giugno 2022.

L’esposizione presenta tredici opere, realizzate dai principali allievi bresciani di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, quali Francesco Ricchino (1509/1513-1573), Agostino Galeazzi (1523 – 1576/1579) e Luca Mombello (1518/1520–1594/1595), provenienti dalla collezione del Museo Diocesano di Brescia, dai Musei Civici di Brescia e da raccolte private.
La mostra, impreziosita da opere inedite e da tele che non si vedevano in pubblico da molti decenni – racconta il curatore – offre l’occasione per fare il punto della situazione sotto il profilo storico-critico ed attribuzionistico sui lavori licenziati da Galeazzi, Mombello e Ricchino, i tre principali allievi bresciani di Moretto, che raccolsero l’eredità culturale ed artistica del grande maestro portandola dal pieno Rinascimento all’età della Maniera.
Inoltre, questa è un’opportunità per conoscere e mettere sotto i riflettori i capolavori del territorio dedicati alla centralità della figura femminile nell’ambito sacro, che è stato un tema principe della scuola pittorica bresciana e soprattutto della bottega del Moretto.

Il percorso – afferma Nicoletta Bontempi, Presidente del Museo Diocesano di Brescia – dialoga con la mostra Donne nell’arte di Palazzo Martinengo valorizzando il concetto di museo diffuso, che esula i confini spaziali per tessere legami e sodalizi con altre realtà cittadine mantenendo l’identità ci ciascun soggetto coinvolto. Un’occasione per creare stimolanti azioni di rete e di connessione, che si riflettono nel rapporto, attraverso la storia, tra Museo, territorio e città.
L’altra relazione fondamentale è quella che intercorre tra il Museo e il suo contesto, l’antichissimo rapporto con la città di Brescia e la riscoperta del suo illustre passato. Gli allievi del Moretto, artisti attivi nella sua bottega, da Agostino Galeazzi a Luca Mombello, accolsero e integrarono la lezione del maestro con le nuove tendenze. Un linguaggio comunque disteso e classicheggiante, dalle tavolozze preziose, come si può notare nelle vesti e nei tessuti rappresentati, dal broccato alla resa quasi tattile del velluto e all’impalpabilità dei veli; e grazie alla presenza dei dipinti del Moretto nel museo, si può esercitare l’arte del confronto e così esplorare anche i rapporti che governarono la fiorente cerchia e la diversa ricezione e declinazione del linguaggio del maestro da parte di ognuno di loro.

Proprio nelle diverse declinazioni da parte degli allievi dei soggetti femminili sacri, dalla Vergine Maria alle diverse sante, si avverte il perdurare di questo gusto per il dettaglio prezioso, per l’insistenza alle ornamentazioni. Le donne delineate dagli allievi di Moretto rimangono caratterizzate da un’eterea compostezza, da una finezza delle fisionomie senza tempo, figure femminili che mescolano la grazia con la complessità teologica. Soggetti che non perdono mai una certa ieratica monumentalità e un’impostazione aulica e cerimoniale.

Caratteristica interessante comune a tutti gli allievi del Moretto sono i brani naturalistici che impreziosiscono le loro opere, con paesaggi d’atmosfera, nebbie e foschie, brulicanti di vita, che contestualizzano i dipinti nel territorio per il quale sono stati creati inserendo ovviamente anche figure fantastiche come unicorni, che rimandano alla purezza muliebre.
Per l’occasione saranno presentati alcuni dipinti inediti di Agostino Galeazzi, come la Sacra famiglia con san Giuseppe e san Giovannino e il Noli me tangere, preziose aggiunte al limitato catalogo del maestro bresciano, oltre allo Sposalizio mistico di santa Caterina di Luca Mombello, che conserva ancora la preziosa cornice lignea disegnata e intagliata dallo stesso artista.

Dopo oltre un secolo dall’ultima apparizione in pubblico, avvenuta nel 1904 all’Esposizione Nazionale bresciana, si potrà nuovamente ammirare la splendida pala d’altare raffigurante la Madonna col Bambino e le sante Cecilia e Caterina e due committenti, capolavoro giovanile di Agostino Galeazzi datato 1552, un tempo posizionata sull’altare della nobile famiglia bresciana dei Luzzago nella chiesa San Pietro in Oliveto, quindi trasferita nel corso del XIX secolo nel Palazzo Vescovile di Brescia.

Né va sottovalutata l’opportunità che questa mostra offre di visitare la collezione permanente del museo diocesano, che comprende dipinti, sculture, insieme a manufatti di oreficeria sacra e tessuti liturgici: di questi ultimi il Museo possiede una delle collezioni più ampie al mondo.
Le opere di pittura e scultura ci raccontano del territorio bresciano e veneto, fra cui emerge il capolavoro del Quattrocento veneto che è il Polittico di Sant’Orsola di Antonio Vivarini, proveniente dalla chiesa di San Pietro in Oliveto di Brescia.

Tra i maestri del Cinquecento bresciano si numerano inoltre opere di Vincenzo Foppa e Girolamo Romanino, affiancate da un esemplare pregevole della bottega di Tiziano e da un bozzetto di Jacopo Tintoretto. Preziosi codici miniati, risalenti a un periodo compreso tra il XII e il XV secolo, sono custoditi nella sala ipogea, di recente inaugurazione. Di particolare importanza il piccolo libro della Regola della Confraternita dei santi Faustino e Giovita di Collio, le cui prime due carte sono completamente miniate dal pittore rinascimentale bresciano Floriano Ferramola.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. Luca Mombello, Conversione della Maddalena, olio su tela, 120 x 100 cm, Brescia, collezione privata
  2. Luca Mombello, Dio Padre e la Vergine immacolata, olio su tela, 88 x 79,5 cm Brescia, Musei Civici d’Arte e Stori
  3. Luca Mombello, Incoronazione della Vergine con le allegorie dell’Umiltà e della Pudicizia, olio su tela, 126 x 111 cm, Brescia, Musei Civici, inv. 695 (in deposito al Museo Diocesano)
  4. Francesco Ricchino, Madonna con il Bambino, olio su tavola, 66 x 50 cm, Bovegno, sacrestia della chiesa di San Giorgio
  5. Agostino Galeazzi, Noli me tangere, olio su tela, 80 x 73 cm collezione privata
  6. Agostino Galeazzi, Madonna con il Bambino tra le sante Cecilia e Caterina d’Alessandria e committenti della famiglia Luzzago, olio su tela, 272 x 186 cm, Brescia, Palazzo Vescovile (cappella del Vescovo)
  7. Luca Mombello, Matrimonio mistico di santa Caterina con Dio Padre e angeli, olio su tela, 138 x 120 cm, collezione privata

In copertina

Luca Mombello, Dio Padre e la Vergine immacolata
[particolare]

 

Dove e quando

Evento:

Indirizzo: Museo Diocesano - Via Gasparo da Salò, 13 - Brescia
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Fino al: 12 Giugno, 2022