Una vita sotterranea, defilata, quella di tutti noi e dei nostri giovani. Un periodo oscuro, che cela in sé, oltre ai volti e alla fisicità, anche i rischi di una pericolosa deprivazione culturale. Ma un grand’uomo, nel suo mirabile compendio di sapere e saggezza, fece sentenziare a Ulisse: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Ed è per dire “no” all’abbrutimento della mente, nella fattispecie dell’età evolutiva, che vogliamo far conoscere le proposte culturali che possono allenare e dilettare la mente dei ragazzi nei giorni in cui vivono quella che appare come una monotona e forzata reclusione. Il vasto patrimonio culturale italiano è infatti fruibile in diversi siti web del Ministero dei Beni Culturali.
I percorsi e le proposte del MIBACT rivestono non solo un’utilità prettamente didattica, poiché congiunti ai programmi svolti a scuola, ma anche un innegabile ruolo conoscitivo.
Il Centro per i servizi educativi del museo e del territorio (SED), afferente al Ministero, propone “Scopri il tuo museo”, iniziativa dedicata prevalentemente agli studenti tra i 6 e gli 11 anni, che possono diventare intenditori d’arte provetti conoscendo quaranta sedi museali di varie regioni italiane, cui sono dedicate delle sezioni specifiche. È possibile ad esempio scoprire curiosità a misura di bambino (e non) sulle opere del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: apprendiamo che nella collezione egiziana è conservato il corpo mummificato di un bambino, che i ragazzi nel mondo antico si divertivano con giocattoli simili ai nostri, o che una rissa in uno spettacolo di gladiatori poneva termine ai giochi per ben dieci anni e non equivaleva di certo a pochi giorni di squalifica dopo un derby.
Per ogni museo è disponibile una mappa didattica e personalizzabile: in un promemoria il ragazzo può annotare i ricordi più belli della sua visita, annotare le parole insolite appena scoperte con il relativo significato, svolgere giochi a tema.
Sito SED
Interessante l’iniziativa dell’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, che mette e a disposizione una piattaforma per l’ascolto online delle canzoni italiane di oltre un secolo, dal 1900 al 2000. I brani provengono dalle raccolte dell’Istituto medesimo e da archivi sonori pubblici e privati. Il progetto intende valorizzare il patrimonio sonoro della tradizione italiana, dalle romanze alla musica leggera, popolare e moderna. Sono disponibili collane tematiche, anche curate in collaborazione con artisti italiani famosi che fungono da testimonial, per orientare gli accessi al portale e favorire un target plurigenerazionale. Accessi e ascolti possono svolgersi per autori, interpreti, musicisti, etc. e per filoni tematici, dunque. È un’iniziativa fondamentale per far comprendere ai più giovani il pregio del panorama sonoro made in Italy.
Sito Canzone italiana.
Ricordiamo infine l’archivio storico dell’Istituto Luce, che consente di accedere a filmati e foto di alto rilievo storico e culturale. La sezione “Luce per la didattica”, ad esempio, include percorsi tematici con finalità didattiche, come quelli relativi ai portali tematici del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, in cui modalità di navigazione agili consentono ai ragazzi di accostarsi alla storia delle istituzioni italiane, con l’ausilio di immagini fisse e in movimento. “Fare la pace”, ancora, è un percorso incentrato sulla storia del pacifismo in Italia, che viene ripercorsa da fonti audiovisive, documenti, saggi, ecc. Da conoscere anche la sezione “Giornalismo sul web”, che propone articoli online e saggi/inchieste storico-giornalistiche, sintetiche e utili per lo studio di fenomeni storici, sociali, culturali. Navigando nel portale scopriremo, ad esempio, com’è cambiato il ruolo della donna rispetto al passato, quanto fu rivoluzionario l’esordio della 600 in Italia o quanto fu calamitante il mare per gli italiani degli anni 30, quando vi si riversarono in massa.
Sito Istituto Luce
Perché dunque proporre ai ragazzi dei viaggi virtuali nella cultura italiana? Perché occorre lottare contro l’ozio, l’apatia, l’immobilità di un presente che senza stimoli può farsi vuoto, inconsistente. È invece fondamentale, come afferma Maria Letizia Sebastiani, dirigente dell’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro, intercettare la curiosità dei ragazzi e “per farlo basta anche un solo particolare”. Via libera, dunque, all’accesso a contenuti multimediali, video immersivi, pillole di curiosità sul mondo e sulla sua storia tramite cartoni e fumetti: tutto ciò, dunque, che sappia solleticare la voglia di esplorare. Perché il virus non uccida la sete di conoscenza e gli slanci del pensiero.