Con la sigla IA si intente quella disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche capaci di progettare hardware e programmi software così da fornire, all’elaboratore elettronico, prestazioni che, a un osservatore non esperto in materia, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana poiché vengono posti in essere sistemi in grado di simularne capacità e comportamenti del pensiero.
Appare evidente come, tale “intelligenza artificiale”, possa essere una tecnologia al centro di allarmi e diatribe globali sempre più frequenti. Tra l’altro, il prorompente ricorso alle nuove tecnologie, in particolare l’IA, è al centro di polemiche anche nel mondo della musica. Il mese scorso, Sting aveva lanciato un appello rivolto ai colleghi per “difendere il nostro capitale umano contro l’intelligenza artificiale” parlando di una battaglia importante da condurre nei prossimi anni e la scena pop e rock appare divisa fra chi denuncia i possibili abusi di copyright e chi è entusiasta della nuova tecnologia.

Infatti, la settimana scorsa, Paul McCartney in un’intervista alla Bbc, ha parlato di “un’ultima canzone” dei Fab Four destinata ai milioni di fan in tutto il mondo in quanto, la traccia della voce di John Lennon è stata presa da una vecchia audiocassetta e separata dall’accompagnamento musicale e ha affermato: “Siamo riusciti a prendere la voce di John e ripulirla usando l’intelligenza artificiale per mixare la registrazione. Abbiamo appena finito e uscirà quest’anno” senza però rivelare su quale canzone l’IA sia intervenuta.
Secondo la Bbc si tratterebbe di un brano di Lennon risalente al 1978, intitolato ‘Now and Then‘ registrato in una cassetta per McCartney un anno prima della morte a New York che la vedova Lennon, Yoko Ono, aveva poi regalato a Paul nel 1994.
Due delle canzoni contenute nella cassetta, ‘Free As A Bird‘ e ‘Real Love‘, erano state remixate dal produttore Jeff Lynne, e pubblicate nel 1995 e nel 1996: in particolare la prima era diventata un singolo di grande successo, capace di scalare le classifiche in molti Paesi, Italia inclusa. Si era tentato di fare lo stesso con ‘Now And Then‘, ma il progetto era stato abbandonato a causa del rumore di fondo della demo.
McCartney da tempo voleva finire quel lavoro incompiuto e, come lui stesso ha dichiarato, adesso, “l’intelligenza artificiale” gli ha dato la possibilità di farlo.
Del resto sir Paul non è nuovo a iniziative del genere. L’anno scorso al festival inglese di Glastonbury si era esibito davanti a centomila spettatori in una versione di ‘I’ve Got a Feeling‘ in duetto virtuale con Lennon, apparso in versione ologramma su un maxischermo.
Per McCartney il ricorso all’IA è stato “un po’ spaventoso ma emozionante perché è il futuro“. Ha anche precisato: “Dovremo solo vedere dove ci porta“.
Che dire? Aspettiamo.

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uno scatto dei giovanissimi Beatles a Sroccolma il 30 ottobre 1963
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