A Francavilla al Mare, prosegue fino al 1° settembre, uno dei più longevi e prestigiosi premi d’arte contemporanea che, in questa 74ª edizione, presenta le opere di dieci affermati artisti italiani, selezionati dal curatore Costantino D’Orazio, e di cinque studenti dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila, inseriti nel Premio Michetti Giovani, che torna dopo molti anni di assenza.
Il titolo scelto per questa edizione, “Libertà di avere tre idee contrastanti”, prende spunto da un testo di Mario Merz (1925-2003), pioniere di una ricerca che, a partire dagli anni Cinquanta, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte italiana e internazionale. Un’attitudine dialettica, quella di Merz, sempre alla ricerca del confronto, come richiede questo momento storico, in cui gli artisti sono pronti ad assumere quell’atteggiamento di dialogo tra linguaggi e immaginari che già Francesco Paolo Michetti aveva inaugurato all’interno del Cenacolo Michettiano, fondato a Francavilla al Mare intorno al Convento di Santa Maria del Gesù, con la partecipazione di intellettuali del calibro di Gabriele D’Annunzio.
Il manifesto della mostra è ispirato all’opera di Mario Merz che compare anche in copertina del catalogo che racconta, tra l’altro, la storia del Premio dalle sue origini a oggi.

La mostra, che avrà una durata superiore alle ultime edizioni e chiuderà il 1° ottobre, esplora tutti i linguaggi del contemporaneo, dall’installazione alla pittura, dal video al murale, fino alla performance, in un percorso di opere site-specific, che gli artisti hanno creato e rielaborato per l’occasione. 
Il Curatore, spiega: “Non si tratta di una selezione generazionale, ma piuttosto di una scelta di artisti dalla solida carriera istituzionale, che hanno esordito negli anni ’90, reagendo con il loro lavoro all’ebbrezza del decennio precedente. In oltre trent’anni di attività, questi artisti hanno saputo superare la ricerca dei grandi maestri degli anni Settanta e Ottanta, muovendosi liberamente tra diverse espressioni e tecniche, pur conservando una profonda coerenza, radicata in uno sguardo che arriva a mettere in discussione le nostre certezze. Impossibile, e forse anche inutile, cercare un filo conduttore che leghi le loro opere: sono provocatori ed esprimono idee contrastanti, come l’arte e la società del nostro tempo.
La pittura che nasce dagli oggetti ritrovati di Flavio Favelli (1967) convive con la rilettura collettiva delle Memorie di Adriano di Sabrina Mezzaqui (1964). Le architetture impossibili di Giuseppe Pietroniro (1968) si confrontano con lo spiazzamento costruito da Daniele Puppi (1970) nel suo lavoro video. La pittura che si fa corpo di Luisa Rabbia (1970) dialoga con le foreste culturali costruite da Pietro Ruffo (1978). La riflessione sul potere della materia accomuna il lavoro di Arcangelo Sassolino (1967), che la conduce al limite della resistenza, e quello di Sissi Daniela Olivieri (1977), che la modella per farne uno specchio deformato e inquietante del suo corpo. La ricerca su una anatomia del pensiero coinvolge anche il lavoro di Donatella Spaziani (1970), alle prese con un’installazione dedicata a D’Annunzio, e Nico Vascellari (1976), che presenta uno dei suoi lavori video più potenti.

Il Premio apre così una finestra sul panorama italiano più all’avanguardia, affermando ancora una volta il proprio orizzonte nazionale. La giuria, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, ha assegnato lo scorso 8 luglio due premi: il Premio Michetti a Flavio Favelli con l’opera ‘Profondo Viola‘ con la motivazione: “Il progetto di Flavio Favelli è l’esempio di una riflessione contemporanea sulla stessa idea di pittura dal punto di vista formale, cromatico e concettuale, in linea con la storia del Premio Michetti e con l’idea portante dell’edizione 2023 della mostra, che mette in evidenza il significato profondo dell’invito, da parte di Mario Merz, a conquistare la ‘Libertà di avere tre idee contrastanti‘. La giuria ha assegnato una menzione speciale a Sabrina Mezzaqui per l’opera ‘I quaderni di Adriano‘.

Frutto di una selezione che ha visto l’inedita collaborazione della Fondazione Michetti con l’Accademia, la Direzione Regionale Musei Abruzzo del Ministero della Cultura e la Fondazione MAXXI, il Premio Michetti Giovani al quale hanno partecipatop cinque studenti dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila:
– Margherita Callà sfida la leggerezza del fumo, fissando nel gesso le sue forme imprendibili
– Elena Cilli ci costringe a recuperare un rapporto profondo con la terra, eliminando ogni filtro
– Gaia Liberatore trasforma gli studi al microscopio degli scienziati in paesaggi dell’anima
– Ferdinando Mazzitelli penetra con acume nel dibattito sulle questioni di genere, provocando i nostri pregiudizi
– Susanna Sforza arriva a versare il suo sangue per creare nuovi legami tra le persone.
La Giuria ha assegnato il Premio Michetti Giovani a Gaia Liberatore, con l’opera ‘Studi‘.

Dettagli

Didascalie immagini

  1. manifesto edizione 2023 Premio Michetti 
  2. Flavio Favelli, Profondo Viola
    opera vincitrice della 74ª edizione
    courtesy l’artista
  3. Gaia Liberatore, Studi (particolare)
    opera vincitrice del Premio Michetti Giovani
    courtesy l’artista

 

Dove e quando

Evento:

Indirizzo: Francavilla al Mare
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