In Campania, nella zona Nord Orientale, al confine con il Molise e la Puglia, si concentrano i monti dell’Appennino con i massicci principali del Taburno Camposauro, i Monti del Partenio e i Monti Picentini. Però, con i suoi 589 metri sul livello del mare, il Monte Solaro è il punto più alto dell’Isola di Capri che fa parte dell’arcipelago formato ai margini del golfo di Napoli. Vi parlo del Monte Solario perché offre un panorama da sogno, infatti dalle sue terrazze lo sguardo va dai Faraglioni al centro urbano, fino a raggiungere la Penisola Sorrentina, le isole dei Galli e tutto il golfo partenopero. Addirittura, nei giorni di sereno, è possibile intravedere anche il Golfo di Salerno, insomma, una delle più belle lezioni di geografia che si possa immaginare. Per arrivarci, il sentiero parte da Piazza della Pace ad Anacapri ed è ovviamente tutto in salita, ma ben segnato e piuttosto agevole anche per i passeggini. Il tempo di percorrenza è di circa un’ora. Sulla cima ci si può rilassare e dopo scendere facendo una deviazione e raggiungere la vallata di Cetrella. Oltre per la sua rigogliosa vegetazione, la zona è famosa per la chiesetta di Santa Maria quasi invisibile in mezzo a pini e querce. L’eremo è originario del Sedicesimo secolo e presenta una struttura a due navate con rispettivi altari, antiche celle dei frati e una raffigurazione della Madonna particolarmente cara ai marinai locali e, in passato, ai pescatori di corallo.

In Molise, partendo da Montenero Val Cocchiara – 893 metri sul livello del mare –  paesaggi selvaggi e incontaminati, pascoli verdi popolati da tanti animali in libertà fra cui branchi di cavalli Pentro, la specie autoctona del territorio. Il luogo che maggiormente stupisce è il Pantano di Zittola, un ambiente di aree umide formato da piogge e sorgenti sotterranee, territorio a perdita d’occhio tipo quelli delle praterie degli Stati Uniti. Una vasta pianura circontata di montagne, solcata da piccoli corsi d’acqua e laghetti di origine piovana. Vale la pena svegliarsi molto presto per aspettare la luce del sole che arriva da dietro le montagne.

Trekking in Puglia, la regione più pianeggiante d’Italia, conosciuta per il suo Tavoliere e le splendide spiagge? ebbene sì e niente di meglio di una vacanza ad alta quota nonostante i rilievi coprano solo l’uno per cento del territorio come, nel comune di San Giovanni Rotondo, il Monte Calvo – nome dovuto alla cima ((1054 m) completamente brulla – è circondato dalle foreste del Parco Nazionale del Gargano. C’è solo l’imbarazzo della scelta per raggiungere la vetta in quanto i percorsi a disposizione sono molteplici e fra l’altro, con una piccola deviazione, è possibile vedere la statua della Madonna degli scout posizionata in un punto che permette di godere la vista mozzafiato della valle. Arrivati alla vetta, se sarete occhiuti, è possibile osservare tutto quello che è legato ai fenomeni di origine carsica come le doline (conche chiuse). Inoltre, se ci saranno le giuste condizioni di luce senza foschia, a sud est è possibile osservare un altro pantano, quello di Sant’ Egidio con, all’orizzonte, il Golfo di Manfredonia. A sud ovest si vede bene parte dell’abitato di San Giovanni Rotondo con all’orizzonte il Tavoliere e parte del sub appennino Dauno. A sud est il Monte Vulture e a nord numerose doline e il Lago di Varano. In condizioni di vista ottimali a nord ovest addiruttura le isole Tremiti.

Con il suo entroterra aspro e selvaggio, la Basilicata è perfetta per trekking e mountain bike. con le aree naturali protette dei Parchi, in particolare le spettacolari Dolomiti Lucane, chiamate così perché le rocce e i pinnacoli di queste singolari montagne ricordano quelli delle più famose Dolomiti nelle Alpi. Si trovano nella provincia di Potenza e comprese nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato, offrono molti percorsi sportivi. Per un un’altra esperienza sul ponte sospeso, tappa obbligata a Sasso di Castalda per la coraggiosa passeggiata (senza pericoli, ma sempre la manina ad un adulto, eh?) attraversando il Ponte della Luna sospeso a centoventi metri di altezza. 

La più grande area protetta d’Italia, il Parco Nazionale del Pollino è sottoposto a tutela speciale e si estende sul territorio calabro-lucano. Al suo interno sono presenti alcune delle vette più alte del Sud Italia e sono percorribili moltissimi sentieri dei tre tipi di difficoltà (T è un itinerario Turistico; E di tipo  Escursionistico; EE per Escursionisti Esperti). Tra antichi fossili, fiumi, gole, vallate, piante e animali, la visita al Parco è un’esperienza indimenticabile. Oltre al versante lucano (dove il Parco si divide in quattro vallate principali con diciotto sentieri prioritari). appartengono, invece, al territorio della Calabria (con diciassette sentieri principali) la Valle del Raganello e la Valle del Coscile. Il Serra Dolcedorme, che fa parte del massiccio del Pollino, è la montagna più alta della Calabria e. in quella zona ammirerete alberi monumentali di grande impatto naturalistico e paesaggistico. Abbondanza di faggi ed esemplari secolari di pino loricato, oltre al cardo pallottola coccodrillo, il ginepro ossicedro e la carlina zolfina. 

Concludo questa passeggiata fra le montagne italiane attraversando lo Stretto di Messina e arrivando in Sicilia alla scoperta del più grande vulcano attivo in Europa: l’Etna entrato a far parte della World Heritage List dell’Unesco nel giugno del 2013 rappresentando “uno dei più documentati record mondiali nel campo dei vulcani“. L’Etna (o Mongibello) originatosi nel Quaternario (o Neozoico) vi catturerà come una calamita proprio per la potenza tipica di questa particolare forza della natura anche anche quando riposa. La sua attività è un laboratorio scientifico naturale osservato e narrato da quasi tre millenni (cliccate qui per un tuffo in quella particolare dimensione). L’ultima altezza cambia  frequentemente: all’inizio del Ventesimo secolo, era a 3295 metri, mentre negli anni Sessanta era arrivata a 3323. Nel 1978 il Cratere di Nord-Est raggiunse 3340, addirittura 3350 nel 1981. Da allora, ha progressivamente perso in altezza: 3330 nel 1998, 3326 nel 2018. Infine, dopo un collasso al Cratere di Nord-Est nel febbraio 2019 è di circa 3320 metri.

Sulla strada per raggiungere il vulcano, non perdete la visita con trekking fluviale alle Gole dell’Alcantara la cui formazione è di circa trecentomila anni fa, tuttavia l’attuale aspetto del fiume, nel tratto delle Gole, risale alle colate verificatesi negli ultimi otto millenni. La presenza dell’acqua del fiume ha causato alla massa magmatica un raffreddamento più veloce dando origine a profonde fratture irregolari definite ad “arpa” (leggermente arcuate), a “rosetta” (andamento radiale) mentre le più regolari sono verticali, a “canna d’organo” e possono raggiungere anche i trenta metri.

Didascalie immagini

  1. i Faraglioni, una delle innumerevoli vedute dal Monte Solaro a Capri
  2. il Pantano di Zittola nel comune di Montenero Val Cocchiara
  3. vista della valle dalla Madonna degli scout 
  4. solo per i coraggiosi: una bella passeggiata sul Ponte della Luna
  5. nel Parco Nazionale del Pollino volteggia imperiosa l’aquila reale (aquila chrysaetos) due metri di apertura alare è superata solo dal Grifone (reintrodotto in Calabria da alcuni anni); nelle zone coperte di boschi di faggio, di castagno e di cerro sono popolate da fauna in via di estinzione: il lupo appenninico, il capriolo di Orsomarso, il picchio nero, il falco pellegrino, il gufo reale e il corvo imperiale.
  6. escursione fluviale alla scoperta delle Gole dell’Alcantara

In copertina
l’Etna durante l’ultima eruzione