Al Casino dei Principi di Villa Torlonia prosegue fino a domenica 6 ottobre l’evento espositivo curato da Federica Pirani, Annapaola Agati, Antonia Rita Arconti, Giulia Tulino e organizzato in collaborazione con Sapienza Università di Roma, Dipartimento SARAS (Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo), e con Zètema Progetto Cultura.
Artiste a Roma. Percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’Ordine, attraverso la selezione di un centinaio di opere tra dipinti, sculture e fotografie, documenta l’impegno artistico di molte pittrici e scultrici attive nella vita culturale capitolina della prima metà del Ventesimo secolo, esponenti di avanguardie e movimenti che, dal futurismo all’espressionismo, hanno attraversato gli anni del Ventennio fino al secondo dopoguerra.
Artiste spesso sottostimate dalla storiografia ufficiale nonostante siano state protagoniste di una vasta produzione, significativa nella storia dell’arte italiana del Novecento. Provenienti da esperienze, formazioni e contesti diversi, ma tutte pienamente integrate nel tessuto artistico della città eterna – altra vera protagonista del progetto espositivo – crocevia privilegiato e luogo di incontro durante il Ventennio, sapendo accogliere e amalgamare le tendenze artistiche più diverse e divenendo luogo nevralgico per lo sviluppo dell’arte contemporanea.
Articolata in sei sezioni (Tra Simbolismo e Secessione; Attraverso il futurismo; L’eredità del colore; Linguaggi del quotidiano tra Metafisica e Ritorno all’Ordine; Altri realismi; Nello sguardo di Ghitta Carell), la mostra – accompagnata da un catalogo edito da De Luca Editori d’Arte – propone un percorso che attraversa cinquant’anni densissimi di avvenimenti: gli anni Dieci con le Secessioni romane, in cui prevalgono stili diversi come l’espressionismo, il divisionismo, lo jugendstil, che incontrano dopo il 1916, anche il futurismo.
Segue la Prima Guerra Mondiale che introduce al Ventennio e in cui si afferma il cosiddetto “ritorno all’ordine”: anni caratterizzati dalla ripresa di canoni e temi classici, mediati dal primo Rinascimento e promossi dalla rivista «Valori Plastici» in cui è presente anche la metafisica dei fratelli de Chirico.
Ancora durante il Ventennio, e sempre all’interno dei cosiddetti “ritorni”, s’incontra la Scuola di Via Cavour che propone un’arte fortemente espressiva e spesso in “silenzioso disaccordo” con il regime. Il percorso si chiude con gli anni che precedono e seguono la Seconda Guerra Mondiale.
Tra le artiste italiane e internazionali presenti, figurano i nomi di Evangelina Alciati, Teresa Berring, Wanda Biagini, Edita Broglio, Benedetta Cappa Marinetti, Ghitta Carell, Katy Castellucci, Leonetta Cecchi Pieraccini, Angela Cuneo Jacoangeli, Deiva De Angelis, Emilia de Divitiis, Maria Grandinetti Mancuso, Bice Lazzari, Pasquarosa Marcelli Bertoletti, Costanza Mennyey, Vittoria Morelli, Marisa Mori, Adriana Pincherle, Milena Pavlovic Barilli, Eva Quajotto, Mimì Quilici Buzzacchi, Antonietta Raphaël, Virginia Tomescu Scrocco, Maria Immacolata Zaffuto, Emilia Zampetti Nava, Rouzena Zatkova.