La lettura della novella “Rosso Malpelo” pubblicata da Giovanni Verga nel 1878, mi catapultò nella realtà mineraria e, per quanto possa essermi informata su cave e miniere, solo una visita all’interno aiuta a comprendere la vita e lo sfruttamento di tanti adulti e bambini, una piaga tuttora presente in troppe parti del mondo.
Per chi vive, o verrà in Toscana, il Parco Archeominerario di San Silvestro (nel comune di Campiglia Marittima) all’interno del complesso Parchi della Val Cornia, si estende su un’area di circa quattrocentocinquanta ettari e offre l’emozione di apprezzare quel mondo sotterraneo dove occorre la felpa per la temperatura costante di quattordici gradi.

La visita nel buio delle miniere, seppur illuminate, è una esperienza molto particolare e, almeno per me, vissuta con attenzione a ogni particolare, provando, a occhi chiusi, a immaginare una giornata, una settimana, una vita di lavoro lì dentro.
Il percorso inizia al Museo dell’Archeologia e dei Minerali dove è possibile anche acquistare qualche piccolo esemplare di rocce a prezzi contenuti. Si prosegue, indossando il caschetto e accompagnati da una guida, nella Miniera del Temperino, alla scoperta dell’evoluzione delle tecniche di ricerca ed estrazione dei minerali.

Per le norme di prevenzione Covid-19, si sono organizzati molto bene e le spiegazioni sono effettuate in spazi dove è possibile il distanziamento. La nostra guida era molto preparata, gentile e paziente (anche nel rispondere a quegli adulti bisognosi di far sentire la propria voce anche con la testa disconnessa… mi verrebbe voglia di raccontarvi due domande).  

Uscendo dalla Miniera si sale verso l’area di Pozzo Earle, dove gli allestimenti del Museo delle Macchine Minerarie e del Museo dei Minatori documentano gli ultimi decenni di storia mineraria.

Si sale poi sul trenino giallo per la visita della seconda miniera, la Galleria Lanzi-Temperino ripercorrendo il tragitto dei minerali, dalle miniere della Valle del Temperino agli impianti di trattamento della Valle dei Lanzi. Un’altra guida, seduta nell’ultimo vagone spiega, attraverso altoparlante, ogni dettaglio.

All’arrivo nella stazione di Valle Lanzi, si possono vedere le laverie, gli impianti minerari che, nati per la flottazione del minerale, furono riconvertiti in impianti per la frantumazione del calcare.

Sullo sfondo della valle i resti del castello medievale di Rocca San Silvestro con le splendide architetture dove si svolgono laboratori per bambini a tema medievale, dal tiro con l’arco, alla manipolazione dell’argilla, ai giochi antichi.

Nella colonna di destra trovate il dettaglio di quelli orgenizzati per tutto il mese di agosto ogni martedì, mercoledì e venerdì alle ore 16:30.

Didascalie immagini

Nel testo

  1. esterno del Museo delle Macchine Minerarie
    foto © 2020 Matilde (in esclusiva per questo articolo)
  2. una spettacolare formazione dicrisocolla all’interno della Miniera del Temperino 
    (la crisocolla è un silicato idrato di rame dallo splendido colore azzurro, che si incontra camminando nella miniera del Temperino. Il suo nome deriva dal greco chrysos  “oro” e kolla  “saldante”,  e fu usato per la prima volta da Teofrasto nel 315 a.C. in riferimento all’uso del minerale come saldante per l’oro. La crisocolla è una star della miniera, ed è solo uno dei tanti minerali interessanti per bellezza e proprietà che si possono osservare nel sottosuolo e lungo i sentieri del Parco Archeominerario di San Silvestro)
    foto © 2020 Matilde (in esclusiva per questo articolo)
  3. antichi vagoni per il trasporto delle rocce
    foto © 2020 Matilde (in esclusiva per questo articolo)
  4. eccomi all’interno del Museo dei Minatori
    foto © 2020 Arte e Arti (in esclusiva per questo articolo)
  5. il trenino, uscito dalla miniera, prosegue verso la stazione di Valle Lanzi. In alto i resti del castello medievale di Rocca San Silvestro
    (courtesy Ufficio stampa Parchi Val di Cornia)
  6. le antiche laverie – per la flottazione del minerale – poi divenute impianti per la frantumazione del calcare
    foto © 2020 Matilde (in esclusiva per questo articolo)
  7. panorama con al centro il Castello
    (courtesy Ufficio stampa Parchi Val di Cornia)

In copertina
il trenino in attesa della partenza alla scoperta della Galleria Lanzi-Temperino
foto © 2020 Matilde (in esclusiva per questo articolo)

Qui sotto
un esempio di fiori stupendi che potrete trovare nel parco
foto © 2020 Matilde (in esclusiva per questo articolo)

 

 

Laboratorio per tutta la Famiglia
“Le erbe della Rocca”

L’esigenza di conoscere le piante è insita nella natura dell’uomo, sia per la loro importanza nell’alimentazione, sia perché costituiscono una fonte inesauribile di materiali per la costruzione di oggetti ed utensili.
La conoscenza delle piante e delle loro caratteristiche utili per l’uomo si è diffusa nel passato per trasmissione orale, andando a costituire un patrimonio culturale collettivo.
Con il laboratorio “Le erbe della Rocca” gli organizzatori desiderano contribuire a trasmettere questo patrimonio agli adulti ed ai bambini, fornendo informazioni utili sugli usi e facendo sperimentare, attraverso i sensi e la produzione di piccolo oggetti, le proprietà delle erbe che crescono naturalmente attorno all’abitato medievale di Rocca di San Silvestro.
Il laboratorio si svolge all’aperto, rispettando le norme sul distanziamento, tutti i martedì, i mercoledì ed i venerdì di agosto alle ore 16.30

Dove e quando

Evento: Parco Archeominerario di San Silvestro – via di S. Vincenzo, 34 – Campiglia Marittima